\nHi guys in support of the victims of the earthquake in Italy me and my 700 chefs at… https://t.co/hX0BaX4ma2
\n— Jamie Oliver (@jamieoliver) 25 agosto 2016
Ma Jamie Oliver, se ci si pensa, fa molto di più: lancia (o contribuisce a diffondere) l’hashtag #EatForItaly, facendo arrivare il messaggio a milioni di persone che lo seguono sui suoi canali social, oltre 5 milioni solo su Twitter. E aggiungendo il link della Croce Rossa inglese, sul cui sito è stata aperta una sezione dedicata alla tragedia.
\nQuesto è quanto scrive:
\nCiao ragazzi, per sostenere le vittime del terremoto in Italia, io e i 700 chef del Jamie’s Italian stiamo proponendo un piatto specifico della zona, la pasta all’amatriciana, che sarà tra le portate di stasera e per il resto del mese. Una donazione di 2 pound per piatto andrà direttamente alla Croce Rossa Internazionale e credo che possiamo facilmente fare migliaia e migliaia di sterline per aiutare. Sono molti i ristoranti coinvolti e questo potrebbe realmente fare la differenza: i soldi andranno a sostenere i vigili del fuoco che stanno scavando, a realizzare le tendopoli per chi è rimasto senza casa, per cibo e vestiti, per l’assistenza medica ai feriti, anziani, bambini e donne in gravidanza. Si parla di mesi e mesi di tempo, ci vorrà molto per permettere alle persone di tornare alla normalità. Ma allo stesso tempo ogni aiuto conterà. Grande affetto da me e dalle mie squadre ai nostri amici italiani, a cui vogliamo bene.
\n\n\n\n\n\n\nUna foto pubblicata da Marta (@martamanhattan) in data: 24 Ago 2016 alle ore 13:41 PDT
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\n\n\n\n\n\nUna foto pubblicata da Maialino Restaurant (@maialino_nyc) in data: 24 Ago 2016 alle ore 13:27 PDT
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L’appello è stato accolto anche fuori dall’Europa. In America molti ristoranti italiani, tra cui Marta, Maialino (questo si ispira alla cucina romana) e Ribalta di Rosario Procino con il pizzaiolo Pasquale Cozzolino, tutti a New York. Loro devolveranno alla causa l’intero ricavato.
\nGià vi abbiamo parlato dei ristoranti italiani e romani e delle loro iniziative solidali per i luoghi del terremoto. Tuttavia una ripassatina non fa mai male, specialmente in questi casi.
\n\nDa Pasqualino Rossi, una delle giovani star del mondo della pizza, è stata lanciata l’idea di una tonda all’amatriciana. Seguito poi da diversi pizzaioli.
\n\nAnche da Hande Kutlar Leimer aka Vinoroma era arrivata l’idea che propone di coinvolgere gli chef per preparare una amatriciana che possa contribuire a una raccolta fondi.
\n\nAnche Riccardo Di Giacinto, da Madre, ha messo in menu la nuova pizza, mentre da BoMa alla Marcigliana l’amatriciana era già in menu, così come all’Osteria Fernanda, tra i primi a rispondere all’appello portato avanti da Paolo Campagna e dal comitato di Trastevere, che si è attivato per diffondere il verbo tra i ristoranti del rione…che di amatriciane ne preparano un gran tante ogni giorno. Andrea Fusco ha optato per un piatto che contiene tutti gli ingredienti dell’amatriciana.
\n\nAltri ristoranti romani che hanno aderito sono La Maisonette Ristrot, Bacco, Checco Il Carrettiere, Meo Patacca, Taverna dei Mercanti, I Vascellari, Trattoria da Teo, Da Vittorio, Taberna de’ Ggracchi, Tre Scalini. In tutta Italia le adesioni sarebbero addirittura sopra al migliaio, inclusa quella di Carlo Cracco da Carlo e Camilla in Segheria. Per gli appassionati di social-eating, Gnammo ha lanciato l’iniziativa #AMA-TRICIANA per raccogliere fondi per i territori colpiti dal sisma: partecipando a settembre, la Fee sarà ridotta al 3% e tutto il resto sarà interamente versato alla Croce rossa Italiana.
