Milano. Com’è la pizzeria Berberè che apre nel quartiere Isola
E cinque. I fratelli Matteo e Salvatore Aloe portano la loro pizzeria Berberè anche a Milano, dopo le due basi in terra bolognese (dove si piazza in testa alla classifica della pizza cittadina), a Firenze (dove solo il genio di Santarpia riesce a regolare gli impasti del duo) e a Torino.
Il format è sempre lo stesso – apprezzatissimo – della pizza alternativa alla classica napoletana che per comodità viene indicata come gourmet o di degustazione a inquadrare la tipologia servita a spicchi.
Si va nell’ex Circolo Sassetti, in Via Sebenico 17, cioè nel cuore dello storico quartiere Isola di Milano e la data di apertura prevista è ottobre.
“Berberè ha rotto gli stereotipi della pizzeria con Coca Cola, french fries e pizza quattro stagioni. Ci siamo dedicati a una ricerca della qualità dalla farina alla tecnica dell’impasto, dal pomodoro all’olio d’oliva, dall’architetto al cameriere. Berberè è stato etichettato come pizzeria gourmet, ma ora vogliamo rompere anche questo stereotipo. Il nostro progetto che come il suo impasto si nutre ogni giorno di tutti gli imput positivi che ci circondano, cercando sempre di innovarsi e migliorare, senza fermarsi, con l’obiettivo di dare a tutti e a tutte la possibilità di godere di una pizza buona, sana e attenta al modo in cui viene prodotta. Ogni giorno, per esempio, traggo motivazione nel vedere giovani dedicarsi a questo tipo di lavoro sia in sala che in cucina, oppure nel conoscere più a fondo produttori e il loro duro lavoro con a base la nostra stessa filosofia. Gestire in maniera diretta più locali ci aiuta anche a organizzare la logistica di piccoli produttori, senza rinunciare a fantastici ingredienti e, anzi, cercando di migliorare inserendone di nuovi, come per esempio le farine prodotte per noi da Alce Nero o la mozzarella di bufala Ponteré che si troveranno anche nel nuovo locale a Milano”.
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È un fiume in piena Matteo Aloe per questa nuova apertura di Berberè che sancisce una sorta di linea di confine della pizza del nord con un format nato nel 2010 a Bologna e si è sviluppato con l’obiettivo di rielaborare la pizza valorizzandone l’artigianalità, mantenendo la sua vera anima senza essere etichettata gourmet, ma attraverso un lavoro di ricerca delle materie prime, di studio degli impasti, di sperimentazione delle farine e di cura, nella preparazione, nella formazione dei suoi artigiani e degli spazi in cui la pizza viene servita.
Le materie prime utilizzate sono semplici ma di ottima fattura e provenienza certificata. C’è il Pomodoro di Torre Guaceto, il Fiordilatte della Puglia Querceta o le carni della Macelleria Zivieri.
A cena si ritroveranno gli impasti che hanno reso famoso Berberè: idrolisi degli amidi, enkir, kamut, farro, sapori antichi, 7 effe, tutto il grano.
Capitolo prezzi. Si parte con la basica Pomodoro, aglio, prezzemolo a 6,50 € per salire agli 8,50 € della margherita di bufala casertana e ai 14 € di un super classico come la Prosciutto crudo di Parma, squaquerone, olio all’arancia e fiordilatte.
Caratteri e pizze che si ritroveranno a Milano.
Piaceranno anche qui come è già stato con la napoletana o la fritta? A ottobre il responso.
Berberè pizzeria. Via Sebenico, 17. Milano