Carne vegetale e pesce: 5 prodotti buoni da portare in tavola
In principio fu l’hamburger, ma gli espositori di Tuttofood hanno presentetao diversi nuovi prodotti di “carne vegetale”, cioè versioni simili a prodotti animali ma fatti con le verdure. Alcuni di questi prodotti “plant based” lasciano ancora qualche dubbio, a livello di gusto. Altri invece hanno gusto e sapore anche al di là del richiamo al prodotto animale.
Suona strano accostare un termine del mondo animale a un prodotto vegetale, ma si tratta sempre di “rassicurare” in qualche modo il cliente. Offrirgli cioè un prodotto, una “carne vegetale”, che rientri nelle categorie riconosciute, come pollo o manzo, anziché inventarsi nuovi termini. Che sarebbero poi diversi da un produttore all’altro, rendendo la categoria “carni vegetali” poco identificabile.
1. Il “petto di pollo” di Planted
Verrà distribuito fra pochi mesi il petto di pollo prodotto da Planted, azienda svizzera creata nel 2018 e giunta in Italia a ottobre 2021. Va ad aggiungersi alla gamma di carni vegetali commercializzate da Planted (pulled pork, bbq, pollo, piatti pronti…).
Il suo primo petto di pollo 100% vegetale si chiama planted.chicken Breast. Prodotto senza alcun additivo, è composto soltanto da proteine e fibre di piselli, acqua, olio di canola, vitamina B12, sale e lievito. La canola è una specie di olio di colza.
Sarà in commercio in pezzature da 90 e 120 grammi. Può essere cucinato come un petto di pollo “vero”, con la semplice avvertenza di ridurre i tempi di cottura: bastano pochi minuti in padella o al forno. Si tratta di una carne a base di vegetali venduta, come è logico, già cotta., e in un pezzo unico, appunto come un petto di pollo reale.
All’assaggio, cucinato dallo chef Gioele Fiorini, il planted.chicken Breast ha un sapore e una consistenza che ricordano quelle di un pollo, ma comunque originali. Da notare che testimonial del prodotto è lo chef Pietro Leemann, del ristorante Joia di Milano, primo ristorante vegetariano a ricevere la stella Michelin in Europ-
Dove si trova. Planted conta oltre 400 ristoranti in tutto il territorio, dalle catene (I Love Poke, Kebhouze, Flower Burger), all’hôtellerie, alla ristorazione collettiva, ai delivery. Lo shop online raggiunge tutta Europa. A fine 2022 Planted è sbarcata nella GDO: Conad in Lombardia e Nord-Est, Interspar, Carrefour nel Sud Italia, e da maggio 2023 sarà distribuita anche nei supermercati Esselunga, puntando a raggiungere tutto il territorio nazionale entro fine anno, per far fronte a una domanda di mercato sempre più alta.
2. I #successors di Plnt: carne e pesce vegetali
Un paio di hashtag originali, quelli di Plnt, marchio dell’azienda olandese Future Foods Group: #meatsuccessors e #fishsuccessors. Che esprimono un concetto interessante, quello di un post-prodotto, di un passo avanti rispetto a carne e pesce tradizionali. Lo stesso espresso, ad esempio, dall’uso nel naming di prodotti di carne vegetale del termine beyond.
All’assaggio: sono rimasto molto piacevolmente colpito dal Crab. Il granchio, con un semplice condimento olio limone. Mi ha ricordato quelli che preparavo anni fa per le ricorrenze familiari, usando le scatolette – e sceglievo la più costosa. Buono anche il ragù.
3. La Caesar Salad con la cotoletta vegetale
La classica Caesar Salad in versione plant based: pomodorini, insalata, salsa, avocado, e Unconventional Cutlet. Un prodotto già pronto, fritto e cotto al forno, creato per la linea di carni vegetali Unconventional, che fa capo a Granarolo.
La linea è presente nella GDO (qualche nome: Esselunga, Selex, Ipercoop, GS…). In commercio, burger di carne vegetale – il migliore al mondo secondo abillion –, salsicce, nuggets, prodotti di pollo vegetale. E, fra le novità, anche dei ravioli vegetali.
All’assaggio, un buon gusto, per la cotoletta come per gli altri prodotti. Non ti poni il problema se sia o meno vegetale, e non ti chiedi se sappia o meno di “pollo”.
4. Non solo carne: c’è anche il salume vegetale di Biolab
Precisiamolo subito: più che di carne, qui parliamo di salume vegetale. Prosciutti mortadelle salami e così via, ma in versione veggie. Li produce Biolab, azienda con base e stabilimenti a Gorizia, 20 paesi partner, e un catalogo di 40 prodotti.Fondata nel 1991 da Massimo Santinelli, produce appunto alimenti vegetariani e vegani, etichettati come alternative vegetali a carne pesce e così via.
All’assaggio. Ho assaggiato alcuni loro prodotti in questi giorni a Tuttofood. Piacevoli i salumi – anche qui, per il prodotto in sé, più che per l’eventuale corrispondenza al sapore originario – prosciutto e così via.
Unico dubbio, sui “gamberetti” no-sea Alternafish. Non mi sono proprio piaciuti.
Ah, giusto – anche qui, mi piace il naming delle varie linee –Chicken Alternatives, Grill Alternatives, Alternafish, Vegan Cold Cuts. Solo Vegetable Choises, con l’uso di una forma obsoleta di choice, mi suona male. Ma tanto, con polpettine vegetali e falafel, non ci devi fare conversazione…
5. Carne e pesce di Mr Roots: buono a metà
Mr Roots è un distributore di prodotti vegetali, con vari marchi.
Gli hamburger di Flax Cale non sono male, sia di carne che vegetali tout court. Saporita la “carne”, in particolare
Meno bene invece per i prodotti simil-pesce. Che non sono male – i sapori di tonno e salmone richiamano tonno e salmone. L’aspetto è un po’ così ed è questo il mio dubbio: se le carni vegetali sono simili a quelle reali, il salmone per dire è un blocchetto arancione poco invitante.
Ma dove ho avuto le maggiori perplessità è stato davanti al sushi. Aspetto complessivo discreto, ma il riso era pressoché immangiabile, non so se era di tipo sbagliato, o cosa. Il che mi ha rovinato l’esperienza gustativa – percezione del prodotto vegetale 0.