La pizza di Napoli incontra tutti dal Trofeo Caputo a Pizza Up
Sarà questione di location? Allora vince il Circolo Savoia scelto da Luigi Cremona per il suo Napoli contro tutti. Vince chi viene da più lontano? Pizza Up dal Nord organizzato da Molino Quaglia alla Città della Scienza/del Gusto a Bagnoli.
Il maggiore afflusso e la maggiore quantità di farina consegnata alle pizzerie napoletane? Allora Pizza festival e Trofeo Caputo nel centro commerciale del Vulcano Buono disegnato da Renzo Piano.
Singolare che ben tre manifestazioni vadano a sommarsi negli stessi giorni e a poca distanza l’una dall’altra alla ricerca di un primato che finisce con il dividere la pizza cibo popolare che cerca un’elevazione culturale e di consenso al di fuori del suo teatro naturale che è Napoli.
Non va bene parlare di pizzaiolo-chef (Piero Gabrieli), non va bene la mozzarella di bufala sulla pizza, non va bene l’essere troppo pop, non va bene la tradizione solo tramandata. E va bene il contrario di tutto. Forse.
Si discute sul popolo che sa mangiare meglio dei cafoni arricchiti e si richiama l’attenzione che al tempo del web 2.0 non si parli del vino di grandi produttori che in 30 rappresentano la maggior parte dell’export.
Peccato che si faccia confusione tra cibo sano, nel senso di più che commestibile, e si dimentichi che l’eccellenza è la Ferrari che esporterà poco rispetto alla Fiat ma che è forse più rappresentativa della capacità dell’ingegno italiano.
La pizza funziona perché cibo popolare e poco costoso. Che forse deve stare chiuso in un recinto preciso senza poter diventare il primo gradino di una ristorazione di eccellenza. Il dubbio tra il circoscrivere e l’allargare in maniera indefinita forse bisognerebbe iniziare a porselo.
[Immagini: Valentina Bertini/FB, Luigi Savino]