Napoli. Palazzo Petrucci vi fa impazzire con i suoi spaghetti di mare
Ve lo premetto: Lino Scarallo, lo chef del ristorante stella Michelin Palazzo Petrucci, è in grandissima forma.
Il guaio è che ha anche l’aggravante di un panorama micidiale per cui tocca non distrarsi e non farsi abbacinare dalla vista sul Golfo di Napoli.
L’ho già detto (e scritto) più volte: il trasloco da piazza San Domenico Maggiore – dove resta la pizzeria e dove, segnatelo in agenda, Scatti di Gusto animerà venerdì 1 dicembre a pranzo un evento elettrizzante con Gino Sorbillo, Davide Civitiello, Teresa Iorio, Salvatore Lioniello, Carlo Sammarco, Diego Vitagliano e Angelo Romano – alla villa di Posillipo è stato un autentico colpo di fortuna.
Oltre a trasformare Palazzo Petrucci in un autentico palazzo del (buon) gusto ha dato nuove ispirazioni allo chef. Sarà la vista, lo iodio, le passeggiate sull’arenile, il sole o quello che volete, ma Lino Scarallo ha messo la sesta marcia e fa scivolare veloce la macchina del ristorante assecondato da una sala metodica e precisa e una proprietà illuminata (per alcuni, abbronzata).
Lo vedete subito dalla marinatura del tonno con chutney di pera e melissa che inizia subito a spingere.
O da il cult scaralliano: la lasagnetta di mozzarella e gamberi con salsa di fiori di zucca (cambia seguendo la stagione, sia chiaro) tra i piatti più imitati di sempre.
Se fin qui conoscete e apprezzate lo spartito, allora apprezzerete il quinto quarto del “canarino” (cioè l’acqua e limone) con raviolo di vitello ripieno di gamberi bianchi e cipollotto caramellato con acciughe. La lingua diventa il cofanetto di un mare e monti da doppio wow.
Il mango finisce (bene) ad accompagnare una seppia morbida e titillante di caso peruto e fresca di lime. Direi fusion, che è spesso un aggravante, ma non in questo caso.
I caratteri fusion li ritroverete anche nella zuppa di patate con anguilla affumicata e la bella nota dello zenzero piccantello accompagnata dalle alghe fritte.
Godurioso da comfort food l’uovo poché con cremoso di sedano rapa e caciocavallo e gocce di frutti rossi.
Nulla a confronto con due piatti di pasta da completo sballo.
Il primo, per me irrinunciabile sia se è in carta che fuori a destra o a sinistra, è lo spaghettone con i ricci di mare e i friarielli, vero instant classic della tavola di Posillipo. Non ve li fate mancare.
Fermi tutti. C’è da segnalare una new entry nella sezione primi. Lo spaghettone con soffritto di maruzzielli yogurt disidratato e menta. Non vi fate spaventare dal soffritto, qui è delicato anche grazie allo yogurt che stempera ancora di più le note troppo accese. Game over.
Invece, si continua.
Il dentice reale scottato con cous cous di cavolo romano acqua di fagioli e prugne acidule vi fa fare una bella immersione nello specchio d’acqua antistante.
Ci resettiamo con il bon bon al frutto della passione da “schiattare” in un solo boccone.
E chiudiamo, per davvero, con il cremoso alle nocciole, arancia, caffè e cachi.
Tutto sulle note di BollaCiao.
Convinti che dovete andare ad assaggiare la nuova pasta di mare preparata da Lino Scarallo?
Palazzo Petrucci. Via Posillipo 16/c. Napoli. Tel. +39 081.5757538