Pescheria, per molti il migliore ristorante di pesce a Salerno
Nome semplice da ricordare quello di Pescheria, ristorante ammiraglia del gruppo Esposito-Guariglia che a Salerno conta più di un locale. Oltre a Pescheria, c’è il fratello Bistrot di Pescheria in zona Irno – Cittadella Giudiziaria e Gioia, specializzato in cucina di terra. Appunto in piazza Flavio Gioia. A questi potete aggiungere la pizzeria Gli Esposito – siamo sempre sull’asse principale di Corso Garibaldi – Via Roma – che da wild card ha conquistato il 4° posto nel nostro Campionato della Pizza 2024.
Sempre in movimento il gruppo di ristorazione salernitano che è alle prese con i lavori al Crescent, sempre a Salerno, proprio per trasferire Pescheria. Il ristorante di pesce amato dai Salernitani e non solo ha un paio di difetti. Sala (e cucina) piccola e la dannazione dei parcheggi che è comune alla quasi totalità dei locali della città. Con il trasferimento al Crescent, Pescheria potrà contare su due piani, la vista mare e sulla stazione marittima di Zaha Hadid (il vero plus). Nonché sui parcheggi interrati della sterminata piazza della Libertà.
Un trasferimento che con una fava prende due piccioni. Al posto dell’attuale sede (il trasferimento è programmato per settembre 2025) riaprirà l’Osteria di Pescheria. Che era precedentemente allocata in un dehors su via Velia di fronte alla sorella maggiore. Tre insegne diversificate nella proposta gastronomica (e nei prezzi) unite dal filo dei piatti di pesce che copre tutto l’arco costituzionale, dalle cozze e le alici per finire a ostriche e caviale.
Non è tutto, perché per dare continuità alla proposta di terra di Gioia, il gruppo sta studiando l’apertura di una braceria – nome in codice Ardente. Aprirà nella zona della pizzeria, quindi in via Roma. E poiché l’appetito vien mangiando, in programma c’è anche un sushi bar.
Come si mangia al ristorante Pescheria a Salerno
Basta spoiler e vediamo come si mangia per comprendere se la voce di popolo circa il migliore ristorante sia vera. Il trio Luigi Iapigio (chef), Isidoro Menduto (sommelier), Guido Guariglia (maître) ce la mette tutta per farne verità oggettiva.
Il benvenuto è affidato alla combo da fine dining caviale e ostrica. Qui ben accompagnato dai blinis fatti in casa da spalmare con il burro mantecato per accogliere il caviale Siberian di Calvisius.
L’ostrica Gillardeau è buona di suo e il formato bistecca è da incorniciare.
Gli echi cilentani (Enzo Esposito ha ad Acciaroli il ristorante Il Veliero) arrivano a Salerno sulla tavola di Pescheria con la tartare di ricciola. Che stringe un ottimo patto con un condimento di olio (cilentano) in grado di accompagnare un boccone sontuoso.
Fa meglio, se possibile, la tartare di scampi cilentani con un’azzeccata dose di limone sfusato amalfitano e cilentano. A dimostrazione che un crudo deve contare su materia prima eccelsa, ma lo chef capace sa anche trasformare.
La sequenza continua con il gambero rosso sempre in forma di tartare arricchita dalla stracciatella di Gioiella. Scambio proficuo con la Puglia per l’accenno del latticino che non trasforma il piatto in un inutile food porn. A completare, crumble e basilico sempre tenuto a bada per non prevaricare la freschezza dei gamberi.
Il cotto
Eccezionale anche la ventresca di tonno in guisa di succulento carpaccio che associa la grassezza ai pinoli. Forse una spinta acida sarebbe stata più azzeccata.
Intermezzo con le vongole sarde XXL che lasciano spazio anche all’inzuppo del piacevole pane semi integrale.
Intermezzo perché Luigi Iapigio aveva tirato fuori dalla vasca di Pescheria una signora aragosta dei mari di Salerno. Che diventa la protagonista di una catalana da rubricare con la dizione “secondo noi”. Niente gioco di verdure, ma solo un cubettato di pomodori dolcissimi e dalle uova dell’aragosta. Un giro di olio del frantoio Madonna dell’Olivo e il mare è nel vostro piatto. Con un’aragosta cotta alla perfezione.
