Paestum. I piatti di mare del ristorante Casa Coloni mi hanno reso felice
Casa Coloni, il ristorante della Tenuta Duca di Marigliano a Paestum, ex terra di caccia e dimora di classe del nobiluomo, è uno di quei posti che senti giusti e vincenti a primo impatto.
Un’oasi di pace squisitamanente restaurata a pochi passi da dove inizia il Cilento antico e dal famoso sito archeologico che attira ogni anno migliaia di visitatori.
Il clou, tuttavia, non è la meravigliosa struttura immersa nel verde più curato.
La punta di diamante della Tenuta è la sua gente.
È un po’ come sentirsi a casa ma con quella sensazione di benessere derivata dalla consapevolezza di non esserci affatto. Di essere in vacanza, in relax, coccolati.
È proprio questa la parola corretta: coccola.
I ragazzi della struttura ti accolgono e ti coprono di attenzioni, a partire dalla reception. La loro passione è palpabile: tutti sono perfetti ad ogni loro posto e ce ne rendiamo conto da come ti sorridono, da come ti raccontano la storia della Tenuta, da quanta accortezza mettono in ogni singolo gesto. Si può leggere e interpretare la cura nel dettaglio, il gusto raffinato, in ciascun pezzo di arredamento, scelta delle lampade o freschezza degli ingredienti.
E sono proprio loro i protagonisti della cucina di Casa Coloni.
Abbiamo avuto il piacere di conoscere lo chef patron del ristorante, Luigi Coppola, e dalle sue parole traspare in modo cristallino quanto tenga alla qualità dei suoi piatti e al benessere dei suoi ospiti.
È tangibile: ci tengono a farti stare bene, a viziarti.
Come si mangia a Casa Coloni
Il menù è interessante: due proposte di degustazioni. Il percorso Cis Alentum a base di carne, con una pasta al pomodoro che da sola vale l’intero viaggio (50 €, escluse le bevande).
Il percorso Dux Maris a base di pesce, il cui antipasto d’entrata, la Finta cheviche di calamaro, peperoni verdi e limone, ci ha aperto le porte di un livello di gusto ultraterreno (sempre 4 portate più aperitivo e piccola pasticceria a 50 €).
Se non si opta per uno dei due percorsi, il menu offre solo l’imbarazzo della scelta.
Intorno al tavolo arrivano tre persone: chi porta i menu (sotto forma di lettera da portar via), chi consiglia il vino, chi porta gli aperitivi di benvenuto, chi prende gli ordini. Senza impiccio, come una danza collaudata.
Gli amuse-bouche serviti, insieme a delle ottime bollicine, sono gioiellini: cannolino al cacao con avocado, un delizioso finto pomodoro ripieno e un donut alla marinara.
Per non parlare del burro di bufala servito insieme al pane alle ghiande, sfornato dalla cucina e preparato con lievito madre.
Per la prima sera optiamo per un menu degustazione, quello di carne, e per alcuni piatti à la carte. Il sommelier ci consiglia subito un ottimo bianco DOCG, il Greco di Tufo Cantine Di Marzo.
E così arrivano i piatti: tempistica perfetta, giuste temperature e, nonostante alcuni facciano parte di una degustazione, in porzioni generose.
La rivisitazione dello chef della Caesar salad (15 €) è un quadro, con un pollo ruspante che si taglia con gli occhi alla faccia di chi dice che il pollo non fa gourmet. È stato inserito in menu proprio per onorare l’anima tradizionale della Tenuta in cui vivevano i mezzadri, i coloni del duca, che curavano la sua terra e allevavano i loro animali da cortile.
Ma una menzione speciale va fatta al calamaro (18 €). Il primo boccone, una rivelazione. Si scioglie in bocca e si sente il piccante della salsa laccata al limone, l’aromaticità della crema di peperoncini del fiume, l’acidità della cipolla marinata, la dolcezza delle perle di limone candito. Un viaggio.
Altra citazione entusiasta per gli ziti al pomodoro. Se anche per voi la pasta al pomodoro è un feticcio e avete una vostra personalissima lista, preparatevi a scompigliarne l’ordine. Perché La pasta ai pomodori e la scarpetta di Casa Coloni (16 €) lascia il segno.
E come dimenticare il maialino, ceci, yogurt e albicocche (20 €)? Bisogna solo provarlo.
Il capitolo dolci è composto da uno spettacolare fico ‘mbaccata, la cui storia e lavorazione vengono raccontate da un delizioso segnalibro omaggio al cliente, e Fragole e bufala (entrambi 8 €). Leggermente troppo dolce ma le chips di fragola fanno chiudere un occhio e l’altro pure.
Il conto ci appare in linea con il servizio e la qualità.
Inoltre, a rigor di trasparenza, sul menù online ci sono i prezzi da consultare.
La seconda cena perché il calamaro merita
Il fatto è che ci è piaciuto talmente tanto che ci siamo dovuti tornare anche la seconda sera. Di fila. Sognavo quel calamaro, doveva essere mio di nuovo.
Così, stessa accoglienza affettuosa, ormai ci sentiamo di casa e loro ci tengono affinché ogni ospite si senta come a casa propria.
Un’attenzione non scontata: gli amuse-bouche non sono identici alla sera precedente.
Mi sento di menzionare le Linguine, cacio, pepe, gamberi rossi e zucchine alla scapece (20 €). Un piatto prodigo, consistente, saporito.
E in sequenza il Guanciotto di vitello, scampo, salsa barbecue e melanzana che, a onor del vero, figura negli antipasti ma è talmente generoso da poter essere tranquillamente scelto come secondo piatto (18 €). La carne eccellente, un burro. Peccato per lo scampo: la sapidità del piatto lo fa scomparire.
Non ho dimenticato di menzionare la piccola pasticceria offerta a fine pasto, una mini replica in versione douce di quelli che sono stati gli antipasti di benvenuto. Una sorta di cerchio che si chiude.
Il ristorante ha soddisfatto ampiamente le nostre aspettative. Merito della cucina e anche della sala.
Se sarete ospiti non solo di Casa Coloni, ma anche della Tenuta, oltre ad alloggiare nelle stanze, fare colazione nei giardini, guardare il pergolato di limoni con la lampada Artemide da esterni) godrete dell’atmosfera da oasi di pace.
Io ve li consiglio.
Casa Coloni della Tenuta Duca di Marigliano. Via Tavernelle, 86. Paestum (SA). Tel. +390828721297
[Testo e immagini: Deborah D’Addetta]