Lo street food cresce sul web. Con la mappa degli hamburger di Milano, ad esempio
Sono 2,5 miliardi le persone che ogni giorno consumano cibo da strada nel mondo. Lo dice la Fao. In Italia sono 35 milioni gli appassionati che si scambiano informazioni sui blog e sui social network. Per Coldiretti il 45% sceglie prodotti tipici del luogo, il 24% predilige hamburger e hot dog e solo il 4% mangia i più esotici sushi e kebab.
La vera sfida per panini, arancini, focacce, piadine e pizza a taglio è di entrare a pieno titolo nel mondo gourmet. In termini quantitativi, ovvio, perché street food di qualità c’è ma ha ancora numeri da nicchia. Il viaggiatore esperto (gourmet?), spiega Repubblica, si distinguono dal turista “anche perché bazzica i posticini dedicati al cibo di strada, snobbando i ristoranti più blasonati”. Un atteggiamento dovuto al prezzo che è una sfida raccolta da alcuni chef con menu a prezzo risotto e bistrot dalla proposta semplificata. O varando lo street food come ha fatto Mauro Uliassi con il suo camper o Cristina Bowerman con l’Ape Romeo. E non mancano gli eventi che catalizzano l’attenzione e permettono di assaggiare i piatti dello chef stellato in una versione street food (Taste of Roma, Taste of Milano, Cooking for Art), di riunire i locali in banconi di assaggio (This is Food) oppure di mettere insieme le molteplici anime del cibo da strada (Street Food in Circolo).
Dei nuovi golosi a caccia di indirizzi di qualità a prezzi ridotti racconta Luca Iaccarino nel libro Cibo di strada. Il meglio dello street food in Italia che con le premesse della circolazione di informazioni via web sembrerebbe un paradosso (ma c’è anche Street Food all’italiana di Clara e Gigi Padovani).
Da nord a sud della penisola si moltiplicano le occasioni di incontro con lo street food che conta anche nuove aperture e diventa entry level della gastronomia di qualità. Di indirizzi ne avrete a iosa, ma vi suggerisco hamap, app/pdf che celebra ancora una volta gli hamburger a Milano. O ne avete già una personale?