Pasta in bianco a 26 €: Milano ti spenna con acqua e parmigiano
Mangiare la pasta in bianco a Milano e pagarla 26 €. Cari lettori, avrei voluto raccontarvi la mia esperienza culinaria più surreale di sempre.
Vi avrei detto di come il ristorante dell’hotel Portrait, nel cuore del Quadrilatero della Moda, sta attirando i milanesi curiosi di assaggiare il piatto più chiacchierato del momento come riporta (anche) Il Messaggero: la pasta in bianco, appunto.
Sì, avete letto bene. La pasta in bianco. Quella che mangiavamo da bambini quando eravamo malati o quando non c’era altro in casa. Quella che di solito si fa con due ingredienti: burro e parmigiano.
Milano è la metafora della pasta in bianco a 26 € (cit.)
E sapete quanto costa? 26 euro. Non sto scherzando. 26 euro per una porzione di fusilloni cotti nel brodo di Parmigiano. Un piatto, quello proposto dal ristorante di Milano, che lo chef Alberto Quadrio definisce sul menu “la sua idea di pasta in bianco”.
E io mi chiedo: ma quale idea? Quella di spennare i clienti con una ricetta banale e inflazionata? Quella di far passare per gourmet una pietanza da mensa scolastica? Quella di sfruttare il fascino del ristorante e il prestigio dell’hotel per giustificare un prezzo esorbitante?
Vi avrei informato di come è andata la mia cena al ristorante 10_11 dell’hotel Portrait.
- Della prenotazione online.
- Dell’accoglienza sorridente di una hostess impeccabile.
- Dell’ambiente elegante e raffinato.
- Di cosa ho ordinato seguendo i consigli dello chef.
- Di com’erano ben presentati e curati nei dettagli i piatti.
- Di quanto avrei pagato per due persone nel locale di Milano, un sicuro spreco di denaro visto che una pasta in bianco costa 26 €.
Ingredienti e tecnica
Avrei ironizzato su come lo chef Alberto Quadrio prepara la più famosa pasta in bianco di Milano, spiegando quali sono gli ingredienti, ovvero dei fusilloni di grano duro del pastificio Pietro Massi e del Parmigiano Reggiano 36 mesi.
Poi sulla tecnica, ovvero la cottura della pasta nel brodo ottenuto dalle croste del formaggio. Filtrato e fatto decantare in modo da separare la parte solida da quella liquida, per poi cuocere la pasta nell’acqua ottenuta, mantecarla con la parte grassa.
Ci saremmo fatti quattro risate sul motivo della scelta, ovvero l’esaltazione della semplicità e della qualità dei prodotti italiani, la filosofia culinaria dello chef (equilibrio tra tradizione e innovazione, sai che novità), le sue fonti di ispirazione, cioè i grandi maestri della cucina italiana e internazionale (potevano mancare?).
Alla fine avrei confessato cosa ne penso della pasta in bianco che nel ristorante Ten Eleven di Milano costa 26 €.
- Vi avrei detto se mi è piaciuta o no (no).
- Se l’ho trovata originale o banale (banale).
- Se l’ho trovata equilibrata o sbilanciata (sbilanciata).
- Se l’ho trovata adeguata o esagerata (esagerata).
- Se l’ho trovata sensata o strampalata (strampalata come a volte è Milano).
Argomentando le mie opinioni con dei fatti e dei dati, facendovi notare le incongruenze e le contraddizioni della ricetta e dello chef, mostrandovi con foto e scontrino le prove della mia insoddisfazione e del mio disappunto.
Milano, te lo meriti
Però… eh sì, c’è il solito però.
Prima di fare tutto ciò, sono passato un momento su Twitter. Dove il commento di un utente mi ha fulminato. Letteralmente.
Sopra l’immagine che racchiude titolo e sottotitolo del post pubblicato dal sito de “La Cucina Italiana” per parlare de “La pasta in bianco che sta facendo impazzire Milano”, con “ingrediente segreto Milano”, si può ancora leggere:
“Ci stanno togliendo la possibilità di fare parodie”.
È vero. Pensateci. Niente di ciò che avrei potuto congetturare e scrivere avrebbe superato la realtà. Sapete cosa vi dico: Milano, la pasta in bianco a 26 euro te la meriti tutta.