Ristoranti migliori a Roma e a Milano: chi vince la sfida ai punti
Si mangia meglio a Roma o a Milano? Dubbio (g)astronomico che anima spesso e volentieri le discussioni degli appassionati di food.
Le classifiche non mancano al pari delle guide a questa e a quella città, ma desta sempre attenzione la disamina di qualche sito “generalista”.
Come quella avanzata da Linkiesta. Maurizio Bertera ha pensato di risolvere l’equazione ricorrendo al dato quantitativo ottenuto dal confronto tra i punteggi assegnanti da 3 guide di riferimento per il 2015:
- Michelin (con 1-2-3 stelle)
- L’Espresso (con 1-2-3 cappelli in ventesimi)
- Gambero Rosso (con 1-2-3 forchette in centesimi)
Il disclaimer del post è chiaro.
“Se avete perplessità sul “nostro” metodo, lasciate perdere. Ma le classifiche si fanno (e si faranno) sempre con i numeri”.
La premessa è ancora una volta quantitativa: Roma è sette volte più estesa di Milano e ha il doppio degli abitanti oltre a quote rilevanti di turisti.
Michelin. Roma – Milano: 20 21- 16
Roma ha un tre stelle (La Pergola con Heinz Beck), 2 bistellati (Oliver Glowih e il Pagliaccio con Antony Genovese) e 13 monostellati (Acquolina, All’Oro, Antonello Colonna, Aroma Il Convivio Troiani, Enoteca La Torre a Villa Laetitia, Giuda Ballerino, Glass Hostaria, Imàgo Hassler, Metamorfosi, Pipero al Rex, La Terrazza, Stazione di Posta)
Per la verità, io aggiungerei anche il Tino perché Ostia fa parte di Roma: è il X Municipio.
Milano risponde con tre bistellati (Claudio Sadler, Carlo Cracco e Aimo e Nadia) oltre a 10 stelle singole (Al Pont de Ferr, Alice da Eataly, Berton, Innocenti Evasioni, Iyo, Joia, Tano Passami l’Olio, Trussardi alla Scala, Unico, Vun).
L’Espresso. Roma – Milano: 120 – 69,5
Roma. 1 solo Tre cappelli (La Pergola) e 6 Due Cappelli (Il Pagliaccio, Il Sanlorenzo, Antonello Colonna, Oliver Glowig, Imàgo, Pipero al Rex)
Milano. 1 solo Tre Cappelli (Carlo Cracco) e 3 Due Cappelli (Il Luogo di Aimo e Nadia, Andrea Berton, Sadler).
Nella fascia tra 14 e 15/20 stravince Roma: 21 – 10.
Gambero Rosso. Roma – Milano: 2.158: 922
Roma. 2 Tre Forchette (La Pergola e l’Enoteca La Torre). 2 Due Forchette (Il Pagliaccio, Oliver Glowig)
Milano. 0 Tre Forchette. 4 Due Forchette (Berton, Cracco, Sadler e Vun)
Ok questa è la situazione da fascia alta e cioè non sotto gli 87/100 (i ristoranti elencati nelle prime pagine della guida come migliori).
Ma in realtà le Due Forchette sono assegnate a partire da 80/100 per cui la situazione sarebbe:
Roma. 26 Due Forchette.
Acquolina (84), All’Oro (83), Antica Pesa (82), Antico Arco (82), L’Arcangelo (82), Checchino dal 1887 (80), Chinappi (82), Il Convivio Troiani (86), Giuda Ballerino (83), Glass Hostaria (84), Imàgo (84), Le Jardin de Russie (80), Marzapane (80), Metamorfosi (86), Mirabelle (82), Oliver Glowig (87), Open Colonna (86), Il Pagliaccio (88), Pipero al Rex (85), Massimo Riccioli (80), La Rosetta (82), Il Sanlorenzo (85), Settembrini (80), La Terrazza dell’hotel Eden (83), Le Tre Zucche (80), Vivavoce (82).
Milano. 11 Due Forchette.
Acanto dell’Hotel Principe di Savoia (81), Berton (87), Ceresio 7 (80), Cracco (87), Da Noi In (80), Osteria Grand Hotel (80), Joia (84), Il Luogo di Aimo e Nadia (85), Sadler (87), Unico (84), Vun (87)
In teoria nell’elenco delle guide da considerare ci sarebbe anche quella alle Osterie di Slow Food. Ma poi l’autore deve essersi stancato a mettere in fila pagine e numeri. E noi con lui.
Abbiamo dimenticato qualche ristorante? Abbiamo sbagliato a far di conto?
Non dovremmo aver commesso orrori come quello del Giustiziere della Tangenziale Luciano Pignataro che ha tolto d’imperio la stella Michelin appena assegnata a Mammà e una delle due stelle a Cracco. Per fortuna che a Roma e a Milano arriva solo se qualche consorzio gli paga il treno, mentre a Napoli compila tabelline senza pallottoliere o a simpatia convenienza segnalando pizzerie, cantine e ristoranti che sono assistiti dai suoi scherani e rilanciando intere paginate delle attività commerciali dei suoi compagni di merenda sul Mattino.
Quindi sarà proprio vero che Roma batte Milano 3 – 0. Almeno fino alla prossima sfida.
[Link: Linkiesta. Immagine di copertina: elaborazione da foto La Cucina Italiana]