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3 Aprile 2012 Aggiornato il 2 Luglio 2014 alle ore 21:44

Pasqua low cost. Dormire e mangiare bene tra Chianti, Siena, Valdorcia

Siena, le colline del Chianti, Valdelsa, Valdorcia e Valdichiana. Dove dormire, mangiare e acquistare prodotti a prezzi contenuti a Pasqua
Pasqua low cost. Dormire e mangiare bene tra Chianti, Siena, Valdorcia

Pasqua fa venire voglia di gite fuori porta, di scampagnate, di città d’arte da visitare e non per ultimo una buona e appagante cucina da gustare magari in uno scenario particolare. Siena e la sua provincia ben si adattano a questo tipo di turismo e accanto alle più note Piazza del Campo, le Torri di San Gimignano e la rinascimentale Pienza, si possono pecorrere itinerari nuovi. Da nord a sud della provincia ecco un elenco di proposte e novità da tenere in considerazione.

Valdelsa

San Gimignano è sicuramente la capitale turistica della Valdelsa, non si possono non fare due passi per il paese ammirando le torri, la rocca e lo splendido panorama, ma se si vuole godere a pieno della campagna, vi consiglio due agriturismi con vista sul paese, lontani anni luce dalla massa. L’agriturismo il Vecchio Maneggio si trova fra San Gimignano e Ulignano ed ai suoi ospiti propone delle passeggiate a cavallo guidati dai proprietari. Sempre insieme a loro gusterete ottimi piatti a base di zafferano coltivato in azienda.

Un altro indirizzo sempre in zona è la Fattoria Poggio Alloro allevatori di bovini di razza chianina, carne che propongono agli ospiti cotta direttamente sulla brace. Per chi ama le passeggiate, un consiglio è armarsi di mappe cartacee o gps e percorrere la via Francigena che porta verso Siena, recentemente inaugurata.

Si attraversano diversi paesi più o meno noti fra cui Colle Val d’Elsa, la città di Arnolfo da Cambio (noto architetto rinascimentale). Qui è da poco aperta una simpatica osteria, anzi Biosteria, che si chiama Sbarbacipolla, dove i tre ragazzi che la gestiscono, sono grandi ricercatori di prodotti biologici. Si beve tutto bio con quattro scelte di vini sfusi spendendo meno di 30 euro a testa.

Proseguendo verso Monteriggioni sempre sulla via Francigena, troviamo Abbadia Isola, piccolo borgo nato nell’anno mille, dove è da visitare la chiesa dei Santi Salvatore e Cirino, grande esempio di stile romanico. Girellando per il borgo, trovate la Futura Osteria, nome che vuole giocare sbeffeggiando le oramai inflazionate ‘antiche osterie’, ‘vecchia trattoria’ ecc… Qui si mangiano piatti rivisitati con fantasia della tradizione toscana come il pasticcio di fegatini su pane all’uvetta, ma anche degli ottimi tortellini da far invidia ai più blasonati emiliani. Spesa intorno ai 30-35 euro.

Altri due km e si arriva a Monteriggioni, originale fortificazione militare risalente al 1200, circondata da 14 torri. Fate una sosta nel più noto e classico ristorante del paese, Il Pozzo, dove si sono sedute tantissime personalità di tutto il mondo a gustare il cinghiale in dolce e forte, la Fiorentina cotta sulla brace o i tortelli al cartoccio con il tartufo.

 

Colline del Chianti

Per gli amanti dei castelli e delle leggende non si può certo far sfuggire il Chianti, a partire dal Castello di Brolio, imponente struttura appartenente alla famiglia Ricasoli con vista su quasi tutta la provincia di Siena, dalla Valdelsa all’Amiata. Qui nelle notti di luna piena, si racconta che il Barone Bettino si aggiri ancora con il suo cavallo, accompagnato dal latrato di cani invisibili. Per non farsi prendere dal panico (c’è anche un film), meglio berci un bel calice del loro Chianti Classico ‘Castello di Brolio’ visitando la cantina ai piedi del Castello. Intorno a questo, altri castelli visitabili sono quello di Meleto e Spaltenna sempre nel comune di Gaiole in Chianti.

Scendendo di qualche km verso sud, si trova Villa a Sesta, piccolo e delizioso borgo di case in pietra. Qui consiglio una sosta nel ristorante Asinello  gestito con passione da una giovane coppia. Ottimi i tortelli di trippa come antipasto, gustoso il piccione ai profumi di panforte, spettacolare il dessert mele e stracchino per una spesa sui 35 euro bevande escluse.

Risalendo le colline si passa per Radda in Chianti magari per comprare qualche delizia a Casa Porciatti, dove il mio consiglio ricade sull’ottimo lardone (crema di lardo e spezie) da spalmare in una bella fetta di pane toscano.

Andando verso Firenze, proprio al confine amministrativo della provincia di Siena si trova Lucarelli ed è un piacere pranzare (o cenare) nell’osteria Le Panzanelle  dove potrete gustare ottimi piatti chiantigiani, dalla pappa con il pomodoro al peposo per finire con i classicissimi cantucci e vinsanto.

Qui vicino c’è anche il Ristoro di Lucarelli dove si può pernottare e ripartire per fare ottime escursioni sia nel chianti fiorentino che senese, essendo proprio a metà strada. Altra soluzione, stavolta però in mezzo alle vigne può essere la Fattoria Poggerino a Radda in Chianti dove producono anche un buon Chianti Classico da agricoltura biologica.

