Pizza. Piz, ovvero la pizzeria numero 1 per TripAdvisor a Milano
In meno di due mesi, Piz, la nuova pizzeria di Pasquale Pometto a Milano, è arrivato al numero 1 (su 6164 ristoranti di Milano) della classifica di TripAdvisor a testimonianza del grande interesse per l’apertura di un nuovo locale di un pizzaiolo famoso, per lo meno.
Sono andato a dare un’occhiata a lato dello storico cinema Centrale, nella rientranza di via Torino dove c’è il Civico Tempio di San Sebastiano dove c’era un’altra pizzeria. Ora il locale è diverso – pareti giallo limone e arancione, una serie di poster ed elementi spagnoleggianti, musica latinoamericana a tutto andare ma a volume decente, tovaglie colorate, menu rigorosamente partenopeo, anzi, pizza, un piano terra e uno seminterrato.
Arrivo e mi fermo a dare un’occhiata dal marciapiede, sto telefonando. Un cameriere esce e mi mette in mano un bicchiere di prosecco, freddo e un assaggio di panuozzo. Cosa potevo fare – sono entrato e mi sono accomodato al piano di sotto. Erano le 19:20 circa. E il locale al piano terra era pieno (una trentina di posti? di più?); al piano di sotto, una decina di avventori. Direi tutti stranieri sotto, quasi tutti stranieri sopra. Un (opportuno) cartello a mano sulla porta invita a entrare a mangiare: “non siamo un locale per turisti”.
Partiamo da Pasquale Pometto: classe 1977, calabrese, pizzaiolo dall’età 14 anni, un locale a Firenze, diventato una catena, vincitore del campionato italiano di pizza nel 2004 (non ho controllato quale esattamente), sbarcato a Milano qualche anno fa con Pizza AM, in corso di Porta Romana.
Grande successo, code all’esterno, allietate appunto da prosecco e panuozzo. Che è stata, nel mio caso, l’esca che mi ha attirato nel locale di via Torino: contavo di tornarci con calma, magari in compagnia. Non mi dà fastidio mangiare da solo, ma mi dispiace occupare da solo un tavolo in un locale.
La teoria: tre (solo 3) pizze selezionate, “senza rebelòt che ne alterino il gusto e la genuinità”, “sapori di una volta”, “materie prime di alto livello”, impasto lievitato 48 ore, “non stendiamo la pasta… la massaggiamo”.
La pratica: per la prima volta, Una Bella Margherita DOP, San Marzano dop, bocconcini di fiordilatte SlowFood, olio evo dei presidi Slowfood, basilico fresco, parmigiano dop, 8 €; per un percorso gastronomico all’insegna del sapore, Delicata Bianca Special, bocconcini di fiordilatte SlowFood, olio evo pregiato dei presidi SlowFood, semi di papavero, filini di erba cipollina, parmigiano dop, 9,50 €; per la seconda, per puristi e intenditori, Una Gustosa Marinara DOP, San Marzano dop, aglio a pezzi grossi schiacciato, olio evo dei presidi Slowfood, basilico fresco, parmigiano dop Sapore Eterno, 7 €.
In tavola: ho preso naturalmente la Bella Margherita, essendo la mia prima volta da Piz. Con un (bel) bicchiere di Falanghina del Sannio (5 €, in carta quattro bianchi, tre rossi, da 4 a 5 €, e birre: Flea, Baladin, Karma, Menabrea, Franziskaner, Paulaner, Spaten, da 3,50 a 6,50 €). Buona, mi sembra che la cottura fosse giusta, cornicione leggermente gommoso (ditemi se lo considerate un pregio indice di veracità partenopea o meno, ma mi è piaciuto), sapori giusti.
Il servizio: veloce, simpatico, diciamo con quel tanto di calore-folklore napoletano ma assolutamente non esagerato; un vino “Suavignon”, un inglese magari un po’ impreciso (in effetti, i menu potrebbero tranquillamente essere in inglese, vista la clientela), ma a un cliente che chiedeva un secchiello col ghiaccio “li abbiamo finiti – finished: drink fast!”.
Segnato in agenda fra le cose da fare: pizza delicata e marinara da Piz bevendo “fast”.
Voi siete tra quelli che lo hanno mandato in cima alla lista di Trip?
Piz. Via Torino, 34. 20123 Milano. Tel. +39 0286453482.
[Immagini: iPhone Emanuele Bonati, f-fleishhacker/TripAdvisor, Io e Margherita]