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Cibo
27 Giugno 2020 Aggiornato il 27 Giugno 2020 alle ore 12:04

Bancarella: elogio dello street food napoletano con Top 5 dei pezzi migliori

Pizza a portafoglio, frittatina di pasta, montanare fritte, fiori di zucca, arancini: i migliori street food della bancarella meridionale
Bancarella: elogio dello street food napoletano con Top 5 dei pezzi migliori

Questo è un elogio incondizionato della “bancarella“, emblema dello street food e dell’aperitivo napoletano.

Dicesi “bancarella” la vetrina rimpinzata di pizze(tte) e fritti variamente articolati che ti soccorrono in diversi momenti della giornata.

Nell’intervallo delle 11 – 11.30, quando la colazione è uno sbiadito ricordo, il caffè ti renderebbe nervoso e il pranzo è ancora lontano.

La bancarella è intermezzo, pranzo e aperitvo

La bancarella è una credibile alternativa al pranzo a base di precotti che consumi frettolosamente al tavolino di un bar qualunque. Una pizza a portafoglio, seguita casomai da un fritto, è la giusta “supponta” (sostegno) per il giro di boa della giornata.

Alle 18 o più tardi –a seconda della stagione– è l’aperitivo perfetto per farti ingannare l’attesa della cena.

D’estate, in una località di mare, la ”bancarella2 diventa indispensabile per avventurarsi su spiagge, barche e gozzi e avere qualcosa da spiluccare nel corso della giornata.

Il pomeriggio tardi, come detto, sostituisce l’aperitivo o rende plausibile il cocktail di transizione della cena.

Quindi, attenzione alla guida che segue, protagoniste le meraviglie della “bancarella”, in questo caso la bancarella del Borgo sul porto di Acciaroli, in Cilento, che è anche pizzeria con servizio al tavolo, ma non ha mai dismesso la pratica dello street food.

5. Arancino, ‘a pall’ ‘e ris’ della bancarella

arancino napoletano

Potremmo sprecare fiumi di byte per risalire all’origine e individuare il corretto utilizzo di arancino (su questo in Campania siamo sicuri, è maschile) o supplì.

La “palla di riso” street food è di forma sferica e può essere in due varianti, rossa con i pezzetti di carne o bianca. Qui non si parla di telefono, pur essendo presenti i latticini nella farcitura, ed è assodata la primogenitura siciliana che la cucina al tempo dei Borbone ha importato.

Il foglio di carta paglia sarà la vostra salvezza perché la legge di Murphy del chicco di riso che assassina la polo bianca è una realtà. Come quella che dovete diffidare dal riso moscio.

5. Fiore di Zucca, lo street food elegante

Street food: fiori di zucca fritta

L’etereo fiore di zucca è lo sfizio passeggero che non desta preoccupazione di appesantimento per la sua natura vegetale.

Peccato che anche la versione bancarella street food preveda una poderosa imbottitura di ricotta (qui di bufala Barlotti) e una generosa panatura per la frittura.

Un boccone che se ben realizzato è semplicemente esplosivo. Al livello superiore, cioè servizio al tavolo, troverete anche l’accenno di alici.

4. Crocchè di patate, i salatini della bancarella

street food: crocchè da asporto

L’equivalente dei salatini alla bancarella sono i crocchè di patate. Piatto semplice ma difficile da trovare di ottima fattura.

Le patate devono essere quelle giuste e la teoria che si agita tra la pasta gialla e quella bianca, le “nordiche” abruzzesi troveranno supporter dell’una o dell’altra fazione ma state certi che quelle di Avezzano hanno una marcia in più.

Bandita la fecola, ovviamente, e la panatura deve essere sottile e asciutta.

3. Montanara fritta, lo street food tipico

montanara fritta

Sul podio della classifica aperitivo street food arrivano i pezzi più “pesanti”. Medaglia di bronzo alla montanara fritta con aggiunta di salsa di pomodoro e latticini.

Una classica frittura la cui perfezione si raggiunge con la combinazione tra grandezza della montanara e leggerezza dell’impasto.

Una montanara giusta è asciutta, alveolata e in grado di resistere nella vetrina senza seccarsi o ammosciarsi.

2. Frittatina di pasta, l’antipasto a tutto tondo

bancarella di street food

La frittatina di pasta da passeggio è un’arte difficile da realizzare. Non deve sfaldarsi al morso, ma rimanere compatta.

Non deve eccedere nella quantità di besciamella e la pasta, bucatini, deve rimanere soda e non spappolarsi. Le scuole di pensiero sul vestito si dividono tra i pastellatori e gli impanatori.

Da preferire la versione leggermente – verrebbe da dire, sapientemente – impanata che restituisce un morso croccante con un cuore morbido all’interno. Se ben fatta, la frittatina di pasta da bancarella è come un lecca lecca.

1. Pizza a portafoglio, regina dello street food

pizza a porafoglio regina della bancarella di street food

La regina incontrastata della bancarella è lei: la pizza margherita a portafoglio. Perché si chiama così, ormai lo sanno anche i muri. La pizza a portafoglio si piega a quattro “a librett” senza rompersi e contiene la farcitura come in un fazzoletto.

Appena sfornata è croce per i poco habitué e delizia per gli appassionati. La temperatura da ustione di pomodoro e fiordilatte filante impongono l’unico sistema di consumo: mangiarla a gambe divaricate e protesi in avanti per evitare colature improvvide della lava. Una vera goduria.

La velocità di acquisto è il vero “banco di prova” per le bancarelle più forti che le fanno uscire a getto continuo seguendo il flusso dei clienti. Le migliori sono quelle che perdendo calore non si alterano diventando gommose. E per molti una pizza a portafoglio tiepida è una doppia goduria.

Vincenzo Pagano
Fulminato sulla strada dei ristoranti, delle pizze, dei gelati, degli hamburger, apre Scatti di Gusto e da allora non ha mai smesso di curiosare tra cucine, forni e tavole.
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