Vongole contaminate: 3 mesi a Marco Sacco, chef con 3 stelle Michelin
Primo verdetto per Marco Sacco sulla vicenda delle vongole contaminate. Lo chef due stelle Michelin del ristorante Piccolo Lago di Verbania è stato condannato a due mesi e 20 giorni (pena sospesa).
Motivazioni della sentenza: lesioni colpose e commercio di sostanze alimentari nocive.
Stessa condanna per la direttrice di sala, Raffaella Marchetti. In più il giudice ha stabilito provvisionali per oltre 20 mila euro.
La vicenda è quella di un banchetto di nozze finito male: alcuni ospiti finirono intossicati per aver mangiato un risotto con vongole risultate contaminate da norovirus.
Vongole contaminate: la condanna di Marco Sacco
Un risotto con le vongole crude ha trasformato il sogno di una coppia di sposi in un incubo. È successo nel luglio 2021, presso il ristorante Piccolo Lago di Mergozzo, nel Verbano, gestito da Marco Sacco. Chef due stelle Michelin noto come lo “chef d’acqua dolce” per la sua origine lacustre e la predilezione per il pesce d’acqua dolce.
Il banchetto nuziale, organizzato nel ristorante di Marco Sacco, si è trasformato in un incubo quando una cinquantina di invitati, tra cui gli sposi, hanno accusato sintomi di intossicazione alimentare, dovuta a delle vongole contaminate da norovirus. Si tratta di un agente patogeno che provoca nausea, vomito, dissenteria e crampi addominali. Alcuni di loro sono stati ricoverati in ospedale, mentre altri si sono rivolti al pronto soccorso.
La denuncia dei danneggiati ha portato all’indagine dei carabinieri del Nas di Torino, che hanno accertato la responsabilità dello chef e della sua direttrice di sala, Raffaella Marchetti. Motivazioni: lesioni colpose e commercio di sostanze alimentari nocive.
Ieri, il tribunale di Verbania li ha condannati a due mesi e venti giorni di reclusione, con sospensione condizionale della pena e non menzione, oltre al risarcimento dei danni.
Per la vicenda delle vongole contaminate Marco Sacco e Raffaella Marchetti dovranno pagare complessivamente 20mila euro alle parti civili. Di cui 4mila euro a ciascuno degli sposi e 250 euro a ciascuno degli invitati, più le spese legali di oltre 10mila euro.
La difesa di Marco Sacco: vongole già contaminate
La sentenza ha soddisfatto le vittime, che hanno ringraziato la procura di Verbania e la polizia giudiziaria per il lavoro svolto, ma ha lasciato amareggiato lo chef, che si è sempre dichiarato innocente.
I legali che difendono Marco Sacco infatti, hanno sostenuto che le vongole erano già arrivate contaminate dal produttore francese e dall’importatore italiano, che non sono stati mai coinvolti nell’inchiesta.
Lo chef ha mostrato come prova una confezione di vongole rimasta sigillata, nella quale è stato riscontrato il norovirus.
Inoltre, ha affermato di aver usato le vongole come previsto dall’etichetta e dalla scheda tecnica del prodotto, che consentivano il consumo crudo.
Sacco ha anche dichiarato di aver servito oltre tremila piatti con le stesse vongole dal 2015, senza mai avere problemi.
La difesa, rappresentata dall’avvocato Marco Ferrero, ha annunciato la possibilità di ricorrere in appello. Sottolineando che la condanna è ingiusta e che lo chef ha svolto correttamente il suo mestiere, senza alcuna colpa o negligenza.
L’avvocato ha anche criticato le richieste di danno delle parti civili, che ha definito sproporzionate e non correlate alla reale entità del danno subito.
Chi è Marco Sacco: chef da tre stelle Michelin
Marco Sacco, 49 anni, è uno dei più famosi e apprezzati chef italiani, con due stelle Michelin al Piccolo Lago e una al Piano35 di Torino, il locale più alto d’Italia, situato al 35esimo piano del grattacielo Intesa San Paolo.
La sua cucina è basata sulla qualità degli ingredienti e sulla valorizzazione del territorio, con una predilezione per il pesce d’acqua dolce.
Il risotto con vongole crude era uno dei suoi piatti più richiesti, servito a migliaia di clienti senza mai avere problemi. Ora, però, dopo il primo verdetto nella vicenda delle vongole contaminate deve fare i conti con una condanna che macchia la sua reputazione e la sua professionalità.
Sacco ha iniziato la sua carriera nel ristorante di famiglia, il Piccolo Lago, dove ha ottenuto la sua prima stella Michelin nel 2003 e la seconda nel 2007. Dal 2016 guida la cucina di Piano35 a Torino, dove ha conquistato la terza stella nel 2022, diventando uno dei pochi chef italiani a vantare questo prestigioso riconoscimento.
Tra le sue specialità, oltre al risotto con vongole crude, ci sono il carpaccio di trota, il filetto di lavarello, il tortino di patate e il gelato al formaggio.