Pizza a Pompei in un affresco. Ma non era nata in America?
A Pompei mangiavano la pizza. Ma come, non è nata in America?
Un sorprendente affresco di natura morta che ricorda una pizza è stato ritrovato tra le rovine dell’antica Pompei.
Anche se il piatto sembra mancare di due ingredienti essenziali – pomodoro (che arriverà in Europa solo dopo la scoperta dell’America) e mozzarella – mentre include un elemento che sembra –sospettosamente– un ananas.
Il bellissimo affresco, che risale a 2000 anni fa, è emerso durante gli scavi nell’area Regio IX del parco archeologico di Pompei, vicino a Napoli, città natale della pizza, diventata nel 2017 “patrimonio dell’umanità”.
Il dipinto era su un muro in quello che si ritiene fosse il corridoio di una casa che aveva un panificio nella sua dependance.
A Pompei una pizza “gourmet” di 2000 anni fa
L’affresco ritrovato a Pompei raffigura un vassoio d’argento con dentro una pizza, o meglio, una focaccia rotonda che fa da supporto per vari frutti, tra cui una melagrana e forse un dattero. In pratica, la moda odierna della pizza gourmet (una focaccia che funge da base per ingredienti raffinati), in archeo-anticipo sui tempi.
Quello che sembra un “ananas” potrebbe in realtà essere qualcosa di completamente diverso, poiché il primo europeo a incontrare il frutto è stato Cristoforo Colombo, in Guadalupa nel 1493.
Secondo gli esperti, il pane – pizza ritratto nell’ affresco di Pompei, è condito con spezie o moretum, una sorta di pesto a base di formaggio spalmabile alle erbe, consumato dagli antichi romani.
Accanto c’è un calice di vino, insieme a frutta secca, datteri, melagrana e una ghirlanda di corbezzolo giallo.
Si pensa che la natura morta sia stata ispirata da un classico rito dell’ospitalità greca, quello della xenia, e che il vassoio rappresenti dei regali offerti agli ospiti come parte di una tradizione che risale al periodo ellenistico.
L’antenata delle pizza stellata
Ma trovare un affresco contenente l’immagine di una focaccia o di una pizza, è molto raro anche negli scavi di Pompei.
Secondo Gabriel Zuchtriegel, il direttore del parco archeologico di Pompei, l’affresco riflettere il contrasto tra un “pasto frugale e semplice” e “il lusso dei pasti nei vassoi d’argento”.
Come non pensare, a questo proposito, alla pizza, che nasce come piatto “povero” del sud Italia, e dopo avere conquistato il mondo, oggi trova posto anche nella Guida Michelin tra centinaia di ristoranti stellati.
Napoli è la patria della margherita, la pizza tradizionale composta da una semplice ma magica combinazione di pomodoro, mozzarella, basilico fresco e olio extravergine di oliva, e l’idea di guarnire la pizza con la frutta fa storcere il naso a molti italiani.
Gino Sorbillo: mai la pizza con l’ananas
Ma non tanto Gino Sorbillo, titolare di una delle pizzerie più antiche di Napoli, convinto che l’immagine nell’affresco di Pompei sia proprio una pizza.
“Nell’antica Pompei sapevamo già che esistevano forme di focaccia, fatte con cereali, acqua, sale e forse birra come agente lievitante”, ci ha detto il pizzaiolo partenopeo.
“Il punto non è il condimento, avrebbe potuto essere la frutta, la verdura o il pesce del giorno…” ha aggiunto Sorbillo, “ma credo sia chiaro che quella ritratta nell’ affresco di Pompei è un’antica forma di pizza”.
Secondo Gino Sorbillo, l’eventuale presenza dell’ananas sulla pizza di Pompei non mette la parola fine all’annosa questione della pizza con l’ananas, detta anche hawaiiana, uno dei cibi americani più contestati, specie dagli italiani.
“Non chiudo alla frutta sulla pizza”, ha chiarito il pizzaiolo, “puoi usare i fichi o le fragole in una pizza dolce, ma il suo no alla pizza con l’ananas è categorico. “Facciamo la pizza tradizionale, non useremmo mai l’ananas”.
L’eruzione del Vesuvio ha ucciso circa 2.000 persone. Le rovine furono scoperte nel XVI secolo, con i primi scavi a partire dal 1748. A febbraio 2023 sono iniziati gli scavi sull’Insula 10 della Regio IX, il quartiere della città che ospitava abitazioni, botteghe artigiane compreso il panificio del ritrovamento.
Pizza a Pompei: ma non era un piatto tipico americano?
Ritrovamento di Pompei che sancisce ancora una volta l’origine napoletana della pizza. Che no, non è un piatto tipico di New York.
Spazzando via i dubbi insinuati, tra gli altri, da Alberto Grandi, il docente dell’Università di Parma, autore del best seller “Denominazione di Origine Inventata” e del podcast omonimo.
Non contento di aver messo in ridicolo la cucina italiana in una discutibile intervista sul Financial Times, maltrattando parmigiano, carbonara, panettone e altri vanti nazionali, Grandi aveva parlato anche di pizza.
Affermando che la pizza a Napoli era uno schifo o che la pizza come la conosciamo oggi è nata in America.