Campionato della Pizza: Marco D’Elia, Gli Esposito, va in finale
Il secondo finalista della sfida dei Quarti di Finale del Campionato della Pizza in Campania è Marco D’Elia.
Il pizzaiolo di Salerno, in forze alla pizzeria Gli Esposito, batte Ciro Oliva della pizzeria Concettina ai Tre Santi a Napoli.
Salerno, quindi riesce a piazzare nella finale a 4 una pizzeria dopo un percorso che l’aveva vista perderne ben 7. Napoli per la seconda volta perde invece una pizzeria e mantiene una sola possibilità di entrare in finale. Dopo la vittoria di Carlo Sammarco su Vincenzo Capuano e la sfida tutta casertana tra Sasà Martucci e Salvatore Lioniello (che quindi porterà un’altra pizzeria di Caserta in finale) per Napoli resta una sola possibilità. La prossima sfida tra Davide Ruotolo (Napoli) e Francesco Martucci (Caserta) ci dirà se Napoli avrà un rappresentante nella finalissima.
Nulla è scontato in questi Quarti di Finale che si giocano al meglio delle tre pizze assaggiate e valutate da tre giudici. Filetto di pomodoro, Nerano, Würstel e patatine assegnano al massimo 900 punti con il meccanismo che ha guidato l’intero Campionato della Pizza 2024 in Campania.
Ecco come è andata la sfida che vale il posto in finale.
Marco D’Elia della pizzeria Gli Esposito batte Ciro Oliva di Concettina ai Tre Santi e va in finale
Marco D’Elia fa un miracolo. Partito come Wild Card del Girone L lo domina conquistando 748 punti grazie soprattutto a una strepitosa Salsiccia e friarielli. La sua è la quinta migliore prestazione delle qualifiche in termini di punteggio. Negli Ottavi la sfida è con un’altra pizzeria della provincia di Salerno, Officina della Pizza a Sarno. Riesce a imporsi migliorando il punteggio finale a 774 punti con lo sfidante di Sarno che, pur migliorando la prestazione delle qualifiche, si ferma a 748 punti.
Di fronte, in questi Quarti, ha una delle icone della pizza napoletana, Concettina ai Tre Santi. Sulla carta può contare su un vantaggio di 29 punti. Ma come in ogni turno, si riparte da zero con giudizi istantanei. Il Campionato della Pizza cerca la migliore pizza senza condizionamenti di notorietà. O attenzione al servizio e alla bellezza del locale. Due punti forti, in verità, di entrambe le pizzerie.
Marco D’Elia cresce ancora, seppure di poco, e va a 778 punti. E approfitta dell’assenza nella sede storica della Sanità di Ciro Oliva, impegnato con la nuova apertura a Capri. Il team di Ciro Oliva riesce a raccogliere con le tre pizze in gara solo 698 punti, al di sotto dei 745 punti che avevano permesso l’accesso ai Quarti nella sfida con Attilio.
Ecco come Marco D’Elia è riuscito ad accedere alla Finale aggiungendo un altro traguardo nei giorni che lo hanno visto ricevere il premio come Migliore Pizzaiolo di Pizza Contemporanea per la Guida di Repubblica Campania.
1. La pizza Nerano di Marco D’Elia
Le chips di zucchina sono croccantissime, probabilmente fritte e successivamente asciugate al forno. Riescono a conferire vivacità al morso che risulta comunque morbido e piacevole, non tanto per la cremosità della crema di zucchine alla base (ben dosata e non in eccesso) ma dall’ottimo impasto scioglievole. Buono l’apporto del caciocavallo a scaglie aggiunto al tavolo in giusta misura. Cottura magistrale. Nel complesso un equilibrio delicato ma non anonimo (Laura Dal Sacco).
Pizza che presenta un impasto trattato in modo perfetto ed una cottura eccezionale. La zucchina è utilizzata in maniera eccelsa sia in crema (alla base della pizza) sia in forma di chips che sono state prima fritte e poi asciugate successivamente; risultando dunque croccanti e saporite. Sapiente uso del formaggio che da quel tocco di sapidità in più che in questa pizza poteva mancare. Nonostante non sia un grande amante di quest’ortaggio la pizza è risultata gradevole e ben equilibrata (Domenico Castaldo).
Un’ottima interpretazione della pasta alla Nerano che (finalmente) non fa uso dell’abusato provolone del monaco che nulla c’entra con la tradizione recente del piatto. Impasto ottimo e cottura eccellente sono le note di merito a una pizza battezzata Leggera che lo è di nome e di fatto. La farcitura propone le zucchine in doppia consistenza con una crema di buon sapore ma soprattutto con le zucchine asciutte grazie al doppio passaggio in olio e al forno. Zero rilascio di olio e croccantezza assicurata. Una punta di caciocavallo in più, grattugiato al tavolo, avrebbe conferito maggiore forza (Vincenzo Pagano).
