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Un terzo della produzione alimentare mondiale finisce in pattumiera. Vale la pena ricordarlo oggi (e non solo oggi), 5 giugno, Giornata Mondiale dell’Ambiente. Snocciolare le cifre dello spreco, proprio mentre l’Occidente è ancora stretto tra le maglie della crisi economica, è il punto da cui partire per provare a fare meglio. Cominciamo con le cattive notizie.
\nE adesso la buona notizia: sprecare meno si può. Ce lo ricorda Think.Eat.Save, la campagna lanciata da UNEP, il Programma della Nazioni Unite per l’Ambiente e FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, per la riduzione degli sprechi alimentari, quest’anno tema della Giornata Mondiale dell’Ambiente.
\n“Pensa prima di mangiare e contribuisci a salvare la natura” è il claim della campagna e a fare gli onori di casa per la 41ma edizione è la Mongolia, una delle nazioni a più rapida crescita nel mondo impegnata in una transizione verso un’economia verde. Scelta perché, come si legge nel sito della campagna, “la vita nomade di una gran parte del suo popolo fornisce da sempre risposte allo spreco di cibo che caratterizza il nostro tempo”. Come i “borts“, strisce di carne bovina concentrata della grandezza del pugno di una mano ma dotate del valore proteico di un’intera mucca. Prodotto che veniva grattugiato nell’acqua calda per farne ministre iperproteiche.
\nLa buona notizia, dicevamo: possiamo fare molto per contenere i rifiuti alimentari e l’impatto ambientale legato alla loro produzione. A casa, al ristorante, al supermercato, ecco il decalogo di Think.Eat.Save:
\nUn decalogo che non esaurisce certo la lista delle raccomandazioni anti-spreco (ma potrebbe aiutarci a posticipare il consumo di insetti e meduse). Qualche consiglio da aggiungere?
\n(L’immagine e la ricetta dello sformato sono di Donatella Papi)
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Un terzo della produzione alimentare mondiale finisce in pattumiera. Vale la pena ricordarlo oggi (e non solo oggi), 5 giugno, Giornata Mondiale dell’Ambiente. Snocciolare le cifre dello spreco, proprio mentre l’Occidente è ancora stretto tra le maglie della crisi economica, è il punto da cui partire per provare a fare meglio. Cominciamo con le cattive notizie.
E adesso la buona notizia: sprecare meno si può. Ce lo ricorda Think.Eat.Save, la campagna lanciata da UNEP, il Programma della Nazioni Unite per l’Ambiente e FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, per la riduzione degli sprechi alimentari, quest’anno tema della Giornata Mondiale dell’Ambiente.
“Pensa prima di mangiare e contribuisci a salvare la natura” è il claim della campagna e a fare gli onori di casa per la 41ma edizione è la Mongolia, una delle nazioni a più rapida crescita nel mondo impegnata in una transizione verso un’economia verde. Scelta perché, come si legge nel sito della campagna, “la vita nomade di una gran parte del suo popolo fornisce da sempre risposte allo spreco di cibo che caratterizza il nostro tempo”. Come i “borts“, strisce di carne bovina concentrata della grandezza del pugno di una mano ma dotate del valore proteico di un’intera mucca. Prodotto che veniva grattugiato nell’acqua calda per farne ministre iperproteiche.
La buona notizia, dicevamo: possiamo fare molto per contenere i rifiuti alimentari e l’impatto ambientale legato alla loro produzione. A casa, al ristorante, al supermercato, ecco il decalogo di Think.Eat.Save:
Un decalogo che non esaurisce certo la lista delle raccomandazioni anti-spreco (ma potrebbe aiutarci a posticipare il consumo di insetti e meduse). Qualche consiglio da aggiungere?
(L’immagine e la ricetta dello sformato sono di Donatella Papi)