Roma. Gelati e cornetti al top alla Garbatella anche con il delivery
Tra food contest e amatriciane a domicilio, la clausura è stata interrotta e si può anche andare al ristorante. Il delivery comunque resta, mentre la voglia di uscire sale con il tepore del sole di maggio, così perfettamente indifferente alle misure anticontagio. Cerco un’illusione d’estate nella proposta di box gelato, uno dei nuovi kit proposti da Nero Vaniglia – pasticceria di quartiere, in zona Garbatella. Conosco bene gli ottimi lievitati da ricorrenza di Giorgia Grillo, patron e pasticcera, ma ancora non avevo avuto modo di provare il gelato. Visto che c’ero, mi sono fatta tentare anche dai cornetti – sui lievitati sapevo di andare sul sicuro…
Nel box non c’è solo il gelato…
La presentazione è di primo livello, i box consegnati in modalità ‘contactless’, e composti di tante scatolette e pacchettini confezionati con cura che sembra di aprire i regali di Natale.
Al prezzo di 20 euro arriva una vaschetta da mezzo chilo di gelato, in tre gusti (stracciatella, nocciola e pistacchio), quattro coni in cialda, quattro cialdine rotonde, una scatolina di spumoncini, una di pistacchi pralinati e una di crumble al cioccolato, da usare per guarnire.
La panna montata è abbondante e densa, compatta. “Perchè è montata a mano con le fruste” mi spiega Giorgia Grillo, “non uso il montapanna, lo faccio io“. Differenza abissale con quella piena d’aria che comunemente viene proposta nelle gelaterie (anche di ottimo livello).
Questa la puoi lasciare fuori dal frigo per il tempo di goderti il tuo gelato e giocare con coni, conetti e sfiziosità, senza che si smonti. Ha superato anche la prova freezer: congelata e lasciata ammorbidire fuori dal frigo non ha perso consistenza né mordente. 10 e lode.
Del gelato non posso dire che bene. Non ha visto basi nemmeno da lontano e si sente, niente patine fastidiose sul palato, e nessun effetto roccia anche appena tirato fuori dal freezer. Scioglievole, profumato, intenso. Ricco, questo sì, in particolare i gusti di frutta secca hanno una consistenza piuttosto pastosa, che riconduco allo stile gelatiero dell’autrice. Colpisce la stracciatella, in particolare, con un gusto intenso di latte buono, riconoscibile, goloso, decisamente sopra la media di altri assaggi, non immuni da un fastidioso effetto Viennetta.
Per colazione anche nel cornetto
Il gelato nel cono è buono, ma nella brioche lo è ancora di più. Ordinando il box Colazione, che – tra le altre cose – contiene 4 cornetti appena sfornati (sono arrivati ancora tiepidi) cedo a questa tra le 50 sfumature di gelato del mio immaginario, con sbuffo di panna montata (che dopo due giorni in freezer è ancora perfetta).
Nella scatola, oltre ai cornetti, una sac-à-poche di crema pasticcera per farcire, e un vassoio con 12 bonbon, le versioni mignon di alcune delle torte di Nero Vaniglia: nel mio caso una cheesecake al lampone, il tiramisu, naked cake al cioccolato e una minicake alla nocciola, che ho particolarmente apprezzato.
Conosco bene la mano felice di Giorgia Grillo con i lievitati da ricorrenza, ma si conferma anche nei cornetti, leggerissimi e croccanti, anche dopo un passaggio in freezer: a parte quello che ho farcito con il gelato, gli altri li ho congelati per i giorni successivi, e rigenerati in forno per 5,6 minuti sono tornati come appena fatti.
Idem per la crema pasticcera, fornita in quantità abbondante, che ha sopportato benissimo la sosta in frigo. “Conservata bene si mantiene fino a una settimana senza problemi“, mi dice Giorgia, ma confesso di averla finita a cucchiaiate.
Tutti i box e le proposte delivery di Nero Vaniglia sono disponibili sulla piattaforma dedicata, e consegnate autonomamente, decisione che molti gestori di attività di ristorazione hanno preso, sia per i costi dei vari delivery, che approfittando del lockdown sono aumentati a dismisura, sia per mantenere il controllo sulle modalità di consegna. “In questo modo il prodotto arriva come se fosse appena uscito dal laboratorio“, mi spiega Giorgia Grillo.
La Garbatella delle Storie da un granello di zucchero
Nero Vaniglia è dichiaratamente una ‘pasticceria di quartiere’, oltre a spacciare dolcezze, ha al suo interno pochi tavolini per una sosta, o la colazione. Questo per dire che è anche un punto di aggregazione sociale in una zona di Roma, la Garbatella, in cui gravitano personaggi, storie, varia umanità degna di essere ricordata nelle Storie da un granello di zucchero, haiku in prosa che si trovano in ogni box, flash di esistenze che vanno e vengono tra un caffè e una fetta di torta, pillole di vite uniche e insostituibili, che si sfiorano senza saperlo. “Sono le persone che vedo ogni giorno“, mi spiega Giorgia, persone non clienti, unite l’una all’altra dall’incipit “C’è poi“.
Perché se non ci fosse, non sarebbe lo stesso.