Simone Rugiati non la manda a dire ai foodblogger che si improvvisano giudici
Faccio outing. A me Simone Rugiati sta simpatico. Dall’altra parte della barricata, in qualità di commensale, è persona assai gradevole. Oltre all’evidente interesse che scatena nel genere femminile, è tipino che parla diretto. Forse me ne vorrà se riporto il suo facebook-pensiero, ma anche no (può darsi che si incavolerà il press office e voi potete votarlo come personaggio dell’anno).
Mi sembra un buon ingrediente per comprendere la ricetta pepata della blogosfera enogastronomica.
Prendete il pensiero di Simone Rugiati
…pare ovvio e dovuto il poter giudicare (e spesso offendere) sul web….I nuovi e improbabili blogger/giudici…..ascoltate ME…..Ora mi avete rotto le (bip)……Prima di parlare, sciacquatevi la bocca….poi provate a mangiare prima di parlare…..tornate a fare il vostro lavoro di giornalisti, e non rompete i (bip) a chi vi fa fare un giro sulle montagne russe con i propri piatti…….sfigati!
…..Il mio PressO non vuole che lo dica, ma caro il mio “amico”…………..
………a befana arriva il carbone…..ma da spalare!
Aggiungete questa riflessione, sempre da FB, che ha generato un bel po’ di commenti:
i blogger non possono essere considerati giornalisti, ma i giornalisti ora si improvvisano tutti blogger
Mescolate con una precisazione di Maurizio Serva de La Trota di Rivodutri a seguito della sua video-intervista
Cucinate tutto a fuoco lento su una graticola e girate spesso chef, giornalisti, (food)blogger. Servite lo show e guarnite con un po’ di informazione e molto consenso. Spuntate like, twitterate, mandate mail e spammate nei commenti