Troppo sale nei piatti: è ora di farne a meno aspettando le multe
Troppo sale nei piatti. 12 grammi al giorno, più del doppio del quantitativo consigliato. E’ il sale ingerito dagli Italiani (9 dalle Italiane) secondo dati appena pubblicati dal Ministero della Salute. Non fanno eccezione i bambini che ne assumono solo un grammo al giorno in meno della media della popolazione.
Molto c’è da fare per riportare le lancette nel quadrante della salute: i 5 grammi giornalieri consigliati dall’OMS. E molto può contribuire l’industria alimentare.
Nei giorni scorsi tecnici del ministero hanno incontrato rappresentanti delle Associazioni panificatori artigianali e industriali, dell’azienda Puratos Italia, dell’associazione Produttori Pasta Fresca e dell’Aipa – settore surgelati, che hanno confermato la disponibilità a lavorare per il contenimento dell’apporto di sale nella dieta giornaliera.
La riduzione del consumo di sale è uno degli obiettivi prioritari dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dell’Unione Europea nell’ambito delle strategie di prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili.
Meno sale e possibilmente iodato. E’un’altra delle battaglie del ministero della Salute che da tempo ha messo a punto il logo per riconoscere gli alimenti che lo contengono. Fare prevenzione sulla patologie tiroidee, come promosso da Unicef e Oms (in Italia ne soffrono 6 milioni di persone), è l’obiettivo di questa iniziativa come l’introduzione di multe per ristoranti e pubblici esercizi che non mettono a disposizione del cliente il sale iodato (provvedimento in corso di introduzione quasi un anno fa ma di cui si è persa traccia).
[Link: ilfattoalimentare; helpconsumatori.it Immagini: aciclico.com, ilsole24ore.com]