Siena

‘Cor magis tibi Sena pandit’: Siena ti offre un cuore più grande. Così recita la scritta sopra Porta Camollia, una delle porte delle mura della città. Come per dire che la città ti offre un cuore più grande di questa porta. E’ una città molto legata alle proprie tradizioni, alla propria storia. Ne è la prova il Palio che non è solo la passeggiata storica o i tre giri di Piazza del Campo dei cavalli, bensì è vita per i senesi. Con un buon paio di scarpe comode, è simpatica l’idea del Trekking Urbano, girellando per vie e angoli meno conosciuti ma sempre interessanti. Oppure fino a Pasqua è possibile visitare la mostra di Milo Manara nel complesso del Santa Maria della Scala (un consiglio vivissimo quello di visitare tutto il complesso fino ai sotterranei).

Quando la fame si farà sentire ci si può accomodare nell’accogliente salottino del ristorante La Compagnia dei Vinattieri  magari gustando i cannelloni di cinta senese e zafferano o la terrina di trippa, spendendo sui 35 euro.

Per lo stesso prezzo un’altra scelta è l’Enoteca i Terzi sempre nel centro storico vicino Piazza del Campo, dove accanto ad una buona tartare di manzo e altri piatti di carne, si possono trovare giornalmente delle proposte di pesce.

Una valida Osteria invece può essere La Sosta di Violante, in via Pantaneto  che propone dei pici al ragù di maiale alla vecchia maniera o ottime frittatine di carciofi sui 30 euro bevande escluse.

Ultimo per data nascita, il ristorante Porrione Cucina e Vini gestito da un sommelier esperto, Ermanno Romano proveniente dal noto L’Altra Bottiglia di Civita Castellana.

Due strutture dove poter dormire, quasi all’ombra delle mura cittadine, sono l’agriturismo Marciano oppure l’hotel Porta Romana  entrambi rientrano nei 100 euro a notte nel periodo pasquale per la camera doppia colazione inclusa.

 

Valdichiana e Valdorcia

Queste due zone, oltre ad essere accomunate da rilassanti colline, presentano anche stabilimenti termali di tutto rispetto. Oltre alla più nota Chianciano Terme, un consiglio va ai due stabilimenti termali di Rapolano Terme, l’Antica Querciolaia e San Giovanni, dove poter passare una giornata in tutta tranquillità. In questo comune un bell’indirizzo sia per dormire che per mangiare è il Castello di Modanella che con la loro tenuta di oltre 700 ettari, offre ospitalità sia nel corpo centrale del castello, sia nei diversi casali sparsi intorno ad esso. Il ristorante è di alta qualità, pani e pasta fatti in casa, ottimi antipasti e secondi con utilizzo di prodotti di stagione e vini dell’azienda per un conto che difficilmente supera i 40 euro.

Scendendo verso sud, le terme di Montepulciano recentemente rinnovate, offrono ‘la grotta lunare’ una piscina salina con musica e luci di particolare attrazione. In zona a Montefollonico, piccolo borgo tutto da scoprire, consiglio una sosta all’osteria La Botte Piena dove fra ottimi formaggi e pici fatti a mano, si può bere scegliendo da una lista che farebbe invidia ad uno stellato Michelin. La stessa proprietà ha anche un agriturismo nei pressi di Montepulciano chiamato L’Orto di Panza .

Chi volesse cimentarsi in mungitura di pecore, faccia una vacanza nell’agriturismo Podere il Casale di Pienza, piccola azienda biologica che produce gustosi formaggi e non solo.

Se a Pienza il giorno di Pasqua trovate tanta gente come a Rimini a ferragosto, allora fate un salto a Castelmuzio, frazione del comune di Trequanda. Il borgo tutto in pietra è delizioso e godetevi la vista su Pienza, la Valdorcia oltre tutte le colline intorno, piene di olivi dove si produce l’ottimo olio. Andando verso Bagno Vignoni, altra famosissima località termale, si può fare una piccola deviazione in quel di Vivo d’Orcia che come attrattive artistiche non ha molto da offrire, ma riguardo alla natura non ha nulla da invidiare ad altre località, quindi due passi alla sorgente dell’Ermicciolo (che dà acqua a gran parte della provincia di Siena) e un bel pranzo alla Taverna di Pian delle Mura guardando una delle titolari fare la pasta a mano e gustandosi tanti buoni piatti della tradizione; ottimo il vino sfuso della casa proveniente da Montalcino. Il Monte Amiata è una meta da non tralasciare e parlando sempre di terme, fate un salto a Bagni San Filippo a vedere la famosa ‘balena bianca’ una parete calcarea formata dall’acqua termale in mezzo al bosco.

Da Bagni San Filippo si risale nell’altro versante a visitare il rifugio di Ghino di Tacco a Radicofani. Chi era Ghino di Tacco? Un ladro un po’ particolare: derubava i pellegrini sulla Francigena, facendo loro delle imboscate, informandosi preventivamente sui loro averi per lasciare a questi qualcosa di cui vivere. Il sud della provincia offre altre terme, come quelle di Fonteverde a San Casciano dei Bagni, oppure il campeggio Parco delle Piscine di Sarteano. E proprio in questo ultimo paese, un posticino interessante per mangiare qualcosa è l’osteria da Gagliano, nel centro storico, dove agli ottimi pici all’aglione fanno compagnia anche pecorino alla piastra e gustosi dolci.

Infine un ultimo consiglio è andare a Chiusi a visitare le necropoli etrusche fino a scendere verso il lago e fare una sosta al Pesce d’Oro a mangiare l’ottimo brustico, il persico di questo lago cotto ‘abbrustolito’ sulle braci di canne.

Se non avete altro da aggiungere, Buona Pasqua!

Alberto Lorenzini

[Immagini: agriturismo.agraria.com, misterytuscany.itO. Louis MazzatentaMassimo Telò]

 

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