Napoli. La Notizia è che la pizza di Enzo Coccia è sempre una grande pizza
Enzo Coccia occupa stabilmente il primo posto di una classifica speciale: quella che assegna la primogenitura della pizza realizzata con ingredienti di qualità.
Siamo alla storia, insomma, che ha riscritto la pizza napoletana prima intesa esclusivamente come piatto povero realizzato con quello che capitava.
“Io quando sono andato via dalla Maddalena per aprire al Vomero avevo in mente di fare qualcosa di diverso, di speciale”, ricorda Coccia. “Una pizza con ingredienti buonissimi e non c’era nessuna pizzeria che al tempo lo facesse”.
C’è riuscito Enzo Coccia a segnare una strada che oggi è percorsa da molti pizzaioli, soprattutto giovani e curiosamente spesso fuori Napoli. La pizza a canotto, la pizza napoletana con farine alternative alla 00 che esce dalle strette maglie del disciplinare STG sono lì a dimostrarlo.
La pizza napoletana si è evoluta come testimonia la pizza che abbiamo nel piatto io, Gino Sorbillo, Andrea Docimo e Luciano Pignataro. La storia, il presente e il futuro della migliore espressione della pizza napoletana è condensata in un arco di circa 20 anni, ma ha subito un’accelerazione impressionante negli ultimi 4-5 anni.
Io sono contro la definizione gourmet appioppata alla pizza. Una pizza è buona o non lo è. E se a Napoli e provincia si contano 3.000 pizzerie, di buone non arriviamo nemmeno all’1%. Tradotto, non è un canotto a fare la differenza. La differenza la fa solo mangiare un buon canotto. O una buona pizza con un impasto semi integrale che abbia una farcitura che non la faccia sembrare un pane e pomodoro spugnato.
Ma si parte sempre dalla tradizione. Come ci comunica la mpustarella in versione ridotta che si affianca ai murzilli, i piccoli morsi, per ingannare l’attesa.
La marenna, la merenda fa da golosa entrée manco fossimo in un ristorante con la stella Michelin, altra chimera dei web opinionist. Per il trament’, momento, ci accontentiamo del piatto che campeggia all’ingresso della pizzaria. Un segno di bontà arrivato anche al palato degli ispettori della Rossa.
Voi preferite la birra o il vino con la pizza? Noi dopo un’apertura a lambrusco, il gragnano del nord, ritorniamo a sud con un piedirosso.
L’apertura è con una basica marinara. Il pomodoro Gustarosso ci sta divinamente bene e ne approfittiamo per un confronto su San Marzano, Antico Pomodoro di Napoli, Smec 3 e Cirio 3. Cirio 3 vince, per la cronaca.
Tradizione e idee nuove. La pizza alla procidana di Enzo Coccia mette insieme pomodori alla brace e scamorza affumicata. Una meraviglia.
Il Falerno del Massico di Villa Matilde inizia a salire i gradini della scala di potenza.
C’è il tempo per una new entry che non è ancora in carta: provola di bufala, pomodorini gialli, baccalà e scarola a crudo. Il baccalà si sposa alla perfezione con la dolcezza dei pomodorini gialli, altra tendenza che ha fatto furore nel 2016 e che quest’anno dovrebbe arrivare alla piena maturità di utilizzo.
La margherita di Enzo Coccia è sempre un punto di riferimento del panorama reale, inteso come vero e sovrano. La pizza classica resta il migliore esempio di piatto di sintesi.
Potenza da vendere ma sempre sotto controllo con il Taurasi delle Cantine Lonardo. Segnatevi quest’annata 2007 e mettetela in cantina. Per noi è il segnale di un passaggio strong.
Serve come compagno forte di un calzone ripieno di soffritto. La star della stagione autunno – inverno ripescata per fortuna dal baule dei ricordi. La chiediamo senza ricotta perché qui non c’è nulla da ingentilire.
Se non lo avete ancora fatto, riscrivete il vostro concetto di sapori forti. Noi, per non sbagliare, chiediamo il bis.
Momento dolcezza con pane e cioccolato (e altro bis). La merenda dei bambini è questa: diffidate da imitazioni e papocchi.
E della serie Impasti Possibili, ecco Gino Sorbillo al forno. C’è poco da fare, quando ne vede uno ha da stendere immediatamente. Chiudiamo quindi con una margherita dopo il dolce.
In pizzeria si può. Soprattutto se è la pizzeria di Enzo Coccia, la prima che si è ribellata alla tradizione che voleva la pizza condita con quello che capitava. Noi oggi ne siamo tutti contenti.
Non siete d’accordo?
Pizzaria La Notizia 94. Via Michelangelo da Caravaggio, 94. Napoli. Tel. +39 081 1953 1937