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Pizzerie
4 Maggio 2018 Aggiornato il 15 Maggio 2018 alle ore 12:41

Una Pizza per l’Estate 2018. La classifica delle 7 migliori pizze

L'appuntamento con la Pizza per l'Estate è ormai un classico. Un parterre di pizzaioli presenta la propria idea di pizza per la bella stagione che
Una Pizza per l’Estate 2018. La classifica delle 7 migliori pizze

L’appuntamento con la Pizza per l’Estate è ormai un classico. Un parterre di pizzaioli presenta la propria idea di pizza per la bella stagione che diventerà il cavallo di battaglia del menu della pizzeria.

L’idea del confronto è del nostro sponsor Mulino Caputo e l’organizzazione è della Dieffe Comunicazione che questa volta ha scelto il panorama del Ristorante Rosiello a Posillipo, un grande classico della ristorazione a Napoli leggermente messo in ombra dalle condizioni climatiche che non hanno reso giustizia al panorama di cui si gode dal locale.

Quest’anno l’obiettivo si è spostato dal tema gastronomico alla manualità in linea con il riconoscimento Unesco che ha premiato l’arte dei pizzaiuoli napoletani. Una dichiarazione tutta al maschile che Caputo, nonostante sia stato sostenitore della campagna di raccolta firme sin dal primo momento, ha indagato dall’altra parte del cielo. Non pizzaioli, ma pizzaiole, sette, e non soltanto napoletane.

Un allargamento dei confini che è nel DNA del mulino di Napoli.

Sette assaggi, dunque, per la nostra consueta classifica cui segue l’invito di andare a provare le pizze nelle pizzerie delle partecipanti.

1. Marzia Buzzanca (Percorsi di Gusto, L’Aquila)

La pizzaiola abruzzese che si rifà alla scuola nordica era alla sua prima volta con le farine partenopee. La pizza gourmet che ha sfornato ha fatto segnare un ottimo score alla voce impasto frutto di 10 giorni di intenso lavoro e di studio delle farine per arrivare preparata all’appuntamento.

Marzia Buzzanca sfodera un impasto con lievito madre rinfrescato due volte a breve distanza di tempo che ha esaltato la naturale fragranza delle farine scelte per il blend: Ricca, Tipo 1 e Cuor di Cereali. Un mix convincente che ha fatto il paio con il concept di farcitura della sua Baltica con quenelle di salmone su base di mozzarella e rucola con maionese home made e spruzzata di vodka. Una pizza arricchita dal gelato ai limoni di Sorrento e vodka tagliente al punto giusto per rinfrescare il palato e per ricondurre al tema dell’estate.

Voto: 8 1/2

2. Maria Carmela Scola (Anna, Agropoli)

Molto buono l’impasto della pizzaiola che ha seguito le orme del padre, decano della pizza di qualità e gluten free nel Cilento, con un blend tra farina Saccorosso e Blu Pizzeria cui è stato aggiunto una quota leggermente superiore al 20% di Cuor di Cereali.

I campioni della pizzeria Anna di Agropoli, famosa per la lunga militanza nella gluten free, hanno farcito la Raggi di sole con sorpresa con fiordilatte, piennolo giallo e rosso, fiorilli ripieni con ricotta di bufala Dop e le alici di Menaica, oltre le vongole bianche. Una leggera abbondanza di ricotta non ha permesso di raggiungere l’equilibrio ottimale.

Voto: 8 +

3. Sara Palmieri (free lance)

La giovanissima pizzaiola che ha lavorato nel gruppo francese Big Mamma a Parigi  ha stupito con un impasto a base di FioreGlut studiato per chi soffre di celiachia quasi indistinguibile da uno con glutine. Fresca di nome e di fatto la sua pizza focaccia che in uscita dal forno accoglie rucola selvatica, stracciatella, polvere di menta, alice marinata di Cetara, limone di Sorrento, olio Ravece e fiori eduli.

Voto: 8

4. Assunta Pacifico (‘A figlia d”o Marenaro, Napoli)

Dici ‘A figlia d”o Marenaro, Napoli a via Foria e la zuppa di cozze balza subito alla mente, ma la vulcanica Assunta Pacifico ha il suo credo esagerato anche per la pizza tradizionale con impasto 100% Saccorosso.

La sua  O’ sole e napule è un inno marinaro con carpaccio di polpo, gamberetti, mozzarella, peperoncino e pomodorino del piennolo giallo leggermente scomposta nella composizione finale.

Voto: 7 1/2

5. Teresa Iorio (Le Figlie di Iorio, Napoli)

La campionessa del mondo di Pizza Fritta, dopo la presentazione a Sorrento di una tonda al forno, ha presentato una Femmena e Fritta Nerano  con impasto 100% Saccorosso. Una “svolta” tradizionalista per lei che sta facendo furore nella sua pizzeria di via Conte Olivares con la Cracco a Napoli al 50% di Cuor di Cereali.

Un generoso ripieno di provola e limone grattugiato con ricotta e pepe arricchita da un carpaccio di zucchine, menta, limone e scaglie di caciocavallo podolico ha fatto dimenticare qualche incertezza di cottura dovuta alle temperature. Ma il successo in sala è stato strepitoso.

Voto: 7 +

6. Isabella De Cham (Isabella De Cham Pizza fritta, Napoli)

La giovane pizzaiola che si è fatta segnalare al Trofeo Caputo con la sua pizza fritta ha scelto un impasto tradizionale 100% Saccorosso.

La scelta di presentare la Mosaico con bottarga di muggine, zeste d’arancia, ricotta di fuscella e pepe rosa. in formato mignon non ha reso giustizia alla sua notorietà.

Voto: 6 1/2

7. Giorgia Caporuscio (Kesté Pizza & Vino, New York City)

Un impasto 100% Tipo 1 per un’altra giovanissima figlia d’arte. Giorgia Caporuscio sceglie una tipologia di pizza leggermente croccante ma è stata tradita dalla cottura che non è apparsa ottimale. Bella e ottima la farcitura de L’America con ricotta di bufala campana, pomodoro “Cimelio” marinato con spezie e sapori tipici (dal timo al finocchietto, dal rosmarino al prezzemolo alla salvia), fiori di zucca, olio extra vergine Pizzolium di Olitalia e una spolverata leggera di Caciocavallo Silano.

Voto: 6 1/2

Buoni gli abbinamenti con i vini proposti e in evidenza la nuova birra Granum di Serro Croce con ingredienti autarchici.

Chiusura affidata al nuovo dolce estivo di Sal De Riso Sole del Sud: fondo di pasta sablè cotta, marmellata d’arancia, crema passion fruit, pan di Spagna inzuppato gran Marnier, glassa colore arancia chiara. Decorare con frutta fresca e foglia d’oro

 

Vincenzo Pagano
Fulminato sulla strada dei ristoranti, delle pizze, dei gelati, degli hamburger, apre Scatti di Gusto e da allora non ha mai smesso di curiosare tra cucine, forni e tavole.
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