Pizze La Contrada e cocktail Cinquanta Spirito Italiano ad Aversa
Se io non vado a Pagani, è Cinquanta Spirito Italiana che viene ad Aversa e lo fa nel modo più giusto possibile, ospitato per una pop-up dalla pizzeria La Contrada. A serata conclusa vi direi “due grandi famiglie che collaborano” poi in realtà la prima vera cosa che ho pensato è stata “perché non l’hanno fatto prima?”
Da un parte: Roberta Esposito, patron, pizzaiola e sommelier de La Contrada, è una veterana della liaison “pizza e cocktail”. E per quanti raccontino storie di primati, qui c’è colei che il format lo ha portato in un certo tristellato di Brusaporto. E non solo.
Dall’altra: Alfonso Califano, patron di Cinquanta nonché bartender, ma più di tutto un vero miscelatore di spiriti in tutti i senso che vengono in mente. Alfonso sa perfettamente, per indole e per forma mentis, quanto sia importante saper cercare e saper essere il legante. Non a caso è forse il solo (con il socio Natale Palmieri) ad aver concretizzato un posto in cui il drink non è accompagnato o accompagnatore, piuttosto compimento del gusto complessivo.
La serata è all’insegna di quel “Lasciati Andare” esportato nel mondo da Pagani che è – mi sa che è proprio il caso di dirlo – il pairing perfetto per il comfort feeling dello storico ristorante pizzeria di Aversa, da poco rinnovato.
La squadra de La Contrada e di Cinquanta Spirito Italiano
Roberta Esposito e Alfonso Califano sfoderano subito due assi nella manica: Alessio Esposito, l’executive chef del ristorante La Contrada, ed Emanuele Primavera, il bartender in trasferta da Cinquanta. Alessio e Emanuele sono le due vere chicche della serata. Il primo è un cuoco vero, di una bravura e un senso dell’armonia disarmanti, di quelli intimi che ancora lasciano parlare i piatti (e che piatti!). Di quelli che per cucinare accendono ancora la testa prima dello smartphone. Il secondo è un mixologist dal talento spiccato. Uno che sa giocare di esplosioni controllate e guidate dalla propria voglia di creare tanti punti di accesso alla cultura di questo mondo.
E così si susseguono le portate. Un Gimlet (vodka, gazpacho, aceto di lamponi) si piazza tra i due antipasti.
Oriente Express (riso Gohan fritto, humus di ceci, pomodori secchi e olive taggiasche).
Ed Il monaco Morgan (carpaccio di manzo, olio alla rucola, giardiniera Morgan e scaglie di Provolone del Monaco).
La sensazione è divertente perché nel bel mezzo di un riso cotto magistralmente ed un hummus paradisiaco dello chef de La Contrada, giunge quel gazpacho di Cinquanta Spirito Italiano esaltato dalla vodka che poi vira coraggiosamente sull’aceto di lamponi. Con il carpaccio clamoroso sospinto dalla giardiniera squisita ed il provolone del monaco indimenticabile grazie all’olio buono che valorizza ogni singolo elemento.
Le 4 pizze de La Contrada
Le pizze sono 4 e raccontano una Roberta Esposito che sa di non voler scegliere tra la tradizione e le sue buone idee. Dunque opta per l’incontro tra intensità di gusto e gioco di sorpresa. Si susseguono la Margherita bruciata ormai sulla carta di identità de La Contrada. E la Octo con polpo arrosto e cicoria che esaltano gli amari.
Nel mezzo delle pizze La Contrada, l’affumicato lattiginoso ma pulente di Highball (brandy, siero di latte, fumo) di Cinquanta Spirito Italiano. Un drink lungo, profondo, un vero amplificatore di sapori che al contempo riesce a ingentilire il palato.
Rush finale, l’inaspettata Autunno con crema di barbabietola, mousse di mozzarella, nocciole, tartufo e menta. Equilibrata benissimo con le nocciole e la menta a fornire grandi assist ad un guizzo nel gusto.
A seguire Delezia ai formaggi con fiordilatte, caciotta stagionata di Gioia del Colle, gorgonzola dolce, Provolone del Monaco, marmellata al Campari e frutti di bosco. Un ottimo predessert che palleggia benissimo tra acido, sapido e amaro.
L’abbinamento alla pizza Autunno de La Contrada prevede il Fermentato (vino di caffè e pere) genialmente servito imbottigliato da Cinquanta Spirito Italiano. Il mio sorso preferito per struttura e esaltazione di quel amaro misto a tostato che solletica il mio naso.
Il dolce
Ancora una sorpresa: il dolce a cura di Anana Belmattino. Si tratta di panettone piastrato servito con gelato al burro salato e marmellata all’arancia di casa Marrazzo. Un dolce da manuale per golosità e completezza del gusto: mai stucchevole, stupendamente bilanciato e presentato.
Insieme al dessert arriva un Alexander (genever, cacao, panna di capra e finito a tavola con scaglie di fagioli ossidati). Il sorso è l’ennesima sinfonia di sensazioni perché i contrasti di consistenze e temperature tamburellano sul palato. Questo drink andrebbe ribattezzato Alessandro il conquistatore: una corsa dal Mediterraneo all’Asia, una dedica alla sagacia e alle intuizioni.
Questo incontro ha generato una serata fatta di piccolissime attenzioni che sono sono tramutate in enormi carezze. Una leggerezza dello spirito con una piacevolezza di incastri gustativi che a questo mood del “lasciati andare”, fa venir da dire “non lasciamoci più!”. 50 € ben spesi per questo match La Contrada – Cinquanta Spirito Italiano.