Milano. Il Ristorante Berton ridefinisce il concetto cena a 4 mani
Lo sapete anche voi. È difficile comporre un percorso indimenticabile in una cena a 4 mani. Non basta mettere insieme due grandi chef e altrettante brigate per assicurarsi un’esperienza gastronomica da segnare nel calendario degli eventi a carattere esclusivo.
L’accoppiata Andrea Berton – Gennaro Esposito durante Identità Golose 2014 ha messo insieme sensibilità ed esperienze diverse. Addendi sommati alla perfezione nel ristorante dei nuovi “diamanti” (tanto nuovi da creare serie difficoltà ai taxi che non hanno la mappa completa di Viale della Liberazione), bello formalmente e con un’architettura geometrica e ben ravvivata dallo studio di interior design.
E con una cucina che è una vera e propria astronave. Tanto da consigliarne ai professionisti una visita.
Andrea Berton è in un momento di grazia. Le aperture a ripetizione e di successo farebbero bene a tutti. E anche l’avvio del ristorante gourmet dà soddisfazioni. L’obiettivo è salire direttamente alle stelle e i presupposti ci sono. Compresa la situazione personale, con il matrimonio a marzo (a proposito, auguri) che regala tranquillità. Per i campioni di qualsiasi specialità agonistica è un elemento decisivo.
Al tavolo con la svasatura del bordo mi viene in mente subito la dichiarazione del mattino di Niko Romito: “La cucina è il lusso, ma bello e buono”. Che qui si coniuga con il moderno che avanza: assenza di tovaglia, tavolo dello chef, “alcova” in stile Fabio Novembre con trasparenza cucina.
Al tavolo ci si intrattiene con qualche considerazione su venti e tendenze della ristorazione. Sappiate che Andrea Berton ha un manager proprio come le star della musica e dello spettacolo. È lo stesso che ha promosso l’immagine di Mattias Perdomo nella campagna pubblicitaria di Benetton. Pane e amuse bouche ricordano che siamo sempre al ristorante.
I doveri di ospitalità lasciano la parola a Gennaro Esposito che lascia intendere subito il tono della serata. Le sue linguine di seppia al nero sono il brodo primordiale del pescato fresco. Da vetrina.
Andrea Berton va subito nel terreno di un confronto, almeno per me che ho assaggiato l’esagerato carciofo di Niko Romito. Quello milanese è ricco e suadente come ti aspetti da una serata importante. Nessun compiacimento, però, della presenza del tartufo (nero) che è a servizio della consistenza e dei sapori dell’umile ortaggio e irrorato di brodo al parmigiano.
Gennaro Esposito riporta il discorso alle curve della Costiera Sorrentina. Sembra quasi che voglia rilanciare la data della Festa a Vico che lo vede motore primario. Il limone della farcitura dei ravioli è un messaggio vivido e perfetto. Al pari delle trippette di baccalà.
Il capitolo pesce viene svolto da Andrea Berton con il merluzzo, cipollotto affumicato e salicornia. Cottura da manuale e affumicatura ne fanno un piatto che va oltre le tante interpretazioni dell’ingrediente principale.
Ma dove si supera Berton è nel piatto di selvaggina. La nocetta di capriolo, crema di cavolo e sedano bianco è piatto elegante e non sbiadito.
Equilibrio e pulizia di sapori anche con la crema di riso, fava tonka e riso soffiato che accompagnano il gelato allo zafferano.
E poi l’augurio tutto napoletano di Gennaro Esposito che ricopre lo scenografico cornetto di cioccolato con il Campari nella chiusura affidata a ContrAddizioni.
Un bel doppio passo della coppia degli chef che promettono una serie di appuntamenti equamente distribuiti tra nord e sud. Milano chiama e Napoli risponde. Non è un poliziottesco ma state attenti a quei due: sono alla guida di due fuoriserie e sono riusciti a fare un gioco di squadra davvero interessante.
Ristorante Berton. Viale della Liberazione, 13. 20124 Milano. Tel. +39 02 67075801
Torre del Saracino Ristorante – Via Torretta, 9 – Loc. Marina d’Equa. 80069 Vico Equense (Napoli). Tel. +39 081.802 85 55