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Ricette
12 Settembre 2018 Aggiornato il 13 Dicembre 2024 alle ore 09:17

Catania. L’arancino come non lo avete visto mai in 5 ricette originali

Cinque chef hanno reinterpretato la classica arancina siciliana, quella di Palermo, ma anche l'arancino di Catania
Catania. L’arancino come non lo avete visto mai in 5 ricette originali

Siete innamorati dell’arancino siciliano? C’è l’evento che fa per voi. Ovviamente in Sicilia a Valverde, vicino Catania.

Alla Masseria Carminiello, (Masseria Carminiello. Via Carminiello, 21. Valverde (Catania). Tel. +39 0957211736) la serata di venerdì 14 settembre, sarà dedicato al piatto simbolo dell’enogastronomia siciliana che ha interpreti famosi come Pino Cuttaia, Ciccio Sultano, Tommaso Cannata, varianti al cioccolato di Modica, rilanci al di fuori della Sicilia.

Per l’evento Chicchi, riso e uva di Sicilia, giunto alla quarta edizione, Antonio Rosano e Giovanni Samperi, titolari della masseria, hanno invitato 5 chef per chiedere loro altrettante interpretazioni in grado di unire la tradizione della ricetta siciliana ai prodotti Dop dei loro territori.

A Valverde arriveranno dal “continente” due chef.

Rosanna Marziale, chef del ristorante Le Colonne di Caserta e ambasciatrice della mozzarella di bufala campana Dop porta una variante della sua famosa palla, cioè la la Palla di mozzarella ripiena di arancino.

Il marchigiano Palmiro Carlini che ha partecipato a Top Chef Italia ed è consulente per l’avvio di attività di ristorazione, presenta un arancino dedicato al mondo dell’eros: Mi piace quando mi tocchi – v.m. 18 anni.

Tre gli chef siciliani che hanno riguardato la classica ricetta.

Tony Lo Coco, chef del ristorante stella Michelin I Pupi di Bagheria, ha immaginato una Arancina ai frutti di mare

Bianca Celano , manager che ha abbandonato la sua attività per aprire nel 2013 il ristorante QQucina, propone l’Arancino masculino.

Giuseppe Raciti, chef del bellissimo ristorante Zash a Riposto, cucina l’Arancino ai profumi etnei.

Cosa è successo

I cinque chef realizzeranno dal vivo le loro interpretazioni dell’arancino in questa serata evento condotta da Antonio Iacona, giornalista e direttore di EnoNews, e Valentina Grippaldi.

Si parte alle ore 21 e il costo del percorso di degustazione è di 30 €.

1. L’arancino nella palla di mozzarella

Rosanna Marziale, 1 stella Michelin del Ristorante “Le Colonne” di Caserta, ha utilizzato la tecnica della rimozzatura che ha inventato nel 2003 per riempire la mozzarella di bufala in modo sempre diverso e “dare un tocco accattivante ad un prodotto molto versatile che già di suo è buonissimo, anche mangiato a morsi”. In carta nel suo ristorante il cult della palla di mozzarella farcita con taglierini al basilico rimozzata impanata e fritta. Per “Chicchi e Riso” Rosanna Marziale parte dalla stessa idea e racchiude il classico arancino al ragù di carne dentro la mozzarella. Il risultato è un connubio strepitoso.

“Una palla di mozzarella ripiena di un’altra palla – afferma la chef – diventa una bombetta incredibile”. Se volete cimentarvi in casa nella preparazione della Palla di mozzarella ripiena bisogna seguire gli accorgimenti suggeriti da Marziale. Per la rimozzatura, si mette la mozzarella al microonde per riscaldarla al cuore, in questo modo si ha la possibilità di lavorarla ad una temperatura di circa 70° e farcirla all’interno; bisogna poi richiuderla velocemente con una grande manualità.

2. Arancino ai profumi etnei

Giuseppe Raciti, del fantastico Zash di Riposto, propone un arancino ai profumi etnei. Il riso è mantecato con nocciole tostate, l’arancino è ripieno di funghi porcini dell’Etna e guanciale di maialino nero dei Nebrodi e viene servito su una maionese di pistacchi e decorato con un fiore di tagete dal gusto amarognolo. In superficie si fa apprezzare il torroncino di mandorle dolci in un contrasto dolce amaro davvero gradevole.

3. Arancino masculino, cioè con le alici

Bianca Celano gioca con il dialetto siciliano e propone l’Arancino “masculino”. A Catania vengono chiamate così le alici e allo stesso tempo la chef rivendica il genere maschile del prelibato cibo da strada.

L’arancino è farcito con il sugo di alici alla catanese preparato con acciughe, cipolla, estratto e passata di pomodoro, mandorle di Noto, finocchietto selvatico, uva passa e olio extra vergine di olive.

Per la panatura viene utilizzato il pane di grani antichi siciliani, varietà perciasacchi, che contribuisce a dare maggiore aromaticità. La particolarità della preparazione sta nella crema di tenerumi con colatura di alici di Sciacca, profumata con buccia di limone verdello.

4. Arancino vietato ai minori di anni 18

Ultimo degli arancini gustati a Chicchi, riso e vini di Sicilia, quello che più voleva stupire, a partire dal nome: “Mi piace quando mi tocchi- v.m. 18 anni” diPalmiro Carlini che ha proposto un arancino di riso con curcuma e zenzero, fagioli badda, pachino, capperi e lime, panato con acqua di mandorle e grano duro, servito su crema di melone siciliano, fave di cacao e fiore di sechuan button e apple blossom.

Ma veniamo all’arancina di Tony Lo Coco che, pur laboriosa, è da rifare a casa.

5. Arancina ai frutti di mare

“E’ una ricetta che mi rappresenta perché nel mio ristorante prediligo la cucina di mare”. Quel mare che gustando questa arancina lo senti dentro, tale è la ricchezza di pesce in questa prelibata ricetta, in cui vengono utilizzati calamari, seppie, polipo, gamberi, cozze, vongole. Senti anche tanta Sicilia.

E qui avete la ricetta.

Il vino e l’arancina

Per ogni portata il sommelier Salvo Di Bella e la delegata Ais Catania (Associazione italiana Sommelier) Mariagrazia Barbagallo hanno accoppiato un’etichetta. Per Tony Lo Coco il vino bianco, SciarediEst insolia; per Rosanna Marziale un bianco Uva di agosto 2016, grillo e petit manseng; per Giuseppe Raciti un vino sirah in purezza, Rinazzo; per Bianca Celano un vino frappato Tenuta Valle delle Ferle; per Palmiro Carlini, Uve di agosto bianco 2015 Masserie Incarrozza, grillo e petit manseng. La serata è stata presentata da Antonio Iacona e Valentina Grippaldi.

[Immagini: Brunella Bonaccorsi, Beppe Amato/Facebook]

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