2. La pizza Würstel e patatine di Marco D’Elia da Gli Esposito
Classica würstel e patatine guarnita al tavolo con salsa alla senape. Invitante l’odore della senape appena aggiunta che dà un twist molto gradevole. Würstel di Sabatino Cillo di ottima qualità in due versioni: suino alla base e misto suino/bovino in copertura. Patatine stick home made ben fritte, forse in quantità un po’ eccessiva. Nel complesso buona e gradevole nonostante sia una tipologia di pizza abbastanza ‘carica’. Buona cottura e buon impasto come la precedente Nerano (Laura Dal Sacco).
Partiamo subito con un piccolo appunto: la fetta di pizza a me assegnata presentava un buco quasi all’estremità (che può essere anche dovuto al peso degli ingredienti); questo purtroppo è un difetto che va segnalato e che ha compromesso l’aspetto, ma non la golosità. La pizza prevede l’utilizzo di 2 tipi di würstel di Sabatino Cillo (uno 100% suino e uno invece di carne suina e bovina), patatine fritte homemade, fiordilatte e in aggiunta una senape fatta in casa che mi ha davvero estasiato. Gli ingredienti elencati sono tutti pregevoli. Però probabilmente se ci fossero state meno patatine fritte la pizza sarebbe stata più leggera (e quindi la fetta poteva restare integra) e più equilibrata (Domenico Castaldo).
La strada scelta per questa würstel e patatine è l’abbondanza di patatine fritte asciutte e croccanti che riempiono il disco. Ottima la composizione dei würstel con il misto dei prodotti di Cillo suino e misto suino/bovino. Entrambi poggiano su un impasto eccellente con un velo di crunch che si abbina alle patatine. La nota finale della senape aggiunta al tavolo offre la spinta alle fritture che invoglia a continuare nell’assaggio. Una quantità minore di patatine sarebbe stata preferibile (Vincenzo Pagano).
3. La Filetto di pomodoro di Marco D’Elia
La filetto è una pizza che basa tutto sull’equilibrio di ottimi ingredienti basici. Qui gli ingredienti sono tutti ottimi tranne uno. Fiordilatte buonissimo filante e fondente, basilico in forma di pesto ben dosato e profumato, pomodorini freschi e dolcissimi, olio extravergine purtroppo difettato con sentori di ossidazione e fermentazione nonostante ancora entro la data di preferibile consumo. Peccato perché con un extravergine in forma tutta la ricetta sarebbe risultata valorizzata e più performante (Laura Dal Sacco).
Pizza presentata in modo molto raffinato; con le gocce di pesto genovese che fanno da contrasto al rosso dei pomodorini. Impasto e cottura sono sempre perfetti. Al morso la pizza risulta davvero molto buona grazie alle materie prime di qualità che funzionano tra loro in modo sinergico esaltandosi l’una con l’altra (Domenico Castaldo).
Bella e ben fatta la filetto di pomodoro che può contare su un impasto che appare ancora migliorato nella cottura offrendo una spettacolare alveolatura del cornicione. Il fiordilatte fila alla perfezione accompagnando i pomodorini dolci supportati nel gusto dal pesto di basilico. Non performante l’olio extravergine che assaggiato da solo mette in luce un sapore ossidato che per fortuna non sovrasta la farcitura in cottura (Vincenzo Pagano).
1. La pizza Filetto di pomodoro di Concettina ai Tre Santi
Molto bella alla vista e profumata all’olfatto. Il topping è completamente senza sale ma non ne risente, anzi! Il risultato è equilibrato e pieno. Pomodorini saporiti e rispettati da una cottura che li lascia sodi ma appena bruciacchiati in superficie conferendo profondità di sapore. Latticino che non fila benissimo. La freschezza è assicurata dalla presenza del basilico fritto e fresco e da un extravergine di buon livello. Impasto tradizionale leggerissimamente tenace ma il risultato complessivo è di soddisfazione (Laura Dal Sacco).
Pizza che si presenta benissimo con un impasto ben lavorato ed una cottura perfetta. Da Concettina ai Tre Santi i topping sono studiati senza l’aggiunta di sale per far risaltare al meglio i sapori degli ingredienti. E in questo caso ne traggono giovamento i pomodorini, molto dolci, che veramente risplendono su questa pizza. Mi è piaciuto molto l’utilizzo del basilico in doppia consistenza (crudo e fritto). Se il fiordilatte fosse stato più filante sarebbe stata una pizza davvero perfetta (Domenico Castaldo).
