Milano. Ancora Spice Bistrot&Bar perché teniate d’occhio Misha Sukyas
Un successo a Milano, altrimenti non saremmo qui a scriverne per la seconda volta in due giorni.
Misha Sukyas con il suo Spice Bistro&Bar ha fatto centro anche su chi, come me, partiva un po’ scettica.
Non c’è inaugurazione a inviti che tenga quando si è in forma. Un mesetto di rodaggio, senza troppo clamore, e poi si è in grado di riempire il locale come un uovo senza perdere un colpo.
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Un menù in continua evoluzione, “day by day”: ciò che hai degustato ieri non avrà un rewind. Una idea dinamica con le proposte che ci accolgono senza una vera e propria voce nel menù, un rapporto col cliente sinergico con Sukyas che interagisce come un vecchio oste in sala con i commensali.
Conforta ricevere questo genere di servizio, in opposizione al “se lo chef è figo, si fa desiderare”.
Anche i cocktail hanno una connotazione flessibile, creati e scelti per abbinarli al singolo piatto. Esatto, c’è una lista fatta a proposito, quindi pre e after dinner.
E, ancora sapori, le portate di Misha stupiscono: Muddy waters, un piatto che si ispira alla “palude”, acqua e terra, e l’intreccio diventa una prelibatezza: merluzzo cotto in un fornelletto con cenere di eucalipto, sale vulcanico, farina di manitoba e coriandolo.
Quello che oltre tutto contribuisce a fare la differenza è anche l’impiego del Rotavac, un distillatore progettato per separare i solventi nei laboratori di chimica e qui utilizzato per cucinare in assenza d’aria e in condizioni di vuoto continuo. Oppure l’uso del trapano per la creazione di molle di zucchero e per pelare le mele, aerografi per la distribuzione delle salse e della caffettiera per servire la salsa che accompagna lo strudel di maiale.
Per dare conto della serata, ecco il riassunto.
Piacevole la tartare di cavallo, con i suoi sfilacci e la barbabietola affumicata.
Rimanendo in tema tartare, non si risparmiano i complimenti a quella di asina con salsa al prezzemolo.
Risotto all’agnello di ieri con le sue spezie delicatamente pungenti: ne ho chiesto un’altra porzione, e vi assicuro che non ero l’unica.
Paccheri con nduja e burrata: la contaminazione delle tradizioni gastronomiche del sud ha sempre il suo effetto attraente in un piatto, un ottimo grado di bontà, si ma piccante.
Sorrido davanti al dessert, paccheri dolci fritti alfa & omega, la prima e l’ultima lettera dell’alfabeto greco, nella filosofia simboleggia la nascita e la fine, direi che chiudiamo l’esperienza Sukyas soddisfatti.
In mezzo a tanta creatività, i prezzi si rivolgono a tutte le tasche.
I costi sono sostenuti e differenziati tra sera (le tartare alla carte costerebbero dai 12/13 €, come i paccheri e i primi), mentre a mezzodì i costi variano dai 5 degli antipasti, ai 7,50 dei primi, gli 8 euro per i secondi, dolci 4 euro.
Anche la carta dei vini rispecchia l’attenzione per la ricerca e offre una selezione di vini al calice (Tenute Vallarino, Terre Silvane, La Distesa ) sempre con l’intento di soddisfare chi ha voglia di provare un grande vino senza l’impegno del costo dell’intera bottiglia spendendo 7/8 €.
I cocktail, invece, costano tutti 9 €.
Siete già sull’uscio di casa per guadagnarvi la migliore postazione da dove tenere d’occhio Misha Sukyas?
Spice Bistrò & Bar. Via De Amicis, 4. Milano. Tel. +39 025810 2106
[Isabella Scuderi]
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