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Ristoranti
19 Novembre 2012 Aggiornato il 22 Novembre 2012 alle ore 11:28

Restare increduli se un pranzo da stella Michelin costa 19 €. Oasis, per esempio

Ci sono ristoranti che valgono una sosta, altri una deviazione, pochi e rari (ma esistono) il viaggio. Al di là delle “Stelle” gastronomiche ci sono poi
Restare increduli se un pranzo da stella Michelin costa 19 €. Oasis, per esempio

Ci sono ristoranti che valgono una sosta, altri una deviazione, pochi e rari (ma esistono) il viaggio. Al di là delle “Stelle” gastronomiche ci sono poi tavole in cui ti senti come a casa, che metti in conto negli spostamenti e nelle trasferte in cui altri sono i fini. Il locale della famiglia Fischetti è l’uno e l’altro. Merita il viaggio per la sua eccellenza di cucina, certo, ma anche perché l’accoglienza è quanto di più caldo e rilassante si posso chiedere ad un locale del genere; di classe ma da godere senza il minimo imbarazzo anche da parte dell’avventore più “smart” terrorizzato spesso da menù fantascientifici e dallo sguardo altezzoso del maitre di turno. All’Oasis, lembo d’Irpinia che si incunea tra Puglia e Basilicata, si sta veramente bene, non ultimo (anzi forse per primo) perché il conto è di civiltà unica, rispettoso (e non da oggi che i portafogli piangono)  di un rapporto con la qualità che ha pochi eguali nello stivale.

La scusa è stavolta dettata da Bianchirpinia, la rassegna enologica di metà novembre che dà lustro a Fiano e Greco, monarchi assoluti tra i bianchi campani e voci emergenti nel panorama nazionale. La nostra visita a pranzo, con in sala  (buon per loro!) un bel numero di clienti. Ci caliamo nei panni degli avventori “bastiancontrari”, ossessionati da quel che si spende e pronti a far le pulci ad ogni minima imprecisione.

Si decide dunque per la “Colazione di lavoro” (o Business lunch, chiamatelo come vi pare): tre piatti, primo, secondo e dolce del giorno, a 19 Euro, più o meno lo stesso, ahi noi,  il giorno prima in una stazione di servizio. Sul vino “largheggiamo”, anche perché la profondità d’annate, di vini campani e d’Italia, stuzzica la voglia di stappare. Clelia Romano (Colli di Lapio) ci regala dunque soddisfazione con una bottiglia di Fiano targata 2004, servito a temperatura perfetta in un bicchiere altrettanto degno.

Pani caldi in due servizi ed un piccolo stuzzichino arrivano in tavola in un battibaleno. Il rito (del tutto personale) vuole che un pasto dai Fischetti includa la ricottina calda servita nel suo piccolo canestrino di legno intrecciato, una delizia che apre il pasto e lo stomaco.

Seguono i trilli (della pasta fresca confezionata in casa) con funghi cardoncelli, pomodoro e pane croccante alle erbe, piatto ricco di sapori e “di consistenza”, anche per appetiti importanti.

A seguire la guancia brasata con patate e carciofi croccanti, a valorizzare la materia prima dell’orto di famiglia da cui provengono buona parte delle verdure servite a tavola. Si rinuncia volentieri al dolce anche se il pre-dessert ci tocca ugualmente. Caffè e piccola pasticceria che con la minerale portano il conto a 71 Euro in due (e 30 son del vino).

Si esce felici; anche il “bastiancontrario” dentro di noi depone le armi e subito la mente corre al prossimo passaggio in zona per una nuova sosta. E per l’ennesima ricottina calda.

Oasis Sapori Antichi. Vallesaccarda (Avellino). Tel. +39 0827.97021

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