Festeggia anche il Ministero con foto e tweet dedicato.
\nDopo 8 anni di negoziati internazionali, a Jeju, in Corea del Sud, il voto del Comitato di governo dell’Unesco per l’unica candidatura italiana è unanime e riconosce che la creatività della comunità dei pizzaioli napoletani è unica al mondo.
\nGioia incontenibile e previsioni di festa in tutta la città.
\n\nPer l’Unesco, si legge nella decisione finale, “il know-how culinario legato alla produzione della pizza, che comprende gesti, canzoni, espressioni visuali, gergo locale, capacità di maneggiare l’impasto della pizza, esibirsi e condividere è un indiscutibile patrimonio culturale. I pizzaiuoli e i loro ospiti si impegnano in un rito sociale, il cui bancone e il forno fungono da “palcoscenico” durante il processo di produzione della pizza. Ciò si verifica in un’atmosfera conviviale che comporta scambi costanti con gli ospiti. Partendo dai quartieri poveri di Napoli, la tradizione culinaria si è profondamente radicata nella vita quotidiana della comunità. Per molti giovani praticanti, diventare Pizzaiuolo rappresenta anche un modo per evitare la marginalità sociale”. [Ansa]
\n\nIl dossier della candidatura e la delegazione sono stati coordinati dal professor Pier Luigi Petrillo. Al termine dell’iscrizione della candidatura, l’ambasciatrice italiana all’Unesco, Vincenza Lomonaco, ha ringraziato tutti gli Stati che hanno votato a favore dell’Italia, sottolineando la centralità dell’Italia nel promuovere le tradizioni agroalimentare nel contesto dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura. Subito dopo la proclamazione, in sala è scoppiato un lungo e fragoroso applauso che ha festeggiato il successo italiano a lungo atteso, e molti dei delegati presenti sono venuti ad abbracciare i rappresentanti italiani che nella lunga notte del negoziato finale hanno stretto in mano un cornetto napoletano porta fortuna, rosso come tradizione impone.
\n\n
Non c’è che da fare un rewind di immagini…
\n\ne attendere le notizie delle feste che animeranno Napoli.
\nProveremo a dirvi dove andare a deliziarvi con i nuovi artisti.
\n","description":"È fatta. Il riconoscimento UNESCO è arrivato: l'arte del pizzaiuolo napoletano è Patrimonio culturale immateriale dell'Umanità riconosciuto dall'UNESCO."}]}Vittoria: l’arte del pizzaiuolo napoletano è nel patrimonio Unesco
È fatta. Il riconoscimento UNESCO è arrivato: l’arte del pizzaiuolo napoletano è Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità riconosciuto dall’UNESCO.
Pizzaiolo e pizza hanno vinto.ù
Alle ore 3:30 italiane è arrivata la notizia tanto attesa dalla Corea rimbalzata dai canali social fino a Napoli.
Leggi tutto su #pizzaUnesco
L’arte del pizzaiuolo napoletano è patrimonio culturale dell’Umanità Unesco. Vittoria! Identità enogastronomica italiana sempre più tutelata nel mondo #pizzaUnesco pic.twitter.com/MgQ5izZWbf
— Maurizio Martina (@maumartina) 7 dicembre 2017
Festeggia anche il Ministero con foto e tweet dedicato.
Dopo 8 anni di negoziati internazionali, a Jeju, in Corea del Sud, il voto del Comitato di governo dell’Unesco per l’unica candidatura italiana è unanime e riconosce che la creatività della comunità dei pizzaioli napoletani è unica al mondo.
Gioia incontenibile e previsioni di festa in tutta la città.
Per l’Unesco, si legge nella decisione finale, “il know-how culinario legato alla produzione della pizza, che comprende gesti, canzoni, espressioni visuali, gergo locale, capacità di maneggiare l’impasto della pizza, esibirsi e condividere è un indiscutibile patrimonio culturale. I pizzaiuoli e i loro ospiti si impegnano in un rito sociale, il cui bancone e il forno fungono da “palcoscenico” durante il processo di produzione della pizza. Ciò si verifica in un’atmosfera conviviale che comporta scambi costanti con gli ospiti. Partendo dai quartieri poveri di Napoli, la tradizione culinaria si è profondamente radicata nella vita quotidiana della comunità. Per molti giovani praticanti, diventare Pizzaiuolo rappresenta anche un modo per evitare la marginalità sociale”. [Ansa]
Il dossier della candidatura e la delegazione sono stati coordinati dal professor Pier Luigi Petrillo. Al termine dell’iscrizione della candidatura, l’ambasciatrice italiana all’Unesco, Vincenza Lomonaco, ha ringraziato tutti gli Stati che hanno votato a favore dell’Italia, sottolineando la centralità dell’Italia nel promuovere le tradizioni agroalimentare nel contesto dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura. Subito dopo la proclamazione, in sala è scoppiato un lungo e fragoroso applauso che ha festeggiato il successo italiano a lungo atteso, e molti dei delegati presenti sono venuti ad abbracciare i rappresentanti italiani che nella lunga notte del negoziato finale hanno stretto in mano un cornetto napoletano porta fortuna, rosso come tradizione impone.
Non c’è che da fare un rewind di immagini…
e attendere le notizie delle feste che animeranno Napoli.
Proveremo a dirvi dove andare a deliziarvi con i nuovi artisti.