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12 Aprile 2017 Aggiornato il 30 Aprile 2017 alle ore 11:18

Roma. La stupefacente Trattoria di Oliver Glowig al Mercato Centrale, stellare anche senza bagno

La mitologia del ristorante stella Michelin nella stazione della metropolitana senza il bagno potrà diventare un fatto anche italiano. Se accadrà, e i
Roma. La stupefacente Trattoria di Oliver Glowig al Mercato Centrale, stellare anche senza bagno

La mitologia del ristorante stella Michelin nella stazione della metropolitana senza il bagno potrà diventare un fatto anche italiano.

Se accadrà, e i motivi, anzi, i wow per ritenere che sia possibile lo dovremo alla Stazione Termini di Roma grazie al Mercato Centrale di Umberto Montano. Che ha avuto l’idea perfetta: affidare il ristorante, pardon, la trattoria contemporanea a Oliver Glowig.

Ne è uscito il primo format di altissima cucina a prezzi scontati della Capitale (i tenutari dei registri del celodurismo gastronomico sapranno individuare i prodomi in tutta Europa).

Questa dispensa è bella ariosa con le volte di mattoncini che trasmettono solidità. La stessa che trovate nei piatti di Oliver Glowig, chef tedesco naturalizzato caprese e ora con passaporto de Roma.

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Il risultato migliore dell’allontanamento dall’Aldrovandi (dove peraltro è sbarcato un validissimo Claudio Mengoni della brigata di Andrea Migliaccio che ha preso una stella Michelin a tamburo battente con Assaje) è che vi potete gustare le eliche cacio e pepe con ricci di mare, piatto iconico si dice in questi casi, a prezzo da trattoria alto standing. Se siete in viaggio su un treno non potete non fare tappa qui per assaggiarle.

Non so se il “merita il viaggio” va bene anche allo snodo ferroviario o bisogna viaggiare su pneumatici, ma voglio fornirvi altri motivi per sedervi a questa tavola che potrebbero valere il riconoscimento stellare.

Un semplice pane con ricotta di bufala di Costanzo come benvenuto dello chef avverte che siete in trattoria.

Non ci credete troppo. L’uovo cotto a bassa temperatura con la vignarola croccante di fave fresche e pungente di menta è strepitosa nella sua arcaica semplicità di sapori.

Ola da stadio per lo sgombro semplicemente marinato con zucchero e sale che evoca toni orientali restando con le pinne ben piantate nella cucina mediterranea grazie al l’abbinamento con i carciofi morbidi-quello-che-serve e la ricotta. Doppio wow.

Non crederete mai a questa infilata stra-positiva e un difettuccio alla strepitosa zuppa di mozzarella con melanzane a funghetto lo troverò la prossima volta quando le melanzane saranno al meglio della loro forma. Per ora “accontentatevi”.

Siamo in trattoria e le proporzioni delle porzioni sono importanti come testimonia qualche commentatore di trip Advisor che si è lamentato dello scarso numero di eliche nel piatto (sorvolando sulle quantità di ricci, chiaro).

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Ma nel trittico di gnocchi romani con godibilissima crema di piselli freschi e gamberi crudi avrei mantenuto le dimensioni del formato più piccolo. In questo casi, Ubi maior (appassionati di trattoria), minor (i ricercatori del piatto perfetto) cessat. Tradotto, se li ordinate chiedete il dimensionamento pari.

Di cosa c’è bisogno in una trattoria all’appropinquarsi della bella stagione? Spaghetti al pomodoro. Oliver Glowig vi scodella 100 grammi di spaghettoni di Benedetto Cavalieri con pomodorini gialli Così Com’è è semi secchi rossi di Di Carlo. Ingredienti del cuore che mettono in pace lo stomaco. Approvati.

Nella nuova carta primaverile di Oliver Glowig i piselli freschi la fanno da padrone. E poi c’è da celebrare la vignarola, piatto tipico delle campagne romane che Glowig esalta con il pesce bandiera e i carciofi fritti. Il croccante e la punta di menta mettono il turbo al palato.

Dalla lista dei dolci peschiamo un classico della pasticceria oliveriana: il caprino che qui diventa più tedesco con l’aggiunta del rabarbaro. Ineccepibile.

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Capitolo prezzi. Il ristorante di Oliver Glowig si chiama La Tavola in ossequio al legno dei tavoli che via via occuperanno l’ampio spazio con 90 posti a sedere. Parliamo di una trattoria contemporanea perché Glowig ha scelto di lavorare su ingredienti basici e “poveri” come il pesce bandiera che non aveva mai utilizzato o lo sgombro che sostituisce il più costoso rombo.

Un’operazione perfettamente riuscita con un downgrade di prezzi rispetto al suo bistellato come testimonia il prezzo delle eliche sceso da 45 a 20 € senza che qualità e carattere dei piatti ne abbiano a soffrire.

E con i menu degustazione che saranno lanciati a breve (4 piatti a circa 45 €) oltre alla tavola dello chef, cioè il bancone della salumeria che verrà trasformato per accogliere 8 ospiti proprio davanti alla cucina a vista, l’operazione Trattoria brillante sarà completata.

Questa operazione convincerà la Michelin? In fondo il bagno non è tanto lontano, basta scendere un piano e per aiutarvi il consiglio è di passarci prima di salire la rampa, mentre sull’acqua (di Nepi) che dovrebbe favorire (!!??) il brillare dell’astro siamo fuori di etichetta. Con il calice di vino si brancola nel buio.

Ma le performance dei piatti rispettano i canoni della guida alla guida Michelin spiegate da Sergio Lovrinovich.

Saranno ancora una volta i wow a premiare un ristorante o Glowig e Montano dovranno chiedere autorizzazione edilizia per realizzare un bagno al piano?

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La Tavola di Oliver Glowig. Mercato Centrale. Via Giolitti, 36. Roma. Tel. +39 06 46 202 989

Vincenzo Pagano
Fulminato sulla strada dei ristoranti, delle pizze, dei gelati, degli hamburger, apre Scatti di Gusto e da allora non ha mai smesso di curiosare tra cucine, forni e tavole.
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