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Vino
8 Febbraio 2023 Aggiornato il 9 Febbraio 2023 alle ore 09:33

Stregati dai vini Janare abbinati ai piatti di pesce di Lino Scarallo

Anima Lavica è la nuova etichetta dei vini Janare della Cooperativa Agricola La Guardiense: super Falanghina (14 €) da accompagnare al pesce
Stregati dai vini Janare abbinati ai piatti di pesce di Lino Scarallo

Se dici cooperativa e vini pensi alle bottiglie un tanto al chilo, ma La Guardiense vuole sfatare questo tabù con Janare. Le Janare sono le streghe delle campagne di Benevento che secondo le credenze popolari praticavano i riti occulti. Non proprio delle fate. Ma aver scelto il nome per una linea di vini particolari e fortemente legati al territorio di produzione la dice lunga su come La Guardiense voglia sconvolgere lo stereotipo.

Janare nasce come cru del beneventano nell’equazione migliori uve – migliori vini. Nati per stregare chi li beve, insomma, portandosi dietro l’alone di mistero delle donne che si riunivano sotto l’albero di noce. Noi, più prosaicamente, ci siamo riuniti intorno ai tavoli del ristorante stellato Palazzo Petrucci a Napoli. E abbiamo officiato i riti dell’abbinamento con i piatti di Lino Scarallo.

Janare e Anima Lavica, i vini de La Guardiense

vino Janare aglianico riserva Cantari

La Cooperativa Agricola La Guardiense nel territorio beneventano significa 1500 ettari frazionati in 3500 appezzamenti di più di 1000 soci viticoltori. Anima Lavica è il nuovo vino che fa parte dello spin off Janare e ne è ulteriore specifica delle caratteristiche già nel nome attribuito a questa Falanghina. La zona è quella della Valle Telesina, nella parte ovest del beneventano. È una zona priva di vulcani ma con un terreno ricco di ignimbrite trasportato dall’esplosione dei Campi Flegrei trenta millenni orsono. Lapilli e minerali magmatici sono arrivati nell’area che da Castelvenere giunge a San Lorenzello. Lì dove si coltivano le viti dei vini di Anima Lavica di Janare.

vino Janare Anima Lavica Falanghina

Questo progetto dei vini Anima Lavica di Janare è nato un po’ per caso col ritrovamento di una mappa di zonazione dei suoli della valle Telesina. Mappa piuttosto recente stilata tra fine anni Novanta e inizio anni Duemila. Marco Giulioli, enologo de La Guardiense, lo spiega come il ritrovamento di una mappa del tesoro. “La frammentazione dei suoli e il lato vulcanico ben delineato imponevano di cogliere al volo questa opportunità. Insieme all’azienda abbiamo valorizzato questi terreni e le loro straordinarie differenze. Il terroir vulcanico trasmette la sua forte identità a uve e vini, rendendoli riconoscibili e ben definiti. Inoltre, ci ha permesso di sfruttare la sua natura comunicativa per diffondere la linea Anima Lavica”. Le streghe Janare e i terreni vulcanici sono andati subito a braccetto con le bottiglie dei vini.

I piatti e i vini

vino Janare spumante brut

L’apertura per la presentazione dei vini Janare, per ora due da Falanghina ma ne arriverà il terzo da Aglianico, è affidata a uno spumante brut. È il Cinquantenario metodo classico vendemmia 2017 e sboccatura 2022 da uve falanghina (17 €). Che Scarallo accompagna con l’ultima creazione presentata a Identità Golose.

L’hosomaki di sartù napoletano avvolto in foglie di pomodoro. Nulla di nuovo sotto al sole, direte voi, in un abbinamento con le bollicine che sono il passepartout delle combinazioni. Ma che conferma la capacità di questo vino Janare di accompagnare i piatti della tradizione campana anche in versione orientale.

Il vino Falanghina Anima Lavica di Janare

lasagnetta di mozzarella e gamberi e vino Janare

Allo spumante che festeggiava i 50 anni della cooperativa La Guardiense, Scarallo fa seguire un suo piatto iconico, la lasagnetta di mozzarella e gamberi in versione invernale. Il vino Falanghina Anima Lavica dell’etichetta Janare (14 €) è chiamata a sgrassare la mozzarella senza intaccare la dolcezza dei gamberi. L’etichetta che riporta il pattern frantumato di una colata lavica sembrerebbe destinata a rompere qualsiasi equilibrio. E invece riesce nell’intento di presentarsi come fedele ancella di questo mare – monti.

Ancora Falanghina con il cru del Sannio Senete 2021 (10 €) che accompagna un instant classic della cucina di Lino Scarallo. Il tagliolino di calamaro con vongole veraci e alghe ripropone in chiave contemporanea il classico spaghetti e vongole con falanghina.

Al Greco Pietralata (10,50 €) è affidata la mescafrancesca alla pescatora. Un buon corpo a corpo tra la pasta di uno dei re della ristorazione italiana e il vino cru del Sannio Beneventano Dop 2021 di Janare.

C’è spazio anche per il vino rosso di Janare abbinato al pesce. Scarallo sceglie la spigola con salsa allo scarpariello, ossobuco di patate e friarielli per l’Aglianico Riserva Cantari 2016 (15 €).

Chiude il super classico di Palazzo Petrucci, la stratificazione di pastiera napoletana, con il passito di Falanghina Laureto 2020 (25 €).

“Le nostre etichette sono un importante esempio dell’eccellenza che un territorio come quello del Beneventano sa regalare. Con i nostri vini abbiamo stretto un patto con la storia del Sannio e ora sta a noi, anche attraverso azioni come il Benevento.Wine, farci ambasciatori di questa zona meravigliosa”. Ne è sicuro Domizio Pigna, presidente de La Guardiense.

Janare. Cooperativa Agricola La Guardiense. C/da Santa Lucia, 104. Guardia Sanframondi (BN). Tel. +390824864034. Facebook

Palazzo Petrucci. Via Posillipo 16/c. Napoli. Tel. +390815757538. Facebook

Vincenzo Pagano
Fulminato sulla strada dei ristoranti, delle pizze, dei gelati, degli hamburger, apre Scatti di Gusto e da allora non ha mai smesso di curiosare tra cucine, forni e tavole.
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