Stefano Callegari dice addio a Sforno. Cosa è successo veramente
Era il 2005 quando Stefano Callegari apriva ai romani di Cinecittà le porte della pizzeria Sforno. Sfidava così i grandi pizzaioli della Capitale, seguendo le orme del napoletanissimo Ciro Salvo. Ora, dopo 16 anni, gli dice addio e lo fa tramite i suoi social con una sorta di atto di difesa. “Stefano Callegari comunica che – a causa di insanabili divergenze interne – ha da tempo cessato di collaborare con la società Nuova Sforno e di condividerne le gestione, gli scopi e le strategie aziendali”.
Una chiusura definitiva quella di Callegari verso Sforno, che non aveva annunciato prima quasi a voler tutelare le divergenze interne tra le parti.
Cosa è successo veramente nella questione Stefano Callegari – Sforno
Siamo andati a chiederlo direttamente a Stefano, che da gran signore non si è sbilanciato più di tanto, ma qualcosa ci ha fatto capire.
Sforno era stata venduta nel 2019, ma Stefano, al contrario degli altri 2 soci, non aveva nessuna intenzione di staccarsi dal suo figlio maggiore e quindi è rimasto accanto a quella che sembrava essere una nuova famiglia, in qualità di consulente.
“La nuova società inizialmente mi piaceva, aveva tanti progetti, sembrava chissà cosa volesse fare e alla fine invece nulla è stato come doveva essere”.
La separazione è arrivata da pochissimo, perché Stefano ha seguito il suo Sforno fino all’estate scorsa, con tanto di lavori di ristrutturazione e riapertura in pompa magna accanto al nuovo gruppo pugliese Rossa. Poi però la situazione è, come si suol dire, precipitata, perché evidentemente negli armadi della nuova società c’era più di uno scheletro. Ora se siano scheletri di vedute o vecchie rovine polverose non ci è dato sapere.
“Non posso dire esattamente cos’è successo, ma mi sono reso conto che stavano agendo in modo sbagliato e io ci stavo rimettendo d’immagine. Non è stato facile, perché è sempre un po’ una sconfitta, e non è stato facile nemmeno annunciarlo così, ma dovevo farlo e l’ho fatto”.
Un annuncio di difesa e non di attacco
Effettivamente quell’annuncio sui social non è un attacco ma una difesa, come se fosse stato costretto a farlo. Ed è stato proprio così. Stefano Callegari aveva esplicitamente chiesto alla società Nuova Sforno di eliminare tutti i riferimenti al suo nome in questa nuova fase. Non aveva ritenuto necessario fare allora un annuncio in pompa magna. Eppure, la società pugliese ha continuato ad usare l’immagine e il nome di Stefano fino a pochissimi giorni fa e questo ha reso necessario ufficializzare la cosa in queste modalità.
In merito all’amara vicenda Stefano Callegari non ha potuto dire di più e noi rispettiamo la sua discrezione, anzi la prendiamo d’esempio. Una domanda però gliel’abbiamo fatta: “Ma tu come ti senti?”. Vi sembra poco? È la classica domanda scontata con risposta scontata, eppure in questo caso era doveroso farla.
“Mi dispiace tantissimo, non ci avevo di certo pensato, anche perché da poco avevamo ristrutturato il locale, che dopo tanti anni ne aveva bisogno. Sforno doveva essere un faro a Roma Sud, un punto di riferimento. Doveva essere qualcosa di speciale, dove poter associare il vino, la birra, la pizza e quindi ci credevo molto e invece poi…”. Mettiamo i puntini sospensivi di proposito quando la voce di Stefano quasi si strozza, dicendoci di non poter esprimersi di più in merito.
Leggendo tra i commenti sotto al suo post qualcuno dice “Era sufficiente esserci andati ultimamente per capire che non c’eri più tu di mezzo”.
Ed è normale che sia così, perché la mano e l’anima di Stefano Callegari non le devi vedere, si sentono, e quando se ne vanno, anche se in silenzio, è l’assenza a fare rumore.