Live pizza. In diretta Napoli vs Roma, Sorbillo-Lazzaroni e champagne
Scatti di Gusto segue in diretta il confronto tra Gino Sorbillo e Max Ceccarelli al forno della pizzeria Lazzaroni. Fate spesso refresh
Il trio Casa-Sorbillo-Ceccarelli è pronto alla sfida Napoli vs Roma, ovvero stabilire se sia migliore la filosofia partenopea o quella capitolina.
Si inizia con i fritti. Alici l’uno, salame l’altro. Buoni.
Gino Sorbillo propone un fuori programma con ricotta, mozzarella e una pancetta arrotolata di estrema dolcezza. Impasto ottimo e resa di par suo.
Pizza ripiena stile fritta. Due dischi di impasto Pallagrello, cioè con l’aggiunta di un mezzo bicchiere di vino, in cui sono rinchiusi mozzarella, torzelle e alici di Sciacca (più economiche rispetto a Cetara e a quelle di menaica del Cilento). Lavorazione particolare con i bordi da mantenere molto sottili.
La pizza si gonfia e imprigiona il sapore della verdura. Vi piacerebbe.
La birra artigianale viene da Rieti, Alta Quota.
Supplì con zucca e cotechino. Un po’ tendente al dolce ma conferma il campionato d’eccellenza che gioca Lazzaroni a Roma.
Frittatina di bucatini alla nduja. Giancarlo Casa si scusa ma non sono riuscite al meglio. Poco compatte, ma molto vigorose quanto a gusto.
Inizia il giro delle pizze come da programma.
L’avvio è di Gino Sorbillo con una classica Margherita. La cottura è un po’ oltre il limite ma mozzarella e pomodoro suppliscono alla grande al piccolo inciampo probabilmente dovuto al trasporto dei panetti e alla temperatura del forno differente da quello di via dei Tribunali.
Della prima proposta di Max Ceccarelli dei Lazzaroni teniamo buono il commento di Gian Luca Mazzella interrogato pubblicamente da Giancarlo Casa circa l’abbinamento tra burrata, carciofi e bottarga: “Potremmo dire molte cose, ma non le diciamo”. Troppo forti i contrasti che non arrivano a una sintesi armoniosa.
Potente, per alcuni anche troppo, la pizza di Gino Sorbillo con salame napoletano e capperi. Sapidità ma anche gusto marinaro da accompagnare con lo champagne scelto per l’abbinamento.
Capitolo champagne. Le due etichette sono state scelte da Remigio, la champagneria che collabora con Gatta Mangiona e Lazzaroni. Il rosè di Marguet è quello che mi è sembrato più azzeccato nell’abbinamento.
Chiusura con un’altra creazione di Max Ceccarelli, melanzane finto fritte, piccantella e ben più azzeccata della burrata.