Roma. Come funziona la cena da comporre a domicilio con gli chef
Dimenticate plexiglass, termometri, mascherine e file di sovietica memoria davanti ai negozi.
Chi fa da sé fa gourmet, ma a patto di venir guidati in diretta dallo chef autore del piatto e pronto a dispensare preziosissimi segreti del mestiere per la sua perfetta realizzazione.
E’ il nuovo format Dinner at Home, ideato da Pierpaolo Roselli che lancia un salvagente all’alta ristorazione, dribblando le difficoltà della riapertura e in completo rispetto delle misure anticontagio. Basta collegarsi alla piattaforma e scegliere lo chef tra Massimo Viglietti (Taki Off), Stefano Marzetti (Mirabelle presso l’Hotel Royal Splendid) e Giuseppe Di Iorio (Aroma Restaurant, una stella Michelin), che hanno aderito al progetto con entusiasmo.
Ciascuno chef propone un menu composto di tre portate, antipasto primo e secondo, che si può acquistare online al costo di 50 euro a persona, comprensivo degli ingredienti, recapitati a casa in un box da Ercoli 1928 – storica gastronomia romana – e della presenza virtuale dello chef con cui si può interagire per tutta la durata della preparazione.
Che alla fine diventa una vera lezione di alta cucina, in cui lo chef supervisiona il lavoro a casa in tempo reale, e un’occasione per chiacchierare con chi di solito sta dietro le quinte e non è lì al tavolo con noi a rispondere alle domande e alle nostre curiosità.
Approfittate quindi, per imparare a tagliare una brunoise come si deve, a sbianchire senza ammosciare, a montare una maionese dalla qualunque cosa, a far sì che il filetto non si sfaldi miseramente durante la cottura ma resti bello turgido e in forma per impiattare come un professionista. Oltre naturalmente a tecniche particolari degne di cucine Michelin anche per le preparazioni più comuni… ma questo ve lo spiego dopo.
A questo prezzo è un’esperienza da non farsi scappare (e ci si mangia anche)
Ci si collega attraverso comuni piattaforme di streaming video (tipo Zoom, per capirsi) dal pc, dal tablet, o dallo smart tv per i più tecnologici, direttamente dalla propria cucina con lo chef all’ora prefissata e si dà inizio alle danze.
Per l’inaugurazione del format, nella cucina di casa mia, ho preparato l’antipasto con Massimo Viglietti (La Pizza liquida in siringa e consommè con la moka), il primo con Stefano Marzetti (Spaghetti alla chitarra con pesto trapanese e aliciotti freschi), il secondo con Giuseppe di Iorio (Filetto di maiale in crosta con mousse di finocchi e mele al caramello).
Tre portate che fanno parte dei menu proposti dagli chef su Dinner at home di seguito.
Preparate padelle, frullatori e pentole e scaldate i forni, perché è lo chef che detta i tempi e non ci si ferma mai, come in un vero ristorante.
Il risultato non è nemmeno lontanamente gradevole agli occhi quanto lo è stato al palato. Gli chef si sono rivelati anche ottimi insegnanti, prodighi di spiegazioni e dettagli, pronti a condividere le loro ricette e disponibili al feedback e allo scambio di idee con il pubblico, molto più che se fossimo stati in un ristorante.
In tempi non sospetti probabilmente nessuno avrebbe preso in considerazione un’idea come Dinner at home, che invece ha molte frecce al suo arco (non ultima l’accessibilità economica).
Che sia l’alba di una nuova rinascita?
Voi intanto seguitemi su Scatti di Gusto che vi darò le tre ricette.