\n\n\n#UnFuturoperAmatrice Carlo Petrini avvia campagna di solidarietà per sostenere le popolazioni colpite dal terremoto https://t.co/JBwByUiEN9
\n— Slow Food Italia (@slow_food_italy) 25 agosto 2016
L’appello che noi di Scatti di Gusto rivolgiamo ai nostri lettori è di aiutare come possono. E dopo aver inviato un sms al 45500 (2 euro alla Protezione Civile), donato il sangue o aver portato beni sanitari, alimentari e vestiario e coperte (nuovi e con etichetta) ai punti di racconta (la Protezione Civile e la Croce Rossa invitano a donare solo in quelli ufficiali, per Roma basta andare sulle pagine social del Comune), di concedersi un’amatriciana. Come consiglia anche da Slow Food Italia il presidente Carlo Petrini:
\nCon Un futuro per Amatrice (#unfuturoperamatrice) chiediamo ai ristoratori di tutto il mondo di inserire in carta il piatto simbolo della città colpita e di tenerlo per almeno un anno. E ai clienti chiediamo di sceglierlo. Per ogni amatriciana consumata verranno devoluti due euro, uno donato dal ristoratore, uno dal cliente. I fondi raccolti saranno direttamente versati al Comune di Amatrice.
\n\nE infine, c’è la pizza che aiuta attraverso la Croce Rossa.
\n\nPotete anche cercare il ristorante o la pizzeria più vicina a voi sulla mappa.
\nScegliete la formula che più vi piace, anche senza cibo. Ma donate.
\n","description":"Anche Jamie Oliver, lo chef più pagato al mondo secondo il The Richest, risponde all'appello d'aiuto dei Comuni italiani maggiormente colpiti dal sisma:"}]}Terremoto Amatrice. Jamie Oliver e tutte le possibilità che avete di aiutare con un piatto di amatriciana
Anche Jamie Oliver, lo chef più pagato al mondo secondo il The Richest, risponde all’appello d’aiuto dei Comuni italiani maggiormente colpiti dal sisma: Amatrice, Accumoli e Pescara del Tronto. E da chef si aggrega all’iniziativa dei ristoratori italiani, romani in particolare: per ogni amatriciana consumata – ad Amatrice da domani si sarebbe tenuta la 50esima edizione della sagra dedicata al famoso primo piatto – parte del ricavato viene devoluto, tramite bonifico bancario alla Croce Rossa Italiana, per le persone rimaste senza casa.
Hi guys in support of the victims of the earthquake in Italy me and my 700 chefs at… https://t.co/hX0BaX4ma2
— Jamie Oliver (@jamieoliver) 25 agosto 2016
Ma Jamie Oliver, se ci si pensa, fa molto di più: lancia (o contribuisce a diffondere) l’hashtag #EatForItaly, facendo arrivare il messaggio a milioni di persone che lo seguono sui suoi canali social, oltre 5 milioni solo su Twitter. E aggiungendo il link della Croce Rossa inglese, sul cui sito è stata aperta una sezione dedicata alla tragedia.
Questo è quanto scrive:
Ciao ragazzi, per sostenere le vittime del terremoto in Italia, io e i 700 chef del Jamie’s Italian stiamo proponendo un piatto specifico della zona, la pasta all’amatriciana, che sarà tra le portate di stasera e per il resto del mese. Una donazione di 2 pound per piatto andrà direttamente alla Croce Rossa Internazionale e credo che possiamo facilmente fare migliaia e migliaia di sterline per aiutare. Sono molti i ristoranti coinvolti e questo potrebbe realmente fare la differenza: i soldi andranno a sostenere i vigili del fuoco che stanno scavando, a realizzare le tendopoli per chi è rimasto senza casa, per cibo e vestiti, per l’assistenza medica ai feriti, anziani, bambini e donne in gravidanza. Si parla di mesi e mesi di tempo, ci vorrà molto per permettere alle persone di tornare alla normalità. Ma allo stesso tempo ogni aiuto conterà. Grande affetto da me e dalle mie squadre ai nostri amici italiani, a cui vogliamo bene.
