Roma. Molo 10 per mangiare pesce senza muoversi dalla città

C’è il sole a Roma e ho voglia di mare. Anzi, ho voglia di mangiare pesce. Ho una buona scusa per non muovermi dalla città perché ho conosciuto Molo 10 che si dichiara osteria con cucina di mare.
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Quello che serve.
In piena movida, a Ponte Milvio, Vincenzo Ciano vi regala uno scorcio del “mare di Roma” piuttosto che del Tevere qui infaustamente cantato dal cielo e dai lucchetti di Moccia.
Ma voi non prenderete nemmeno un refolo della caciara perché Via dei Prati della Farnesina, la strada dove gettare l’ancora per andare a Molo 10, è fuori dalla confusione.
Ruba a Roma uno spazio di calma, e mentre il sole rifrange sui toni pastello di Molo 10, immagino il piacere dell’aperitivo nel patio del locale.
Poi arrivano le portate.
Il crudo è protagonista degli antipasti: sfoglie di pesce bianco con acqua di pomodoro affumicato e basilico (16 €), gamberi rossi e scampi (16 €).
Per i cotti polpo verace alla griglia con patate arrosto (16 €), fritto misto di calamari, alici, zucchine e chips di topinambur (14 €) e tonno porchettato in agrodolce (ricoperto di tutti aromi tipici della porchetta, 14 €).
Si divincola rapida la linguina, con una danza attorno alla forchetta che solo la cottura al dente gli può consentire. Linguina, gamberi rossi e mollica tostata, per l’esattezza (16 €), subito seguita da un tonnarello agli scampi, fiori di zucca e pecorino di fossa (16 €).
A concludere il fuori programma, un fuori menù: crema di zucca con gamberi al vapore, profumata allo zenzero.
La cena è stata accompagnata da un Bianco Cavaliere (Grechetto Superiore Doc della Cantina Todini azienda agricola dotata anche di Relais e tenuta faunistico-venatoria), la carta di Molo 10 è ben curata, anche se non troppo profonda. Tutte proposte italiane e qualche etichetta francese per le bollicine.
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Una cucina equilibrata quella di Molo 10, semplice dove il pescato fresco è mantra quotidiano. Non osa Vincenzo Ciano, nei suoi piatti sapori netti e riconoscibili. La sua è una mano che ama lo stile Mediterraneo e l’incursione saltuaria di spezie è un omaggio a tutti i paesi che affacciano su questo grande mare.
Sguardo serio, chiacchiera facile e inconfondibile accento calabrese. Vincenzo Ciano approda a Molo 10 sin dalla sua apertura nel 2014.
Aulicamente aperto al viaggio come strumento di conoscenza, confessa che il vero vademecum per affrontare la vita in cucina è Kitchen Confidential, il libro di Anthony Bourdain che assegna a tutti i componenti della sua brigata.
Ha fatto esperienze in giro per l’Europa, in Oriente e in America, da cui torna con una fede rafforzata verso la nostra tradizione culinaria.
Complice della riuscita dei suoi piatti è, immaginerete, una materia prima di qualità: selezionato da Roberto, direttore e oste del ristorante, il pesce viene prevalentemente dalla zona di Anzio o da alcuni pescatori di fiducia.
L’osteria non prevede un menu degustazione, ma la formula più spesso proposta – e più richiesta dagli ospiti – parte con un assaggio di antipasti cui segue una scelta di un primo (15 € o 16 €) o un secondo (da 19 € a 26 €).
Spesso si aggiunge al menù un piatto pensato dallo chef in base al pescato del giorno.
Molo 10 è nato dall’idea di alcuni amici uniti da una passione che porta a Roma i sapori del mare.
Semplicemente, un altro posto dove mangiare del buon pesce a Roma.
Siete convinti?
Molo 10. Via dei Prati della Farnesina, 10. Roma. Tel. +39 06 333 6166