Milano. Tentativo di una mini mappa dei bar per la colazione di domani
Milano è piena di bar e pasticcerie. Ma solitamente i posti migliori sono ben nascosti e non si trovano quasi mai in vie trafficate o in zone frequentate. Non è facile scovarli. Quando ho tempo, mi piace girare in bicicletta per i vari quartieri addentrandomi nella vie più assurde per cercare situazioni nuove, nuovi paesaggi urbani o nuovi esercizi. A volte capita di fare delle scoperte grandiose.
Come il primo, un bar di quartiere, scovato grazie a un suggerimento di Paganelli, quello della gelateria. All’apparenza è un posto anonimo, ma offre offre prodotti speciali.
- È il bar pasticceria Capriccio, in via Gran San Bernardo angolo General Govone. È gestito da marito e moglie e offre deliziose brioche, preparate ogni giorno con la pasta sfoglia freschissima: veneziane soffici e leggere, sfoglie pere cioccolato, brioche pistacchio e cioccolato alla crema, al gianduia, ai mirtilli. La veneziana è ottima. Bella la varietà di pasticceria secca, le crostate, i muffin in un tripudio di dolcezze preparate con cura e ingredienti di qualità dalla signora Leonarda. Un locale vicino al mio ufficio che come molti locali della zona, ha vissuto un lungo periodo di crisi, a causa della chiusura della via per lavori durati un’infinità di tempo. Tutto sommato, sono posti come questo che ti riconciliano con la normalità, la qualità, il sapere che non devi per forza andare a cercarti la pasticceria antica blasonata stellata collaudata lodata per trovare qualcosa che ti piaccia.
- Alcune cose che ti piacciono rimangono poi lì, nella memoria, a fare da termine di paragone: come ad esempio – ne abbiamo già parlato – l’Ur-budinodiriso di Taveggia. Provato in gioventù, in un intervallo dalla Biblioteca Comunale Sormani lì di dietro, è diventato un termine di paragone per tutti i budini successivi – finora imbattuto. La cottura, la consistenza, gli aromi, la friabilità della frolla, tutto perfetto. E per soli 2,20€. Anche il cappuccio (1,70€) è uno dei migliori – come gusto, corposità e consistenza della schiuma, temperatura (chiesto tiepido, arrivato un paio di gradi sopra il tiepido…).
- Proviamo anche Bastianello. Niente budino di riso, ma presa una brioche, non male, e cappuccio: buono, cremoso, chiesto tiepido e arrivato tiepido giusto. Molto gentile il personale. L’ambiente continua a non piacermi: troppo, troppe cose, troppi ornamenti, troppi fiocchi e gale. Tavolini tavoli scrittoi stracarichi di torte caramelle dolciumi in una pletora di proposte accavallate e sberluccicanti… Con una nota positiva: torte a forma di castagna (ovvero, stagionalità ecc – ovvero, non ci sono pan dei morti né altri consimili prodotti da festività…).
- Sant’Ambroeus? Un grande locale storico, tradizionale, “la” pasticceria milanese dell’alta borghesia. Qualità, bontà – un po’ meno ingessati di un tempo, forse, la forma lasciava un poco a desiderare, ma appena appena – Il cappuccino sale a 1,80 € forse è un po’ tanto ma comunque buono. Il budino di riso (2,50€) buono, meno saporoso forse dell’Ur-budino, ma sicuramente fra i migliori.
- Quello di Cova invece non mi è piaciuto molto – bassino, dai sapori tanto delicati da rasentare l’inconsistenza, specie la parte del riso. Discreto il cappuccino.
- E Savini, in Galleria? 2 € un cappuccinoo e non è una gran cosa. Anche qui niente budino di riso. Abbiamo preso una brioche con marmellata, e un kipfel (il cartellino diceva al lampone, ma era vuoto). La brioche (1,50 €) era un po’ troppo “possa”, come diciamo a Milano (il “pan poss” è il pane raffermo…). In compenso, il kipfel era abbastanza crudo. Una delusione, insomma. E un servizio diciamo appena un po’ distratto.
- Per il servizio è andata peggio all’Excelsior Cafè da Eat’s, però. Il caffè, e cappuccio, è ottimo, di grande qualità (lo stesso bevuto da Pisacco, vero?); un kranz dolce più grosso del normale (3 €), non eccelso, un po’ gnucco. Ambiente decisamente cupo, come cupa è la Galleria Excelsior su cui si affaccia, pareti bordò, accesso al banco dalla Galleria poco agevole. Quello che lascia a desiderare è il servizio: gentile, ma più che distratto, con il personale che prima di badare ai clienti è intento a tutto quello che riguarda il servizio e il personale stesso (sistemare i piattini e i bicchieri, dare disposizioni, brontolare contro i camerieri ai tavoli che portano via le comande incomplete, servire il caffè alle colleghe che prendono servizio, che si informano su come è trascorsa la serata precedente, con consiglio sui film, e conferma di avere espletato le funzioni di coppia). E un tanto di accento veneto che rende leggermente più simpatico l’ambiente – ma non molto.
Capriccio. Via Gran san Bernardo. 20154 Milano. Tel. +39 02.33610835
Taveggia. Via Visconti di Modrone 2. 20100 Milano. Tel. +39 02.76280856
Bastianello. Via Borgogna 5. 20100 Milano. Tel. +39 02.76317065
Sant’Ambroeus. Corso Matteotti 7. 20100 Milano. Tel. +39 02.76000540
Cova. Via Montenapoleone 8. 20100 Milano. Tel. +39 02.76005599
Savini. Via Ugo Foscolo 5. 20100 Milano. Tel. +39 02.72003433
Excelsior Cafè. Galleria del Corso 4. 20100 Milano. Tel. +39 02.76307301
[Ha collaborato Christian Sarti]