Stefano Callegari apre Romanè, il suo primo ristorante a Roma
Stefano Callegari lo conoscete tutti come pizzaiolo e inventore del Trapizzino. Ma anche di pizze come la cacio e pepe realizzata con il ghiaccio. Trapizzino e Sbanco e ora segnatevi Romanè che è il nome del suo nuovo ristorante.
Lo troverete a partire dal 23 settembre in via Cipro 106 nel quartiere Trionfale, ovviamente a Roma.
Già il nome è tutto un programma.
Romanè perché siamo a Roma e il nome evoca il detto romanesco “dare una romanella”.
E ricorda anche un vino dolce, leggero e frizzante tipico dei Castelli Romani.
Romanè ricorda anche la Romanée, la più piccola denominazione d’origine dei vini francesi, nella prestigiosa Borgogna.
Un progetto a cui Stefano pensava da tempo, che si è concretizzato grazie alla spinta di tre grandi amici, Perla, Enrico e Axel, anch’essi conosciuti da tempo nel panorama gastronomico italiano.
Il locale è stato completamente ristrutturato e arredato con la
collezione originale di tutti i piatti del Buon Ricordo che negli anni i quattro appassionati hanno accumulato in giro per l’Italia.
Quaranta i posti a sedere all’interno e venti all’esterno. Aperto a
pranzo e cena.
Cosa si mangia da Romanè di Stefano Callegari
Tanti i piatti che si potranno assaggiare da Romanè. Piatti classici della tradizione romana e italiana, per lo più dimenticati, che Stefano Callegari ha imparato dalla mamma. Verranno proposti nella loro
genuinità e con cura nella preparazione.
Grande attenzione alle materie prime, non necessariamente griffate, ma scelte sulla base della loro fedeltà a sapori e tradizioni.
E soprattutto una rivoluzione nei metodi di cottura: niente forno a
convezione e niente cotture al vapore ma metodi strettamente limitati all’uso del tegame, della friggitrice, della padella e del forno statico, che ci riportano a metodi casalinghi, ormai dimenticati.
“Per recuperare i veri sapori degli alimenti”, spiega Stefano Callegari dal ristorante Romanè.
Il menu, che cambia in base alla stagionalità e, soprattutto,
alla fantasia, prevede cinque antipasti, cinque primi piatti, cinque secondi e cinque contorni.
Tra i piatti che non mancheranno al ristorante Romanè di Stefano Callegari: le fettuccine al sugo di carne, lo spaghettone all’elorina, il pollo alla cacciatora, il piccione ripieno, l’abbacchio, l’umido, l’uovo in trippa e anche la fettina panata.
E, infine, i dolci, tra cui il cannolo romano, la bomba fritta, la crostata di ricotta e visciole e il dolce più tradizionale del mondo, il tiramisù.
La carta dei vini, frutto di una meticolosa selezione, è prevalentemente orientata a quelli naturali, non troppo estremi e accessibili al gusto
di tutti. Ma c’è anche il vino sfuso, bianco e rosso, proveniente
dalla Fattoria di Caspri, nell’Aretino.
Completano l’offerta una selezione di Champagne e una di
vini francesi di piccoli produttori.
Nella cucina di Romanè, insieme a Stefano Callegari, c’è Andrea Cibak, romano,
classe 1994 e Riccardo Toresi, romano, classe 1997.
La sala è sotto la supervisione di Alessio Marcolini, romano, 30 anni, socio di Romanè.