Zaïa a Milano, menu e prezzi del ristorante in Darsena
Il ristorante Zaïa ha aperto da poco a Milano ed è già sulla bocca di molti. Grazie al menu, all’atmosfera e grazie anche al nome scelto con cura per essere suggestivo e memorizzabile. Un nome di donna, che suona come un sussurro.
La brevità in 4 lettere è un fil-rouge che lega anche altri locali del gruppo aethos di cui il ristorante Zaïa fa parte. Per esempio, l’omologo portoghese, in riva al mare di Ericeira, si chiama Onda.
Zaïa non è il classico “ristorante mediterraneo” ma piuttosto il ristorante di tutti i Mediterranei rivisitati e ri-creati. Relax ma fine dining. Operativo a colazione tutti i giorni, mentre a pranzo e cena rispetta orari e chiusure settimanali ma – evviva – è aperto per il brunch della domenica.
Zaïa ha un bel team, oltre che la solidità del gruppo proprietario facente capo a Benjamin Habbel. Con Emanuel Guadrini Direttore Operativo c’è una giovane donna, Irene Guiotto, nel ruolo di General Manager – entrambi con lunghe esperienze all’estero (Londra soprattutto), molta attenzione alle tendenze e altrettanta ossessione per i dettagli del servizio.
Gli chef – Dario Guffanti e Luigi Gagliardi – curano equamente l’intera proposta gastronomica. Un magnifico caso di tandem in cucina. Pastry chef Francesco Bordignon.
Menu e prezzi del ristorante Zaïa a Milano
Dall’antipasto, che in base ai gusti e ai riti può diventare una portata, andiamo ad elencare
Polpette di agnello. Cetriolo e latte di cocco (13 €)
Rombo. Dukkah, curcuma, olio al prezzemolo, cipolla (12 €)
Trota marinata. Mele e carpione (12 €)
Uovo all’uovo. Ikura, erba cipollina e pane aromatico (10 €)
Carote. Yogurt speziato e chili (9 €)
Raita. Cetrioli e pomodori (11 €)
Zuppa di fagioli. Cardamomo, popcorn di maiale e sesamo (11 €)
Tartare di vitello. Provola, ‘nduja e manioca (14 €)
Ci sono solo portate principali
Da Zaïa non ci sono primi, secondi, contorni, né vere delimitazioni. L’idea che mi sono fatta – poi confermata – è che ciascun piatto è un’isola. E che insieme fanno un arcipelago. O un viaggio.
Vialone nano. Mizuna, mandorle, noci di macadamia e caviale (29 €)
Cardoncello glassato. Spuma al timo e polenta (19 €)
Shakshuka. Uova e pinoli (18 €)
Tubetto. Guancia di vitello, spuma di parmigiano al Franciacorta (22 €)
Triglia. Porcino, cioccolato bianco, lardo ed erbe aromatiche (27 €)
Avocado Yakitori. Insalata contemporanea (17 €)
Spaghetti aglio, olio e peperoncino (19 €)
Bouillabaisse (51 € per 2 persone)
Coniglio. Paté, olive, curcuma e porro fondente (25 €)
Carnaroli. Allo zafferano con ragù di ossobuco in gremolada (24 €)
Ravioli di gamberi. Kefir, yuzu, cipollina e finger lime (23 €)
Agnello in crosta. Sesamo, miele e cavolo nero (59 € per 2 persone)
I dessert di Zaïa
Cheesecake. Frutti rossi, chiodi di garofano e pistacchio (11 €)
Torta delle rose (9 €)
Riso e latte, anice stellato e arancia (11 €)
Montblanc, curry, marron glacé e limone (12 €)
Torta della nonna. Frutta di stagione, spezie e gelato (9 €)
Paint. Cioccolato, ananas, yogurt e crumble indiano (26 €)
I piatti assaggiati al ristorante Zaïa a Milano (cena stampa a marzo 2023)
Ho cenato in due in un’atmosfera ideale. E per prima cosa è arrivato un giro di amuse bouche in 5 tappe e cioè pesto, burro al sumak, palline ceci-sesamo, tzatziki, olio EVO monocultivar di tonda iblea dal bellissimo erbaceo e un piccante non troppo spinto.
Il pesto con la semplice aggiunta di zatàr e maggiorana diventa una bomba aromatica. Buono il rilievo dato all’olio extravergine di oliva.
In due abbiamo poi preso la trota marinata, mele e carpione. Le mele tagliate a cubetti e trattate in due modi, cioè in osmosi e fermentata, danno freschezza alle papille. Anche il gel di carpione e le uova di pesce stanno al gioco.
A seguire, triglia per il mio commensale e cardoncello glassato per me, con incursioni reciproche nel piatto altrui. La triglia è aperta a libro e il lardo le si scioglie sopra cristallizzando le erbe aromatiche. Intorno funghi, namelaka di cioccolato bianco, altro verde, petali di fiori, perle commestibili.
Il cardoncello glassato si accosta alla salicornia e arriva su una polenta nascosta da una spuma di timo. Accostamenti bellissimi al ristorante Zaïa.
Paint, volutamente omonimo della app di Microsoft, è il dessert assaggiato al ristorante Zaïa. Viene direttamente dipinto dal pasticcere che arriva, stende una tovaglia sul piano del tavolo come se fosse un foglio bianco. E inizia a creare – dripping e così via.
Confermo: sapori inediti in combinazioni apparentemente familiari, come sapori familiari in contesti inediti. Con 40 coperti, consente intimità ma anche una cena conviviale.
C’è anche la pizza ai tavoli di Doping
Doping, contiguo fisicamente al ristorante Zaïa, è il locale, tipo club, più easy, dove si possono consumare anche le pizze. Gourmet, mediterranee.
Troverete per esempio
Rider con cime di rapa, burrata, polpo (17 €)
Penthouse con scamorza, friggitelli, pomodoro San Marzano, guanciale croccante (12 €).
Inning con mozzarella di bufala campana Dop, melanzane grigliate, mortadella di cinghiale (15 €)
[Immagini: iPhone di Daniela, Pion Studio]