Lola Macaroff, regina della carne argentina al ristorante Don Juan di Milano
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In Italia per amore e cuoca con amore, Lola Macaroff, quarantenne nata a Buenos Aires e cresciuta a Formosa, si divide tra due ruoli di primo piano.
Uno è la responsabilità delle cucine del Don Juan, storico (più che ventenne) e primo ristorante argentino a Milano tutto da assaggiare.
L’altro, l’attività freelance come portabandiera dell’intreccio enogastronomico e sentimentale delle sue due patrie: l’Argentina e l’Italia.
Non solo carne con Lola Macaroff
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Minuta, graziosa, gentile, Lola ha dalla sua una determinazione magnetica, una forza vulcanica.
E pur essendo regina di asados, bife, parrilladas e parrillas, è bravissima a dimostrare che la cucina argentina non è solo carne, animalità e griglie fumanti.
La prima sorpresa è che ama l’olio
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Lola Macaroff ama l’olio e non solo quello del suo paese, che ricade tecnicamente sotto gli oli dell’emisfero sud, con tempi di maturazione, frangitura e assaggio sfasati di sei mesi rispetto ai nostri. Ama anche gli oli italiani. Perché li apprezza, grazie a una sensibilità sensoriale non comune neanche tra i colleghi.
L’esempio l’ho avuto con un extravergine molisano, il Cuvée di Collettivo Castelboom ricco, con evidenza ed equilibrio degli attributi di fruttato, amaro e piccante. E dato che i nomi delle cultivar sono sempre una goduria, diciamoli: gentile di Larino, coratina, nera di Colletorto, olivastro.
Ne approfitto per ribadire che se volete sentire un olio, è meglio in purezza. Basta un piattino, un cucchiaino. Se invece volete iniziare il pasto con un gesto conviviale, godetevelo con il pane.
Le empanadas di Lola Macaroff
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Le altre sorprese sono che della sua terra ama e promuove i sapori della terra stessa, gli ortaggi e le verdure – e quindi ogni sorta di patate, pannocchie, zucche. Cucina vegetariana che incrocia molto spesso nelle sue empanadas, caratterizza primi piatti, accompagna i secondi più sostanziosi.
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Come gli gnocchi di patata americana arancione, fondo di vitello, maggiorana. O il merluzzo in umido con le patate viola, corpose, colorate come gemme.
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Le empanadas. Ne fa di tantissimi tipi. Nel menu ce ne sono almeno 8, tra vegetali e di carne. E per le diverse empanadas Lola inventa una chiusura diversa, fatta a mano, un’impronta che contraddistingue ma non lascia indovinare il ripieno. “Non sono fatte con lo stampino come le empanadas industriali” dice io le lavoro una ad una”.
E vanno addentate caldissime, a costo di scottarsi, come quell’empanada de humita, a base di mais e spezie o la variante queso y jamón qui in foto. Viene da complimentarsi a bocca piena. Del resto, racconta Lola Macaroff, il più bel complimento che mai le abbiano fatto sul lavoro, è stato “Mi ricordano casa” detto da un expat argentino, cliente abituale del Don Juan, mangiando queste empanadas.
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Tutto ritorna ai sapori di una vita. Di un paese. Dei ricordi. “È qui che voglio portare i miei ospiti,… farli innamorare, attraverso un piatto, delle atmosfere del mio Paese. E una volta raggiunto lo scopo, mi sento come se non lo avessi mai lasciato”.
La regina delle carni
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Ovviamente non è una sorpresa che Lola Macaroff sia anche un’ambasciatrice delle carni e del modi di cucinarle o, prima ancora di sceglierle, frollarle e tagliarle. Expertise di cui dà grande prova al Don Juan, dove è approdata all’arrivo in Italia nel 2015, subito reclutata dalla patronne Marlene.
Aprendo il menu attuale del Don Juan, a pranzo e cena le proposte sono in prevalenza per grandi carnivori. Ma non solo.
Prima ancora di trasferirsi, Lola pensava che lavorare in un ristorante fosse un buon modo per ambientarsi e assorbire la lingua del nuovo paese. Perciò prima la formazione, poi il viaggio: da qui la scelta dell’IGA, una delle più importanti scuole di cucina sudamericane e dei corsi di Gastronomia e Alta Cucina e successivamente, Cucina e Salute.
Il premio al Cous Cous Fest 2021
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Oltre al Don Juan, Lola Macaroff ha altre esperienze importanti come Cuochi d’Italia – il Campionato del Mondo, il famoso talent condotto da Bruno Barbieri. E il Cous Cous Fest 2021, dove, come rappresentante dell’Argentina ha conquistato il premio della giuria tecnica per la ricetta più originale, Jardin de mi terra. Un couscous con animelle.
Lola Macaroff e le cene che combinano Italia e Argentina
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Non c’è solo il menu à la carte. Non c’è solo la tradizione. Accanto a questa, c’è la spinta a variare e sperimentare e scambiare.
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E accanto all’Argentina, l’Italia, con l’idea di una serie di cene itineranti intitolate Lola ItaloArgentina. La prima cena con Lola Macaroff è annunciata proprio al Don Juan per il 9 maggio. Vini italiani saranno abbinati dalle entradas al bife de Chorizo e piatti di verdura da scoprire e dolci. Senza dimenticare il più argentino – il Dulce de Leche. Stay tuned!