Sequestrata la pizzeria Dal Presidente a Napoli, arrestato Di Caprio
Sono ormai lontanissimi i tempi in cui la pizzeria “del Presidente” era un luogo di culto per gli appassionati della verace pizza napoletana a Napoli. Lì, nel centro storico in Via Tribunali, in un luogo ammantato da una storia diventata leggenda. L’aveva aperta Ernesto Cacialli che da pizzaiolo della pizzeria Di Matteo si era fatto conoscere – giusto 30 anni fa, nel 1994 – per aver offerto all’allora presidente Bill Clinton una pizza a portafoglio.
L’immagine aveva fatto il giro del mondo ai tempi in cui non esistevano i social e Ernesto Cacialli era diventato il “pizzaiolo del Presidente”. E aveva aperto a poca distanza la sua pizzeria, la pizzeria Dal Presidente. Con grande successo. Che purtroppo il figlio Enzo non riuscì a mantenere in attività.
Questo come premessa alla notizia che potrebbe segnare la fine di un’insegna gloriosa. La pizzeria Dal Presidente è stata sequestrata nell’ambito di una indagine anti riciclaggio della DDA di Napoli. La società che la gestisce avrebbe ricevuto quasi mezzo milione di euro di provenienza illecita da persone vicine al clan camorristico Contini.
La pizzeria sequestrata non è più del pizzaiolo Del Presidente
Ma Cacialli non c’entra nulla (come non c’entra la pizzeria La Figlia del Presidente) perché secondo la Procura l’attuale titolare di fatto della pizzeria è Massimiliano Di Caprio che avrebbe rilevato la pizzeria dal precedente proprietario “grazie all’apporto economico e alla protezione di Capozzoli”. Con Vincenzo Capozzoli, detto “’Enzo ‘a miseria” e ritenuto esponente di primo piano del clan Contini, Di Caprio avrebbe gestito la pizzeria Dal Presidente anche dopo l’arresto di quest’ultimo.
Il giudice Giovanni De Angelis ha disposto l’arresto di Di Caprio e di Capozzoli insieme a Deborah Capasso, moglie di Di Caprio, titolare fittizia della società “La Regina dei Tribunali srl” e l’esercizio della pizzeria Dal Presidente. La ricostruzione dei magistrati ha portato anche agli arresti domiciliari per intestazione fittizia una commercialista e un ispettore di polizia, entrambi incensurati.
Gli indagati avrebbero reimpiegato nelle società di ristorazione e panificazione e nell’acquisto di beni immobili 412.435 euro versati in contanti con operazioni sui conti societari e personali. Denaro sequestrato insieme con le quote delle società, l’impresa individuale e gli immobili intestati a prestanome. Il valore complessivo dei beni è stimato in oltre 3,5 milioni di euro.
La Dda di Napoli, infatti, contesta il trasferimento fraudolento di valori e autoriciclaggio, aggravato dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare la camorra.
Il colonnello Paolo Consiglio ha diretto le indagini del nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli che hanno portato al sequestro della pizzeria Dal Presidente.
Tutti gli indagati potranno replicare alle accuse nei successivi passaggi del procedimento. Dopo l’interrogatorio di garanzia la difesa potrà proporre ricorso al Riesame contro l’ordinanza cautelare.