Raccolta fondi per O Fiore Mio, dopo l’alluvione in Emilia Romagna
O Fiore Mio, pizzeria e panificio di Faenza, è stato distrutto dall’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna, Davide Fiorentini, il fondatore, ha lanciato una raccolta fondi per far rinascere il laboratorio gastronomico da un’altra parte.
Secondo il racconto dell’inondazione di Fiorentini, panificatore e pasticciere di talento nonché simbolo della comunità del cibo faentina, i danni superano i 300.000 €.
Grazie al supporto di amici, colleghi e clienti le donazioni si sono moltiplicate (al momento sono 106), cosa che ha permesso alla raccolta fondi per O Fiore Mio Lab lanciata ieri sulla piattaforma Gofundme di raggiungere i 9.000 €.
Le acque del Lamone, esondato in modo violento, hanno invaso il locale, portando via tutto. Quel piccolo angolo di Faenza, nato a gennaio 2019 ricavando gli spazi da un’ex officina meccanica, non esiste più.
La raccolta fondi procede spedita perché O Fiore Mio non era semplicemente un altro locale, era il cuore pulsante di una rete di realtà che negli anni ha trasformato Faenza in una delle capitali dell’enogastronomia.
Fiorentini, con la sua visione innovativa, ha contribuito a questa rivoluzione, dando vita anche al Mercato della Terra e al progetto Made in Fo – Faenza Etica.
O Fiore Mio era il suo sogno, diventato presto un punto di riferimento non solo per i faentini, ma per gli amanti del cibo di tutta Italia.
La raccolta fondi per far rinascere O Fiore Mio
L’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna e Faenza in particolare ha spazzato via anni di sacrifici e passione, lasciando sotto il fango attrezzature e macchinari. La situazione è drammatica: locale allagato, merci distrutte, attrezzature da buttare.
Ma l’alluvione non ha scalfito lo spirito della comunità che Fiorentini ha costruito.
Subito è partita una gara di solidarietà, ora consolidata dalla raccolta fondi su Gofundme, per aiutarlo a far rinascere O Fiore Mio. Perché quel luogo non è solo mattoni e legno, ma è l’amore di chi lo ha sempre sostenuto.
Fiorentini non è solo e la sua Faenza, capitale italiana della ceramica e del buon cibo, gli ha dato e continuerà a dargli una mano, finché il laboratorio gastronomico non tornerà a essere un punto cardinale in città per tutti gli amanti del mangiare bene.
Sicuramente in un altro posto, non più accanto al letto del fiume Lamone.
Per alcuni giorni si è pensato che l’alluvione avesse spazzato via uno dei simboli gastronomici di Faenza, invece ha reso solo più forte il legame tra la città e uno dei suoi figli più visionari.
Perché O Fiore Mio, anche grazie alla raccolta fondi su Gofundme risorgerà, con ancora più passione, grazie a una comunità che non smette di credere nel cibo come occasione di condivisione e crescita.
Per chi non conosce O Fiore Mio
- La raccolta fondi per O Fiore Mio Lab interessa il panificio, pizzeria e laboratorio gastronomico di Davide Fiorentini, pioniere della pizza di qualità.
- L’Hub era l’ultima tappa di una costante evoluzione che partiva dalla pizzeria “casa madre” aperta nel 2011 in via Mura San Marco a Faenza.
- L’Hub era ricavato da un’ex officina meccanica e aperto nel gennaio 2019, aveva già affrontato il disastro della pandemia continuando a lavorare e rifornire la clientela.
- L’Hub era aperto tutto il giorno, offrendo prodotti di qualità come pane, pizza, pasticceria dolce e salata, tutti premiati dalle principali guide di settore.
- L’Hub usava farine biologiche del territorio e del mulino Paolo Mariani di Senigallia, e aveva invertito il luogo comune del panettiere che lavora di notte.
- L’obiettivo originario di O Fiore Mio Hub, che va preservato attraverso la raccolta fondi su Gofundme, era riportare la gente nei negozi e fare capire il valore dell’artigianalità per il pane e la pizza di qualità.
- Fiorentini ha inventato una base gelo abbattuta a -18° per la pizza al taglio, con una tecnologia propria di ‘O Fiore Mio. La base gelo viene abbattuta a -18° dopo essere stata lievitata e spianata a mano. Il processo permette di conservare la base, che ha una consistenza morbida e croccante, per più tempo e di distribuirla in diversi punti vendita di “pizze da strada”. Come quelli di Bologna e Milano