Panettoni artigianali e vini naturali: insoliti, meravigliosi abbinamenti
Quale vino naturale possiamo abbinare al panettone di Natale per ricordarvi delle feste 2023 e, perché no, salutare il Capodanno 2024?
Ve lo dico subito e voi potrete controllare i nostri abbinamenti o provarne di vostri portando il panettone preferito al Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti FIVI.
Quest’anno l’edizione numero 12 si tiene a Bologna, dal 25 al 27 novembre con oltre 900 produttori partecipanti e 8.000 vini in assaggio. Acquistabili grazie agli immancabili carrelli dove potrete appoggiare il vostro panettone per gli assaggi mirati e portare le bottiglie fino all’auto. Con la possibilità di riconsegnare lì il carrello della spesa senza tornare in fiera. 4 i padiglioni di cui il 29 e il 30 con vignaioli e olivicoltori.
Ma se volete andare a colpo sicuro per gli abbinamenti tra panettoni artigianali e vini naturali, ecco i nostri consigli che seguono quelli dell’estate e del ferragosto.
E partiamo evitando il solito abbinamento panettone – vino dolce. Se siete della fazione che la giudica pesante se non stucchevole, siete finiti sulla guida giusta. Altrimenti, voi conservatori andate all’ultimo capitolo. Mica vogliamo deludervi.
1. Il vino rosato Ca’ Sciampagne con i panettoni di Pavè
Con Ca’ Sciampagne siamo a Montefeltro, nel Parco Naturale dei Monti delle Cesane, a pochi chilometri da Urbino. La cantina (il cui nome deriva dal catastale della località dove sono parte dei vigneti) nasce nel 2008 ad opera di Leonardo Cossi. Con il recupero di oltre tre ettari di vecchi vitigni e la piantumazione di altri sei, inizia la produzione di vini naturali e sani, secondo tradizione.
Sono terreni argillosi, calcarei e ricchi di minerali, a un’altitudine media che si aggira sui 380 m slm. In cantina utilizza tecniche di vinificazione tradizionali. La raccolta delle uve è manuale, con selezione dei grappoli, diraspatura e pigiatura. Vinificazioni in bianco o con macerazione pellicolare tanto per i vini bianchi che rossi. Le fermentazioni sono spontanee con i soli lieviti indigeni, e dosi minime o assenza solforosa aggiunta.
Sull’onda della moda rosata e beverina, vi consiglio di provare Zigara, rifermentato in bottiglia da vitigni di biancame e sangiovese. Mettiamolo in abbinamento con il panettone di Pavè farcito con pistacchio, lampone, fava tonka e cioccolato bianco, con le fantastiche note acide dei lamponi a fare da giusto contraltare.
2. I vini di Barbara Avellino con i panettoni di Renato Bosco e Pietro Macellaro
La cantina di Barbara Avellino si trova a Rovescala, un comune di circa mille anime nell’Oltrepò Pavese, al confine con i Colli Piacentini e Piacenza. Barbara, livornese di origine, cresciuta a Milano e trasferitasi in Oltrepò, è vignaiola, enologa e apicoltrice. Ama lavorare i suoi vini solo con metodi “naturali” e sostenibili, e quindi è naturalmente associata alle posizioni della FIVI.
Circa 5 ettari, a coltivazione biologica certificata, tra barbera, croatina, pinot nero, malvasia di candia aromatica e riesling. Diverse le etichette prodotte, spesso in quantità minime, vendemmiando solo quando l’uva è soddisfacente. Un grande lavoro di selezione in vigna, interpretando il territorio e cercando preservare la tipicità delle uve.
In abbinamento al panettone vi consiglio Caotico, blend da uve Barbera e Croatina, vino rosso frizzante imbottigliato durante il completamento della fermentazione alcolica primaria, senza sboccatura. Perfetto per il panettone di Renato Bosco con cioccolato ed albicocche candite.
E fatevi tentare da I Lupi della Luna. 100% Pinot nero in bianco, Spumante metodo classico non sboccato. In accompagnamento il sontuoso panettone con cioccolato, caramello salato e crema alle foglie di fico di Pietro Macellaro.
3. Per il panettone di Ciacco provate i vini di CaseBianche
Casebianche è una cantina sparsa su 14 ettari localizzati nella piccola comunità di Torchiara (Salerno), fra il torrente Acquasanta e il mare del Cilento. Qui, dal 2000, Elisabetta e Pasquale, lasciato il proprio studio di architettura, decidono di recuperare un vecchio terreno di famiglia
Lo fanno iniziando a coltivare 5,5 ettari tra agrumi, ulivi e fichi con una coltivazione rispettosa della natura, basata su interventi minimi, limitandosi alle sole lavorazioni del terreno. La raccolta delle uve è manuale e la vinificazione avviene immediatamente. In cantina massima igiene, uso minimo di solforosa, fermentazioni nel rispetto della materia viva, follature manuali, rimontaggi e travasi, ove è possibile, per caduta.