Concettina ai Tre Santi lavora con poco sale e il risultato si vede, c’è la giusta sapidità degli ingredienti. In questa pizza il fiordilatte è un po’ resistente e non fila alla perfezione ma i pomodorini sono eccezionali. Tocco creativo, il basilico fritto e al naturale che conferisce una buona spinta vegetale (Vincenzo Pagano).
2. La pizza Nerano di Concettina ai Tre Santi
Ancora un topping senza sale aggiunto ma stavolta il risultato è diverso ed è dato dal contrasto non molto equilibrato fra la dolcezza della crema di zucchine e della fonduta a base panna, e la sapidità spinta del caciocavallo podolico stagionato 24 mesi in scaglie. Gli elementi cremosi sono squilibrati in quantità eccessiva e poca incisività gustativa rendendo tutto troppo pesante. Anche alla vista la costruzione del topping non è molto elegante. All’olfatto, piacevole la nota della fogliolina di menta che, seppur non filologica, rinfresca. Lode speciale per il fiore di zucchina fritto in tempura: asciutto, croccante e vero protagonista! (Laura Dal Sacco).
Anche in questo caso i topping sono scelti senza aggiunta di sale per far rendere al meglio gli ingredienti. La Nerano di Concettina ai Tre Santi vede l’utilizzo di molti ingredienti oltre alle zucchine (presenti in doppia consistenza): fiordilatte, menta, fiori di zucca fritti e provolone stagionato 24 mesi. Rispetto alle classiche Nerano delicate questa è molto più strong anche se a predominare è comunque il sapore della crema di zucchine (che avrei preferito fosse un pò più densa). Il fiore di zucca è fritto alla perfezione; mentre la menta spezza momentaneamente il sapore con una ventata di freschezza (Domenico Castaldo).
La Nerano non è piacevolissima alla vista per la consistenza della crema che si contrappone alle creste di gallo dei fiori di zucca fritti perfettamente. In bocca c’è troppa acqua della crema e i fiori di zucca non riescono a bilanciare con la loro asciuttezza il grondare delle zucchine. Il provolone podolico ha una spinta esagerata con i suoi 24 mesi di stagionatura che in parte anestetizza e fa sorvolare sulla crema di zucchine. Aiutato dalla freschezza della menta, aggiunta non ortodossa, che affoga nella salsa di formaggio (Vincenzo Pagano).
3. La pizza Pub con würstel e patatine di Concettina ai Tre Santi
Non troppo soddisfacente questa wurstel e patatine. Ingredienti da GDO: würstel di pollo tagliati in stringhe e chips tipo sacchetto. Nota positiva, sia al gusto che all’olfatto, per i ciuffetti di rosmarino fresco che ci stanno molto bene. Impasto non ben sviluppato ma cottura molto buona (Laura Dal Sacco).
La pizza pub (nome che mi fa ricordare con nostalgia ai tempi passati) si presenta abbondante di chips e cotta bene. Sia a livello di odore che di sapore il würstel industriale di pollo prevale sugli altri ingredienti. Ho trovato molto arguto l’utilizzo del rosmarino che si sposa alla perfezione su questa pizza (Domenico Castaldo).
La pizza würstel e patatine si chiama Pub ed è un omaggio a un modo di intendere questa pizza in versione tradizionale. Abbondante la quantità di patatine tipo busta, ma il profumo risente della scelta dei würstel di pollo di mediocre qualità che vincono sull’insieme anche al morso. Azzeccato, vista la tipologia di würstel, il rosmarino. Impasto ancora una volta leggermente tenace, mentre la cottura è fatta bene (Vincenzo Pagano).
La Finale a 4 ha già 2 sfidanti
La finale del Campionato della Pizza 2024 in Campania si svolgerà in un unico turno. Quindi non ci sarà una finale per il 1° e 2° posto e la finalina per il 3° e 4° posto. Le 4 pizzerie che superano il turno si sfideranno in una gara che sarà vinta dalla pizzeria e dal pizzaiolo che metterà a segno il migliore punteggio.
I primi due finalisti sono Carlo Sammarco e, appunto, Marco D’Elia.
Restano aperte le due sfide Sasà Martucci (796 punti) vs Salvatore Lioniello (742 punti). E Davide Ruotolo (807 punti) vs Francesco Martucci (805 punti).
Questo articolo vi riassume le fasi del Campionato della Pizza 2024.
Dov’è la pizzeria che va alla Finalissima. Gli Esposito. Via Roma, 238. Salerno. Tel. +390892148942. Facebook. IG.