Caprese alla cena dei potenti da Bruno Vespa
La cena è di quelle importantissime. Ospiti super selezionati al desco del giornalista Bruno Vespa nella sua casa in cima alla Rampa Mignanelli a un tiro di schioppo dal mitico Villino di Maria Angiolillo. Berlusconi, Letta, Casini, Geronzi e Draghi si sono accomodati insieme al cardinale Bertone (vero proprietario di casa come Repubblica sottolinea). La tavola e il salotto di Vespa hanno sostituito quelli di Maria Angiolillo e l’attovagliamento, come dice Dagospia, continua senza scossoni.
La cucina del salotto Angiolillo era di tipo francese come ha ricordato anche Carlo Rossella. Il menù era scritto in francese e si partiva sempre con un paté come antipasto. Primo piatto con i tagliolini al forno o la pasta gratinata, il roast-beef di secondo, la torta al formaggio e infine un gelato e una crème brulle con biscotti. Terminata la cena, gli ospiti si distribuivano nei tre salotti con i signori impegnati a fumare il sigaro.
A casa Vespa cosa hanno servito? Nelle cronache (supponiamo occorrerà attendere il prossimo libro natalizio per conoscere le esatte portate) si parla di spaghetti alle vongole, filetto di spigola e caprese e Greco di Tufo come accompagnamento. Una roba nazional popolare, verrebbe da dire. Non sappiamo se le vongole fossero di allevamento al pari della spigola. Ma forse le frequentazioni ponzesi del giornalista hanno evitato la vongola senza gusto e la spigola da stalla di lidi sconosciuti.
E comunque se alla fine della fiera si è solo parlato di rimpasti di governo, è legittimo supporre che siano state ricette di tutti i giorni. Marco Travaglio ha ipotizzato anche la presenza di un prosciutto e melone e di antipastini caldi. Berlusconi, appassionato di caprese, avrebbe voluto anche un Fini alla vaccinara. Per tutto il resto, occorrerà passare in libreria.
[Repubblica.it, la Stampa, il Fatto Quotidiano, www.lamalfafoto.com, Dagospia]