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Ristoranti
6 Giugno 2018 Aggiornato il 27 Maggio 2022 alle ore 11:45

Abruzzo. Menu e prezzi del trabocco Cungarelle, ristorante nel mare

Cosa c'è di meglio per mangiare pesce in un ristorante al mare di un trabocco? C'è un tratto della costa abruzzese che va da Ortona giù fino a San Salvo,
Abruzzo. Menu e prezzi del trabocco Cungarelle, ristorante nel mare

Cosa c’è di meglio per mangiare pesce in un ristorante al mare di un trabocco?

C’è un tratto della costa abruzzese che va da Ortona giù fino a San Salvo, poco dopo Vasto, noto come “costa dei trabocchi, le tipiche stazioni di pesca nate circa due secoli fa per permettere ai contadini e ai pastori di rimediare alla scarsità di cibo con il pesce.

Anche Gabriele D’Annunzio rimase rapito dal fascino dei trabocchi: capolavori di ingegneria completamente in legno, ancorati a speroni di roccia e protesi sull’acqua, che funzionano con complessi sistemi di leve e tiranti.

I trabocchi hanno sofferto molti anni di abbandono, finché qualche imprenditore non ne ha capito il potenziale turistico e ha investito per ristrutturarli.

Oggi sono ristoranti che propongono cucina marinara regionale con il pescato del giorno e ricette semplici e gustose.

Per arrivarci bisogna resistere alla tentazione di prendere l’A14: è solo lungo la Statale Adriatica, la famigerata SS16, che si possono notare gruppi di auto parcheggiate sul ciglio della strada, proprio a ridosso della macchia mediterranea.

Rallentando e osservando con attenzione, si notano delle aperture nei cespugli, sentieri in terra battuta, segnalati poco e male da cartelli piccoli e spesso scritti a mano che riportano: “Trabocco” con relativa freccia in direzione del mare.

E’ così che siamo arrivati al trabocco Cungarelle, una visione alla fine di un lungo sentiero, tra fichi d’india, rovi, cespugli di alloro e oleandri: letteralmente sull’acqua e con l’orizzonte a fare da sfondo.

Percorriamo una lunga passerella, e man mano che ci allontaniamo dalla riva, l’aria satura di salsedine ci rinfresca e ci mette (se è possibile) ancor più appetito.

Ad attenderci, profumi inconfondibili di pesce azzurro e intingoli a base di pomodoro fresco ed erbe mediterranee ma anche una sala piuttosto gremita: per nostra fortuna sono oltre le due, l’orario di punta è già passato, e per poterci sedere dobbiamo aspettare poco più di una decina di minuti.

Capita la lezione: prenotare sempre.

Durante l’attesa, però, la signora Erminia (la moglie di uno dei gestori) ci spiega come funziona il tutto.

Il menu è fisso, con qualche variante. Esistono due versioni: Completa, che costa 50 € a persona, e comprende antipasti misti (caldi e freddi), un primo e un secondo (su richiesta possono essere sostituiti dal Brodetto alla Vastese), frutta, dessert, acqua, vino della casa, amaro e caffè; e Ridotta: come il precedente, ma senza il secondo, a 35 € a persona.

I bambini possono avere un menu con primo, secondo, frutta e acqua per 25 €.

Il bello del menu fisso è che i tempi d’attesa si riducono drasticamente. E infatti, appena accomodati, ecco arrivare le prime portate.

Un vassoio con un misto mare freddo, che comprende alici marinate, un’insalata di polpo con patate, e gamberetti con pinzimonio; ma soprattutto la fiamminga con una meravigliosa frittura di paranza come se ne trovano poche, di quelle con le spine: totanetti, alici, trigliette, soglioline e merluzzi, di cui si scarta ben poco, caldi caldi e dal profumo di mare. Lo scampo ci sta sempre bene, ma obbiettivamente non è fondamentale.

Come primo, tra gli spaghetti allo scoglio e le mezze maniche con il ragu di pannocchie abbiamo optato per le seconde: non ce ne siamo pentiti nemmeno un attimo. Succose, carnose, abbondanti le pannocchie, ben condita e al dente la pasta.

Non generosissime le porzioni: quella nella foto è per due persone, ma obbiettivamente abbiamo mangiato a sazietà.

Avendo optato per il menu ridotto, a questo punto ci spetta il dessert. Del sorbetto di limone, servito in cialde, con una tagliata di frutta fresca estiva: melone, ananas e cocomero.

Una scelta intelligente per pulire e rinfrescare la bocca dopo un pasto a base di pesce.

Non ci si può alzare da tavola senza aver assaggiato la specialità abruzzese in fatto di liquori: l’amaro di Genziana, dal profumo intenso e servito freddo.

Digestivo e dissetante è solo l’ultimo tra i tanti piacevoli ricordi di una splendida giornata, fatta di paesaggi sorprendenti, mare cristallino, buon cibo, e tanta, tanta voglia di tornare.

Trabocco Cungarelle, Loc. Casarsa, S.S. 16  – Km.516+500. Vasto (Chieti). Tel. +39 340 86 29 815

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