Pizzeria I Tigli: perché una pizzeria sarebbe da stella Michelin
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Può esistere la pizza buona al di fuori di Napoli per un napoletano? Da Simone Padoan, ai Tigli di San Bonifacio in provincia di Verona, la risposta è sì.
La pizza di Simone Padoan mi sembra un esempio di ricerca assoluta, dagli impasti che variano, agli ingredienti, ai dolci e alla carta dei vini.
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L’esperienza di una degustazione la riassumo nell’osservazione che ai Tigli oltre ad infornare le pizze ci si cucina sopra. Ed il servizio è curato e segue la logica della prenotazione come è giusto che sia in un ristorante di pizza.
Le pizze margherita da I Tigli
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Iniziamo gli assaggi con una serie di margherite.
La prima è la Croccante con pomodoro San Marzano e Burrata.
La seconda è la Soffice con pomodoro San Marzano e nodini di fior di latte di Alberobello.
La terza è la Bufala con pomodoro datterino al basilico e mozzarella di bufala di Paestum.
L’esaltazione dei sapori rende questa diversamente Margherita, rispetto alla versione partenopea, delicata e deliziosa.
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A seguire la Semplicemente, cioè Burrata e Gambero Rosso. Padoan ti fa sentire il mare anche a San Bonifacio.
L’Orto
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La pizza L’Orto con provola affumicata, zucca grigliata, radicchio tardivo, cipolla in carpione e puntarelle regala sapori legati al territorio di Simone pronti a far innamorare vegetariani e onnivori.
La carne
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L’impasto della focaccia con battuta di manzo, raperonzoli e maionese di senape è lì a ricordare la cifra del divertimento e la cura che hanno in sala a spiegare tutto.
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La pizza faraona al forno con broccolo di Fiolaro avvia gli abbinamenti dei piatti di carne sapientemente cucinati.
La seconda pizza per carnivori è con il piccione. Da applausi!
I dolci
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Il capitolo dolci è di grande interesse: le preparazioni sono tutte fatte da Simone Padoan ed il suo team senza ricorrere a produzione esterna che dimostra che in questo locale non si fa mono produzione.
Arrivano in ordine la cheesecake con arancia, la crostatina alle mele con sorbetto alla mandorla e il godurioso Cioccolando Dessert. Difficile alla fine eleggere il migliore dei tre in verità e vi invito a provare per credere.
Cosa dice la Guida Michelin
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In chiusura, ecco la nota della guida Michelin che ben dice: “Non poteva che nascere in Italia la pizzeria “gourmet”! Inaspettatamente non a Napoli, bensì nel veronese.
Simone Padoan è maestro di lievitazione e – accanto ad alcune pizze tradizionali (anche nel prezzo) – propone fantasiose creazioni con gamberi crudi, tartare di manzo, guanciale, baccalà. Ottimi anche i dessert.”
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A Napoli, le pizzerie selezionate, seppur ottime, sono semplicemente citate senza enfasi particolare e vedo assai improbabile che gli ispettori della rossa possano decidere di assegnare la stella a una di loro e per il motivo che anche il direttore Sergio Lovrinovich ha dichiarato in una intervista a Vincenzo Pagano.
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Purtroppo in Campania il confine tra street food e pizzeria, con relative abitudini e prezzi, rende difficile l’applicazione di format paragonabili a quello de I Tigli, dove servizio da ristorante unito a cucina da ristorante di pizza vanno di pari passo.
Faccio fatica a credere che uno dei pizzaioli napoletani di grande qualità sia disposto ad operare una scelta diversa e radicale rispetto a quella in essere: meno coperti, prezzi sensibilmente più alti per sostenere i costi di gestione, prenotazioni, ingredienti molto differenti tra loro.
I prezzi de I Tigli
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Stando all’oggi, cenare a I Tigli a noi è costato, in versione degustazione circa 50 € a persona, ma volevamo divertirci e avremmo potuto dare lo stop anche con un paio di giri in meno poiché eravamo in 6 e le pizze sono tagliate in 8 generosi spicchi!
Una Margherita in versione classica al piatto costa 8 €, la Marinara 10 € e le singole pizze da degustazioni mediamente 30 €.
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Ora non resta che ascoltare i vostri commenti per capire se quella di Simone Padoan è una pizza, una super pizza o, come vogliono i suoi detrattori, una semplice focaccia (ops, c’è anche un hamburger).
[Immagini: I Tigli, Facebook]
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