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3 Febbraio 2018 Aggiornato il 3 Febbraio 2018 alle ore 12:58

Bologna. I Portici puntano alle due stelle Michelin con Nino Di Costanzo

La notizia era nell'aria. Agostino Iacobucci, chef che aveva conquistato la stella Michelin alla Cantinella di Napoli ed era arrivato a Bologna
Bologna. I Portici puntano alle due stelle Michelin con Nino Di Costanzo

La notizia era nell’aria. Agostino Iacobucci, chef che aveva conquistato la stella Michelin alla Cantinella di Napoli ed era arrivato a Bologna agguantando di nuovo la stella a I Portici, lascia il ristorante stellato reso famoso anche per il suo format di tortellini e pasta fresca da passeggio.

La notizia non è ancora ufficiale, ma Il Resto del Carlino nell’edizione odierna conferma l’indiscrezione.

E anzi fa di più perché svela il nome dello chef chiamato a sostituire Iacobucci.

A I Portici arriva Nino Di Costanzo, talentuoso chef dell’isola di Ischia che dopo le due stelle conquistate al Mosaico dell’hotel Manzi si è ripetuto con il suo gioiellino di famiglia, il Danì Maison entrato prepotentemente in guida con le due stelle riconquistate dallo chef anche dopo un’interruzione più lunga dell’anno della guida cartacea.

Riccardo Bacchi Reggiani dunque ha ingaggiato uno degli chef di punta della ristorazione italiana che ha tutte le carte in regola per ottenere il riconoscimento delle due stelle a Bologna. Un upgrade che sulla carta tutti giocherebbero.

Ma è evidente che Nino Di Costanzo è il pilota naturale per raggiungere il massimo riconoscimento, cioè le tre stelle. E anche se quest’anno la voce di una sua possibile promozione nell’empireo era circolata, la realtà rende necessario avere una macchina ben equipaggiata e in grado di volare con il club dei migliori che quest’anno si è arricchito della presenza di Norbert Niederkofler del St. Hubertus a San Cassiano.

A Bologna, infatti, non sarebbe arrivato soltanto lo chef ma anche il suo secondo, cioè Emanuele Petrosino, 31 anni, allievo di Ducasse e di Crippa, tristellati al di qua e al di là delle Alpi.

È anche vero che il Resto del Carlino specifica subito che l’executive chef sarà proprio Emanuele Petrosino, e quindi il modello di riferimento appare più quello di Enrico Bartolini che oltre le due stelle al Mudec, suo head quarter, ha conquistato una stella Michelin in altri tre ristoranti con suoi uomini.

L’avvio della nuova cucina probabilmente faròà comprendere meglio la strada seguita da Di Costanzo e Bacchi Reggiani. C’è da considerare infatti che il Danì Maison ha una vocazione stagionale e ampi spazi potrebbero essere ritagliati da Nino Di Costanzo in un’avventura che potrebbe realisticamente portargli una formula 2+2. Stelle ovviamente.

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