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3 Dicembre 2011 Aggiornato il 7 Aprile 2019 alle ore 14:31

Speed date | 50 anni del San Daniele, amore a prima vista!

Finalmente sono stata ad uno speed date gastronomico! L'occasione è stata 'Autunno Friulano San Daniele', evento organizzato per festeggiare i 50 anni del
Speed date | 50 anni del San Daniele, amore a prima vista!

Finalmente sono stata ad uno speed date gastronomico! L’occasione è stata ‘Autunno Friulano San Daniele’, evento organizzato per festeggiare i 50 anni del Consorzio San Daniele.

I ristoranti del Friuli premiati col maggior punteggio dall’Espresso e accompagnati da produttori di vino del marchio ‘Tipicamente Friulano’ si sono esibiti al Castello di Villalta in questo speed date declinato nel cibo (e nel vino).

Vi spiego come funziona. Da una parte del tavolo siedono i golosi, dall’altra lo chef che spiega, cucina e impiatta per loro. Bello no? Se non vi bastasse questo, sappiate che ci sono anche due produttori di vino che pensano agli abbinamenti. Insomma un vero paradiso. E ora vi racconto come è andata nei sei tavoli che sono riuscita a provare .

Sono partita a naso con le sarde in saor di Alessio Davidè dell’Osteria Altran di Ruda, alleggerite di molto rispetto la tradizione, sia nella versione con cipolle bianche che in quella con rape rosse. Poi ho assaggiato un piedino di maiale e brovada (rape macerate nelle vinacce), in abbinamento con Friulano di Renato Keber 2008.

Mai sentito parlare di conserva lagunare? L’idea è di Alberto Tonizzo e si tratta di un vasetto che contiene due tipi di pesce, il colombo e il matan, salati, sott’olio e con cipolline e cavolo in agrodolce del ristorante Al Ferarut di Rivignano.

Al ristorante Agli Amici di Godia si capisce che sono dei raffinati: il crudo di scampi con composta di picecui (frutti della rosa canina) vale una energica stretta di mano allo chef Emanuele Scarello. A seguire la tazza di porcellana con zucca in purea, cappesante e acqua di cardamomo con un mosto d’olio di bianchera-belica (varietà Carsico-Istriana), decisamente mediterraneo, pungente e profumatissimo e per finire un max-macaron di foie gras e mele friulane del giovane sous chef Francesco Federici. Bella intuizione, bravo!

Passo e spasso davanti al tavolo di Taverna di Colloredo di Monte Albano. Ci sono panini, focacce e cornetti. Abbocco e faccio bene; trovo lo chef Piero Zanini che mi dice di aver infilato le sue pietanze nei panini: super con lo spiedino di alici, formaggio asino, pomodoro appeso e olive del Carso, doppio super con peperone arrostito, trota affumicata San Daniele (di quelli che restano impressi nella memoria), focaccina fritta con lardo pestato di Fagagna accompagnato con un piacevole Merlot Doc 2008 di Castello di Buttrio o con un Friulano Sbilf 2009 di Lis Fadis (da tenere d’occhio).

Siamo allo speed date e di certo può accadere che nasca un amore a prima vista. E’ quanto mi accade con la dadolata di cervo con insalata di finocchi conditi con aceti stagionati servita in maniera impeccabile. Un piatto d’autore: sottopiatto a forma di corno di cervo, centrino ricamato, piatto con primuline friulane e tovagliolo di lino. Opera del commovente Josko Sirk con i suoi racconti di vita e di tavola del ristorante Al Cacciatore della Subida di Cormòns, magnifico anche il fegato grasso d’oca a mo’ di stecco ducale perfetto con un Collio Rosenplatz 2008 di “re” Livio Felluga.

Scaduto il tempo faccio in tempo a nascondermi dietro le spalle di Dario Macorig dell’hotel Campiello e mangiare letteralmente dietro le sue spalle una zuppa di Branzino e rape al profumo di maggiorana. Qualcuno mi invita all’apertura di una soppressa che verrà sposata alla polentina (ristorante Al Paradiso) ma mi trascinano via e quindi perdo l’occasione di incontrare anche la trota affumicata, i tordi de La Primula di San Quirino, il musetto del Bibendum di Remanzacco, il panbriosche con sogliole in saor di Androna di Grado, il salmone della Val Rosandra del Risorta di Muggia, la selezione di caciotte, jamar, tabor (che nomi evocativi) di Devetak di Savogna d’Isonzo, il fagottino di verza e i tartufi del Torre di Spilimbergo.

Esco tenendomi stretta da una parte la guida Friuli Venezia Giulia Vini & Ristoranti dell’Espresso e dall’altra il lecca lecca al frico.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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