Una foto pubblicata da Maialino Restaurant (@maialino_nyc) in data: 24 Ago 2016 alle ore 13:27 PDT
L’appello è stato accolto anche fuori dall’Europa. In America molti ristoranti italiani, tra cui Marta, Maialino (questo si ispira alla cucina romana) e Ribalta di Rosario Procino con il pizzaiolo Pasquale Cozzolino, tutti a New York. Loro devolveranno alla causa l’intero ricavato.
Già vi abbiamo parlato dei ristoranti italiani e romani e delle loro iniziative solidali per i luoghi del terremoto. Tuttavia una ripassatina non fa mai male, specialmente in questi casi.
Da Pasqualino Rossi, una delle giovani star del mondo della pizza, è stata lanciata l’idea di una tonda all’amatriciana. Seguito poi da diversi pizzaioli.
Anche da Hande Kutlar Leimer aka Vinoroma era arrivata l’idea che propone di coinvolgere gli chef per preparare una amatriciana che possa contribuire a una raccolta fondi.
Anche Riccardo Di Giacinto, da Madre, ha messo in menu la nuova pizza, mentre da BoMa alla Marcigliana l’amatriciana era già in menu, così come all’Osteria Fernanda, tra i primi a rispondere all’appello portato avanti da Paolo Campagna e dal comitato di Trastevere, che si è attivato per diffondere il verbo tra i ristoranti del rione…che di amatriciane ne preparano un gran tante ogni giorno. Andrea Fusco ha optato per un piatto che contiene tutti gli ingredienti dell’amatriciana.
Altri ristoranti romani che hanno aderito sono La Maisonette Ristrot, Bacco, Checco Il Carrettiere, Meo Patacca, Taverna dei Mercanti, I Vascellari, Trattoria da Teo, Da Vittorio, Taberna de’ Ggracchi, Tre Scalini. In tutta Italia le adesioni sarebbero addirittura sopra al migliaio, inclusa quella di Carlo Cracco da Carlo e Camilla in Segheria. Per gli appassionati di social-eating, Gnammo ha lanciato l’iniziativa #AMA-TRICIANA per raccogliere fondi per i territori colpiti dal sisma: partecipando a settembre, la Fee sarà ridotta al 3% e tutto il resto sarà interamente versato alla Croce rossa Italiana.
#UnFuturoperAmatrice Carlo Petrini avvia campagna di solidarietà per sostenere le popolazioni colpite dal terremoto https://t.co/JBwByUiEN9
— Slow Food Italia (@slow_food_italy) 25 agosto 2016
L’appello che noi di Scatti di Gusto rivolgiamo ai nostri lettori è di aiutare come possono. E dopo aver inviato un sms al 45500 (2 euro alla Protezione Civile), donato il sangue o aver portato beni sanitari, alimentari e vestiario e coperte (nuovi e con etichetta) ai punti di racconta (la Protezione Civile e la Croce Rossa invitano a donare solo in quelli ufficiali, per Roma basta andare sulle pagine social del Comune), di concedersi un’amatriciana. Come consiglia anche da Slow Food Italia il presidente Carlo Petrini:
Con Un futuro per Amatrice (#unfuturoperamatrice) chiediamo ai ristoratori di tutto il mondo di inserire in carta il piatto simbolo della città colpita e di tenerlo per almeno un anno. E ai clienti chiediamo di sceglierlo. Per ogni amatriciana consumata verranno devoluti due euro, uno donato dal ristoratore, uno dal cliente. I fondi raccolti saranno direttamente versati al Comune di Amatrice.
E infine, c’è la pizza che aiuta attraverso la Croce Rossa.
Potete anche cercare il ristorante o la pizzeria più vicina a voi sulla mappa.
Scegliete la formula che più vi piace, anche senza cibo. Ma donate.