Produzione basata sui vini della tradizione, tutti dalla beva facile e compulsiva, davvero lontani da qualsiasi manierismo.
Io vi propongo un vino perfetto per l’abbinamento con il panettone “Amaro” di Ciacco. Note persistenti di rabarbaro e genziana, ma soprattutto con le fantastiche scorze d’arancia candite di Corrado Assenza, che ben si accordano con La Matta. Uno spumante Dosaggio Zero ottenuto da uve Fiano in purezza, rifermentato in bottiglia, dalle note sapide ed intriganti.
4. Monteversa e il panettone di Andrea Berton
Siamo nella zona dei Colli Euganei. È qui che la famiglia Voltazza ha deciso di produrre vini dal 2010. La svolta nel 2015, affidandosi alle fermentazioni spontanee, eliminando i lieviti selezionati, con particolare attenzione alla solforosa, che è stata notevolmente ridotta.
Certificata biologica sin dagli inizi, i trattamenti in vigna sono limitati al minimo indispensabile. In cantina la lavorazione è minima ed attenta a mantenere l’essenza tipica delle uve. I vini rossi, tipici dei Colli Euganei, sono ben rappresentati: Carmenere, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Rebo. Presenti anche diverse varietà bianche come Incrocio Manzoni, Chardonnay, Garganega, Glera, Moscato Giallo.
Vi propongo un abbinamento vino / panettone con il Primaversa, da uve 100% moscato giallo con rifermentazione in bottiglia, con tutti i profumi aromatici tipici del moscato in evidenza, con evidenti note agrumate e buona sapidità al palato. Vino ideale per il panettone tradizionale elaborato dallo chef stellato Andrea Berton, caratterizzato da evidenti note burrose e da un buon profumo d’agrumi.
5. Carussin, Pepe Mastro Dolciere, e Madre
“Anziché sognare di vivere, cerchiamo di vivere dei nostri sogni.”
Lo dice la famiglia Ferro, che dal 1927 gestisce la cantina Carussin. Nome che deriva dal suo fondatore Maggiore Ferro, che proveniva dal paese di Calosso ed era chiamato Calossese: in piemontese Carussin. Siamo a San Marzano Oliveto, un piccolo comune situato sulle colline tra Nizza Monferrato e Canelli, terreno particolarmente vocato per la produzione di vini di qualità.
Una ricerca continua per garantire sempre una migliore qualità del prodotto, lavorando a “basso impatto antropico”. Difendendo l’integrità del proprio territorio e l’individualità del vino dall’omologazione di chimica, industrializzazione e tecnologia, per ottenere vini naturali, fedele espressione di questo terroir.
Vi segnalo una chicca: Sisto, vino naturale a base di uve Nebbiolo de La Morra. Provatelo in abbinamento con un panettone al cioccolato, pesca ed albicocca, caratterizzato da avvolgenti note cioccolatose, della pasticceria di Mattia Premoli, a nome Madre. Resterete senza parole.
Soliti ma meravigliosi per chi cerca il vino dolce con il panettone
Per i tradizionalisti dell’abbinamento del panettone con i vini naturali ho due consigli. Non farete nemmeno fatica a cercarli perché arrivano da due cantine che avete già visitato.
Per l’abbinamento probabilmente più ortodosso, ecco Filari Corti di Carussin da uve Moscato. Vino tipicamente da dessert, ma di grande freschezza. In abbinamento un panettone tradizionale, quello di Pepe Mastro Dolciere.
Gli innumerevoli vini passiti di Ca’ Sciampagne sono ottimi per abbinamenti “rassicuranti” con i panettoni tradizionali come quello della Pasticceria Pesce, dal gusto morbido e rotondo.
Info e novità del Mercato dei vini a Bologna
Novità di questa edizione bolognese del Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti FIVI è un ricco programma di attività in centro a Bologna, per coinvolgere attivamente la città nel clima di festa del Mercato. Il programma “Fuori Mercato” è organizzato insieme ad AMO (Associazione Mescitori Organizzati), con il supporto di Confcommercio Ascom Bologna.
Sabato 25 novembre arriva in città La notte bianca dei Vignaioli: in ciascuno dei locali aderenti sarà ospitato un Vignaiolo FIVI, dando così vita a tanti momenti speciali all’insegna dei vini artigianali e del territorio.
Orari
Sabato 25 e domenica 26 novembre: apertura cancelli ore 11.00, chiusura ore 19.00.
Lunedì 27 novembre: apertura cancelli ore 11.00, chiusura ore 17.00.
Ingressi – Due gli ingressi (Nord ed Est Michelino), entrambi a ridosso del parcheggio multipiano Michelino. Il parcheggio Nord è riservato a chi acquisterà il biglietto in prevendita, per facilitare e velocizzare l’ingresso. Chi raggiungerà BolognaFiere con i mezzi pubblici o in taxi, in Piazza della Costituzione troverà un servizio di navette gratuite, dirette all’ingresso Est Michelino.
Biglietti acquistabili online su www.mercatodeivini.it. Prezzi da 20 a 70 €