Chiacchiere. La ricetta di Capparelli ai Tribunali per non parlare a vanvera
I Tribunali non è solo luogo di pizza. O di sfogliatelle e babà. A Carnevale ci sono anche le chiacchiere, quelle belle friabili come piacciono a me.
Perché, sia chiaro, chi cerca di ammannirvi chiacchiere mollicce o che in bocca diventano un mappazzone annegato nello zucchero a velo può al limite solo parlare. Ma non farle.
A me piacciono quelle di Salvatore Capparelli. Che ha anche altri dolci buoni, oltre l’insuperabile babà che conquista anche i più critici.
Quindi ho raccolto le informazioni necessarie e scattata qualche foto per farvi un regalo last minute. La trasposizione dal laminatoio alla macchina della pasta di casa. Fare le chiacchiere è operazione abbastanza semplice.
Buona frittura che domani è Martedì Grasso e avete poco tempo a disposizione.
Mal che vada, potete andare a comprarle in pasticceria che è all’angolo di piazza San Gaetano. E altri indirizzi dove comprare i dolci in tutta Italia li avete qui.
Jamm’ bell’.
La ricetta delle chiacchiere dei Tribunali
Ingredienti
1 kg di di farina 00 debole
10 g di sale
50 g di zucchero
4 uova
200 g di marsala
Procedimento
Impastare il tutto in una planetaria circa 5 minuti a velocità media. Deve essere un impasto duro.
Quando è pronto l’impasto mettere tutto in una pentola di acciaio e pressante bene.
Lasciatelo riposare per 15 minuti.
Stendete la pasta il più sottile possibile sia che usiate il matterello che la macchina tipo Imperia per la pasta o la più performante tirapasta dei robot.
Il vostro credo deve essere S-O-T-T-I-L-E.
Bucherellate la sfoglia con una forchetta per evitare che le chiacchiere si gonfino durante la frittura.
Con una rotella tagliate i nastri.
Assicuratevi che l’olio di semi di girasole sia ben caldo (180°C almeno) e friggete brevemente e in maniera omogenea girando anche solo una volta.
Fate asciugare sulla carta assorbente e aiutatevi con un po’ di zucchero semolato per asciugare bene le chiacchiere.
Fate raffreddare e spolverizzate con lo zucchero a velo.
Buon Carnevale, io mi sto incartando le mie proprio ora.
(Poi ho visto che c’è la ricetta di Gabriele Bonci a Roma che mi dicono fare meraviglie e dell’inossidabile Sal De Riso)