Le dimensioni XXL del pescato sono una costante di Pescheria a Salerno e Luigi Iapigio mostra scampi che sono parenti prossimi dell’aragosta. In questo caso la proposta è arrosto che dona una leggera nota affumicata e rende ancora più appetitosa la portata. Ben fatto.
La pasta
“Se fossimo saggi, ci fermeremo qui”, dice il mio commensale. Ma in scena entra una gallinella di mare di generose dimensioni. Impossibile dire di no a un piatto di tubetti con il pesce. Meno male che non siamo stati saggi.
Cottura della pasta perfetta, sugo di mare da ricordare qui da Pescheria a Salerno.
Nell’attesa della preparazione della pasta, arriva un cubo di ventresca di tonno poggiato su friarielli alla napoletana. Parenti stretti dei friarielli sulla pizza che ha meravigliato i giudici del Campionato.
Ora tocca chiudere per davvero. Luigi Iapigio è parzialmente d’accordo e come pre dessert mette in tavola giusto qualche anelletto da intingere nella maionese fatta in casa. Il reset non è assicurato ma la cottura e la spinta della maionese mettono in secondo piano l’aspetto da manuale istituzionale. Anche perché Isidoro Menduto ha provveduto ad abbinare champagne, chardonnay e rosso dell’Etna in una sequenza che piace.
Il panettone e i fichi del Cilento
Il dolce è di importazione per festeggiare il Natale ormai alle porte come ci ricordano le Luci d’Artista. Il panettone è il super campione 2024 in veste tradizionale di Pasquale Pesce che ha dominato la categoria. Ad accompagnarlo, un gelato al caffè strepitoso. Peccato che non sia sempre disponibile.
Il tour dal Cilento a Salerno si chiude sull’acrocoro baciato dal mare con i fichi di Santomiele nella caleidoscopica confezione a mo’ di girandola. Un bel regalo di Natale da mettere sotto l’albero. O, appunto, sulla tavola delle feste di Pescheria a Salerno. Che, informazione di servizio, ha diffuso il menu del Cenone di Capodanno in cui troverete le tartare.
Voto: 9/10
Menu e prezzi del ristorante Pescheria a Salerno
I crudi
- Ostrica Gillardeau (7 €)
- Ceviche di orata (28 €)
- Tartare di ricciola con pomodoro, olive e capperi (28 €)
- Tartare di tonno rosso con olio evo e capperi di Spillo (26 €)
- Carpaccio di Spigola con gel di arancia e croccante di mandorle (27 €)
- Carpaccio di scampi (35 €)
- Tartare di gambero rosso, burrata di bufala, cous cous e pesto di basilico (28 €)
- Selezione crudi di Pescheria (50 €)
- Tartare Royale con tartare di ricciola, di tonno e di gambero rosso con burrata (48 €)
- Scampo (10 €)
- Gambero rosso (10 €)
I cotti di Pescheria a Salerno
- Parmigiana di Pesce (22 €)
- Gratinato misto (24 €)
- Polpo Mediterraneo (25 €)
- Alici del Cantabrico (20 €)
- Sautè di vongole (28 €)
- Bun di Astice (30 €)
- Insalata tiepida di mare con emulsione di olio e limone (30 €)
- Catalana di astice blu (150 € al Kg)
Primi piatti
- Genovese di tonno (22 €)
- Spaghettone cacio, pepe e tartare di gambero rosso (28 €)
- Spaghetti con vongole veraci e bottarga (28 €)
- Linguine allo scoglio (38 €)
- Linguine con scampi (35 €)
- Carbonara di mare (28 €)
- Spaghetti con il riccio (35 €)
- Spaghetti taratufo e tartufo (36 €)
- Spaghetto burro e caviale siberian (40 €)
- Pasta con pescato (80 € al Kg)
- Pasta con astice blu (150€ al Kg)
- Pasta con aragosta (200 € al Kg)
- Spaghetto alla Nerano (18 €)
I secondi del ristorante di pesce Pescheria a Salerno
- Polpo arrostito (24 €)
- Spada alla griglia (26 €)
- Tagliata di tonno (24 €)
- Seppia alla griglia (20 €)
- Pescato del giorno (80 € al Kg)
- Astice blu (150 € al Kg)
- Aragosta (200 € al Kg)