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Ristoranti
19 Agosto 2011 Aggiornato il 19 Luglio 2012 alle ore 13:47

Palermo. Tappa gourmet dall’aeroporto all’Osteria dei Vespri

Ogni estate il richiamo della Sicilia è per me irrestibile: cibo, arte e natura splendidamente mixati. L'anno scorso la vacanza era stata ricca di
Palermo. Tappa gourmet dall’aeroporto all’Osteria dei Vespri

Ogni estate il richiamo della Sicilia è per me irrestibile: cibo, arte e natura splendidamente mixati. L’anno scorso la vacanza era stata ricca di itinerari con una breve ma intensa tappa a Palermo che mi aveva rapito “core &  panza”. Per colmare le lacune di un così breve tour, ho colto al volo un gentilissimo invito last-minute per una due giorni di fuoco palermitani. La fortuna mi vuole ospite di un esperto in indirizzi mangerecci del capoluogo. E per non perder tempo, ecco prenotata una cena fuori appena atterrato: l’Osteria dei Vespri.

Nel cuore della città, nella cornice del principesco palazzo Ganci in Piazza Croce dei Vespri, si trova il locale dello chef/patron Alberto Rizzo. Il ristorante, seppur centrato nel valorizzare le materie prime del territorio, si distacca molto (anche quanto a prezzi) dalla cucina tradizionale siciliana con accostamenti di ingredienti ricercati e piacevoli intuizioni.

L’atmosfera è calda ed accogliente. Peccato per il servizio a tratti poco attento che ha rischiato di danneggiare l’andamento della cena. Seguo i consigli del patron e scelgo il menù degustazione dei classici a 85 euro per avere un bello spaccato della sua idea di cucina.

Benvenuto, Pacchero ripieno di ragù di tonno e menta su crema di fagioli; mini arancina alla besciamella; spuma di tonno in bicchiere. Seppur tendenzialmente slegati tra loro, e forse poco adatti per esordire il pasto, i singoli assaggi si rivelano golosi e ben realizzati. In particolare ottima la cottura del pacchero ripieno.

Zuppa di seppia al nero con i suoi raviolini al pomodoro, piselli, patate e zafferano. Una bella preparazione giocata sulla seppia lavorata a mo’ di raviolo e i suoi abbinamenti classici: seppia-pomodoro, seppia-piselli, seppia-patate. La zuppa, intensa e saporita, si lega ai differenti ripieni del pesce con un ottimo concentrato di gusto. Piacevolissimo il tocco dello zafferano nella farcia delle patate.

Raviolini ripieni di ricotta al forno all’aroma di cedro, zucchina fritta, bottarga di tonno e olio di Nocellara.
Un gran primo in grado di valorizzare i sapori del territorio. La pasta mantiene uno spessore masticabile e non invasivo, a preservare il ripieno di ricotta con l’aggiunta intrigante del cedro. Zucchina fritta e bottarga conferiscono deliziosi contrappunti vegetali, sapidi e croccanti. Il tocco in più è l’olio di Nocellara che completa il piatto con il suo spessore aromatico.

Fagottini di finocchio e gambero rosso di Mazara, salsa di burrata e riduzione di vitello al rosmarino. Accostamenti interessanti, a mio parere penalizzati da un dosaggio poco equilibrato. La farcia ai finocchi conserva un’intensità che ben si lega alle note grasse e dolci di burrata e gamberi, mentre sia la riduzione che la bisque montata mi sono parse ridondanti e poco funzionali all’armonia del piatto. Peccato.

Mezze Candele con patate affumicate, guanciale di Suino Nero, cipollotto e taccole. Un assaggio extra-menù molto gradito in tutte le sue componenti. La pasta, farcita da una delicata emulsione di patate fumè, rivela una cottura che rende onore al formato. Taccole, cipollotto e guanciale forniscono contrappunti precisi e dosati a perfezione che si esaltano con la qualità del grasso di maiale Nero.

Baccalà cotto a bassa temperatura su purea di mandorle, melanzane e pomodori secchi. Preparazione abbastanza ordinaria, ma vincente nella sua essenzialità. Il pesce si sfoglia che è un piacere ed è sprintato con equilibrio dalla grassezza della salsa e dalle verdure in accompagnamento. Goduria “Minimal”.

Cialda alle nocciole con crema di ricotta al profumo di limone, kiwi ed aspic al frappato e frutta rossa. Difficile in Sicilia non imbattersi nella classica rivisitazione del cannolo. Qui il risultato è ben strutturato nelle consistenze con una ricotta di giusta dolcezza e una piacevole nota acido-fruttata conferita dall’aspic. Ben dosato il sentore agrumato del limone, mentre trovo inutile e destabilizzante l’aggiunta del kiwi.

Dopo una sfiziosa piccola pasticceria, abbiamo modo di scambiare due parole con Alberto che, oltre a chef/patron è anche un appassionato “giramondo-gourmet”. Le sue esperienze personali e la competenza acquisita confermano l’impostazione “ricercata” dei suoi piatti e, nostante la difficoltà di affermarsi nel panorama cittadino, il suo indirizzo rimane approdo sicuro come tappa gourmet palermitana. Nel coinvolgente scambio di opinioni con Alberto a fine pasto, riceviamo anche alcune “dritte mangerecce” che andranno ad arricchire i successivi giorni di vacanza…

Alla prossima puntata, con i mercati ed il meglio del cibo da strada! 😉

Osteria dei Vespri. Piazza Croce dei Vespri, 6. Palermo. Tel. +39 091.6171631

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