Ricette veloci. Frittelle di baccalà da portare subito in tavola
Zeppol’ ‘e pasta crisciuta. Così viene chiamata a Napoli questo impasto di farina, acqua, sale e lievito di birra. Sono quelle palline fritte che una volta si trovavano agli angoli di tutte le strade della città.
O frittaiuolo frieva, friggeva per strada ed i passanti le compravano mangiandole all’istante e spesso in quei tempi poveri, era l’unico pranzo che si faceva durante l’intera giornata.
Vengono chiamate anche zeppole tout court, da non confondere con quelle dolci, che nelle pizzerie napoletane vengono servite come antipasto.
La ricetta è semplicissima e ha molte varianti (alcuni ci mettono il tuorlo d’uovo, formaggio pecorino, la sugna, mentre altri le fanno solo con la birra, ecc).
Certo è che durante le Feste tra Natale e Capodanno spopolano e questa variante proposta da Antonio con il baccalà, bollito e spinato, si aggiunge alla collezione di quest’anno.
La ricetta delle zeppole fritte di baccalà
Ingredienti
250 g di farina 00
250 g di farina Americana
400 g circa di acqua
25 g di lievito di birra
500 g di baccalà a vapore
50 g di alghe tritate
1 cucchiaino di zucchero semolato
15 g di sale fino
Un pizzico di pepe
1 l di olio per friggere
Procedimento
In una ciotola sciogliete il sale e lo zucchero nell’acqua.
Aggiungete la metà della farina, mescolate e unite il lievito lavorando molto energicamente l’impasto per alcuni minuti.
Unite, poco alla volta, la farina restante e continuate a “sbattere” dal basso verso l’alto con molta energia finché il composto non incomincia a diventare elastico. L’impasto è incordato quando tende a staccarsi dalle mani.
Ci vuole un pò di tempo, mai meno di 15-20 minuti di impasto altrimenti non incorda.
A questo punto unire all’impasto le alghe, il baccalà lesso leggermente frullato, mescolate e mettete a crescere l’impasto coprendo la scodella con un panno.
Quando l’impasto sarà raddoppiato prendete un cucchiaio leggermente oliato e riempitelo di pasta cresciuta e calatelo nell’olio bollente
Quando le frittelle sono gonfie e dorate, scolatele e passatele su doppio foglio di carta assorbente.
Spolverate con il sale e il pepe e servite subito in tavola.
Assolutamente bollenti. Come si dice a Napoli “frijenno e magnanno”.