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2 Aprile 2011 Aggiornato il 24 Marzo 2012 alle ore 00:00

Manuele Colonna è contro il proibizionismo del Sindaco Alemanno

Il Ma che siete venuti a fà, il tempio della birra di Trastevere di Manuele Colonna scende in campo, ops, in strada e si oppone al decreto anti alcol del
Manuele Colonna è contro il proibizionismo del Sindaco Alemanno

Il Ma che siete venuti a fà, il tempio della birra di Trastevere di Manuele Colonna scende in campo, ops, in strada e si oppone al decreto anti alcol del sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Sull’onda dell’irritazione dovuta all’episodio del turista inglese che, ubriaco, si è spogliato ed è stato malmenato, Alemanno, che nella sua campagna elettorale aveva accelerato sul pedale della sicurezza in città, ha predisposto un’ordinanza: dal 1 aprile divieto di vendita di alcolici per l’asporto o il consumo al di fuori del locale dalle ore 23 fino alla chiusura degli esercizi.

Risultato, i commercianti sono preoccupati per gli effetti che il provvedimento comporterà. Inoltre, a molti è sembrato colpire in maniera indistinta quanti avranno voglia di farsi una birretta a spasso nelle serate romane. A prendere posizione, come riporta un’intervista sul Tempo, è Manuele Colonna del Ma che siete venuti a fà che ha organizzato la raccolta di firme per un ricorso al Tar. Il birraio più famoso di Roma ha già annunciato la disobbedienza al provvedimento sottolineando che le eventuali multe che riceverà saranno appese in bella mostra sulla porta. Il suo ragionamento è che mancano i controlli e non i divieti indifferenziati. “Avevamo chiesto l’installazione di telecamere”, ha commentato Colonna. Ecco, le telecamere, un altro dei cavalli di battaglia dell’amministrazione Alemanno che voleva disseminare l’intera città di occhi iniziando dalle stazioni della metro e delle ferrovie urbane (sull’onda del delitto della signora Reggiani). Solo che sembra più semplice “tagliare” i comportamenti.

Come se ubriacarsi e diventare pericolosi per se stessi e gli altri avesse come discrimine l’interno di un locale piuttosto che l’aria aperta. Senza contare gli effetti collaterali, anche esilaranti, esemplificati da Fabio Spada del Glass Hostaria: “Ultimamente si sta diffondendo l’abitudine civilissima di portarsi a casa la bottiglia di vino se non è terminata. Lo si fa nei ristoranti di tutto il mondo e significa consumare il vino in maniera più razionale. Ora come farò a spiegare a un turista americano che non può portarsi la bottiglia che ha pagato? Gli dico che è un’ordinanza del sindaco? Figuriamoci”.

Meglio anche di mettersi alla guida dopo aver bevuto un’intera bottiglia perché sono scoccate le 23. O no?

[Fonte: iltempo.it, gay.it]

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